La nuova Stagione 25/26 del Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale si apre al Teatro Verdi con la galleria rinnovata, in grado di accogliere un pubblico più numeroso e di soddisfare tutte le sue esigenze. Il primo obbiettivo dell’intervento, reso possibile dal significativo contributo della Fondazione Cariparo, è stato l’aumento delle sedute: alla chiusura del cantiere i posti a sedere sono aumentati del 44%, passando da 118 ai 170 attuali. Allo stesso tempo è migliorata la qualità dei posti, con sedute più confortevoli e realizzate con materiali sostenibili e certificati, e con una migliore visuale sul palcoscenico: i posti a piena visibilità sono ora 110, ben 36 in più rispetto a prima dei lavori. Non si tratta solo di ampliare il bacino di pubblico, ma di riuscire a rispondere a ogni sua esigenza: il Teatro Stabile del Veneto, da tempo impegnato nella strada della sostenibilità, vuole che le sue porte siano aperte a tutta la comunità, anche a chi ha minori opportunità economiche e sociali. E la nuova galleria risponde a tutto questo, tramite tre fasce di prezzo che danno la possibilità a chiunque di assistere agli spettacoli. Un teatro per tutti, in termini di accessibilità, con ulteriori due posti per le persone con disabilità o con ridotte capacità motorie in galleria, precedentemente inibita alle carrozzine. I lavori della galleria, appaltati dalla Fondazione Teatro Stabile del Veneto, si sono svolti in appena due mesi: con il via libera arrivato il 22 luglio 2025 dalla Commissione di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo, è stato possibile avviare i cantieri il 25 agosto. I lavori si sono conclusi il 17 ottobre, senza alcuna interruzione grazie anche a maestranze altamente qualificate. Il progetto è firmato dall’Ing Domenica Raulli che ha svolto anche la direzione lavori. Per le nuove poltroncine e la tribuna a gradoni il TSV si è affidato a due aziende che portano il “made in Italy” in tutto il mondo: la vicentina Ares Line Spa per le nuove sedute e la milanese Mason Srl per la tribuna. La ditta padovana Franco Costruzioni Srl ha eseguito i lavori di demolizioni e opere e Tessilcasa srl ha fornito ed installato la nuova moquette. Sono state inoltre sostituite le 100 lampadine alogene che illuminavano la vecchia tribuna e installata una nuova illuminazione a led. L’intero intervento in galleria è costato 348.000 euro di cui 295.000 coperti dalla Fondazione Cariparo ed il rimanente dal Teatro Stabile del Veneto. L’intervento rientra in un progetto più ampio – a cui Fondazione Cariparo, nel 2022, ha contribuito con ulteriori 500.000 euro - che le due istituzioni stanno portando avanti per rendere il Teatro sempre più strumento di Prevenzione e Benessere individuale per tutta la cittadinanza. Fanno parte del progetto numerose iniziative con le scuole superiori di Padova, la realizzazione di una produzione teatrale nel 2026 sui temi della salute mentale dedicata a giovani artisti fra i 18 e i 25 anni e l’attivazione per la stagione 2026/2027 di un servizio di babysitting durante gli spettacoli in stagione, per venire incontro alle esigenze dei giovani genitori.
Il Teatro Stabile del Veneto prosegue il proprio percorso verso una maggiore sostenibilità ambientale e trasformazione digitale, con l'obiettivo di essere un ente sempre più responsabile e al passo con i tempi. Per limitare il consumo di carta quest'anno si è scelto non solo di ridurre ulteriormente il numero di libretti stampati, che verranno distribuiti agli abbonati che ne hanno fatto richiesta, ma anche di realizzare in formato digitale i materiali di sala. Il pubblico potrà consultare e scaricare gratuitamente sui propri dispositivi i libretti di sala direttamente dalla pagina dello spettacolo presente sul sito teatrostabileveneto.it oppure inquadrando i QR-code che verranno esposti in teatro. Una versione sintetica dei materiali di sala sarà inoltre consultabile sui pannelli informativi presenti negli spazi dei teatri. Piccoli passi concreti nel cammino verso un teatro che guarda al futuro, riducendo l'impatto ambientale senza rinunciare alla qualità dell'esperienza culturale.
Sviluppare la parte di programmazione dedicata ad artisti, nazionali ed internazionali, emergenti e costruire nuovi linguaggi per dare ancora più voce ad una nuova generazione di attori, registi e compagnie favorendo il ricambio generazionale nel teatro. Questa la richiesta del Ministero della Cultura che con il D.M. 463 del 23 dicembre 2024 chiede ai sei Teatri Nazionali di prevedere la nomina di un Direttore artistico junior che non abbia più di 35 anni. Il Teatro Stabile del Veneto è il primo a rispondere a questa richiesta: il Consiglio di amministrazione ha deliberato la nomina di Alessandro Businaro, giovane regista e attore padovano, al ruolo di Direttore artistico junior. Businaro è stato scelto dopo una selezione che ha visto 5 artisti confrontarsi in questi mesi con la struttura del TSV – Teatro Nazionale: la scelta è ricaduta su Businaro sia per la sua visione innovativa e la capacità di sfidare e superare le convenzioni teatrali grazie a un approccio più vicino ai nuovi linguaggi contemporanei e alle nuove generazioni, sia per il suo lavoro con le comunità del territorio. Businaro vanta esperienze non solo locali, ma nazionali ed europee avendo collaborato negli ultimi anni con compagnie soprattutto francesi. L’inclinazione del regista a valicare i confini regionali e nazionali ben si sposa con la vocazione sempre più internazionale del Teatro Stabile del Veneto. Businaro darà quindi il suo contributo nel percorso già intrapreso dallo Stabile nel perseguire gli obbiettivi dell’Agenda 2030 quali l’accessibilità, la sostenibilità, il rinnovamento del pubblico e l’attenzione verso i giovani artisti. “Casa artistica” del Direttore junior sarà il Teatro Maddalene, da tempo la sede deputata dal TSV- Teatro Nazionale alle nuove drammaturgie e alla costruzione di forme teatrali innovative, che da quest’anno avrà - in aggiunta ai format già presenti da anni nella programmazione del TSV - un’intera stagione dedicata. Proprio sul palco delle Maddalene Businaro porterà a novembre il suo nuovo progetto Vestire gli Ignudi, realizzato con gli attori e attrici della Compagnia Giovani del Teatro Stabile del Veneto. La regia di Businaro parte dal testo di Luigi Pirandello, ma ne amplia gli orizzonti verso temi che toccano le nuove generazioni come la pervasività dei mezzi di comunicazione di massa nella definizione della propria identità, il voyeurismo morboso della società contemporanea, il potente e crudele ritratto dei rapporti di genere. Il debutto di Vestire gli Ignudi è fissato per il 12 novembre con la prima matinée per le scuole superiori (dal 12 al 29 novembre alle 10.30); sono previste anche tre recite serali aperte a tutti: il 15, 22 e 29 novembre alle 19.30. L’attenzione verso la formazione dei giovani e il pubblico delle scuole porta il Direttore artistico junior a lavorare a stretto contatto con le due aree dello Stabile maggiormente vocate all’audience development e audience engagement: l’area Education e Public Engangement e l’area Sviluppo Artistico e Formazione. Alessandro Businaro in qualità di Direttore junior completa e si inserisce in un percorso di governance virtuosa dello Stabile del Veneto che è stato precursore – seguendo la linea indicata dal Ministero della Cultura – nella separazione delle funzioni all’interno della Fondazione: la direzione generale di Claudia Marcolin, la direzione artistica di Filippo Dini e la direzione dell’Accademia Teatrale Carlo Goldoni di Carlo Mangolini. “Ringrazio enormemente il Teatro Stabile del Veneto ed il suo CdA per avermi cercato e ascoltato in questi mesi e per avermi affidato un incarico così importante. Ringrazio oltretutto per aver abbracciato l’idea che l’espressione junior potesse non designare un ruolo assistenziale, ma bensì un ruolo attivo per alcune zone specifiche – commenta il Direttore artistico junior Alessandro Businaro –. La prima è l’attenzione verso la nuova scena e le nuove voci, favorendo la relazione tra le giovani generazioni e l’implementazione di un lavoro già presente con gli uffici del TSV e le attività dell’Accademia Teatrale. La seconda è il rapporto con il territorio, con le scuole e con le università. Il mio impegno sarà quello di dare vita a processi di creazione plurali che rendano le città di Padova, Treviso e Venezia luoghi sempre più di dialogo trasversale tra comunità e generazioni diverse”.
Nella cornice del Teatro Cortesi il presidente della Fondazione Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale, Giampiero Beltotto, è stato insignito del Premio Franco Enriquez, giunto quest’anno alla sua XXI edizione. A motivare il riconoscimento è la trasformazione, sotto la presidenza di Beltotto, del Teatro Stabile del Veneto - Teatro Nazionale da una realtà regionale e nazionale in una istituzione di livello europeo. Un successo confermato dalla crescita, nel corso delle ultime stagioni, di pubblico e biglietti ottenuta grazie a una proposta artistica e culturale di qualità unita a politiche di sostenibilità, inclusione sociale e accessibilità. Da parte della giuria una nota di merito va, inoltre, all’accresciuta leadership territoriale del TSV in virtù di collaborazioni strette con prestigiose realtà teatrali del Nord-Est oltre che con i Comuni di Verona e Vicenza e alle amministrazioni di Padova, Venezia e Treviso, già membri fondatori dello Stabile del Veneto. Un plauso anche per l’impegno nella formazione dei giovani artisti con il progetto TeSeO – Teatro Scuola e Occupazione. Con il presidente Beltotto sono stati premiati molti protagonisti del teatro italiano, tra i quali il direttore artistico del Piccolo Teatro di Milano, Claudio Longhi “per avere dirottato la Storia del Piccolo Teatro, Teatro d'Europa, da un Teatro di Regia a un Teatro dalle molteplici traiettorie, non solo europee, ma internazionali”; premio migliore attore e migliore attrice a Elio De Capitani per il suo Re Lear e a Paola Minaccioni per Elena la matta; Giacomo Poretti e Anna Teresa Rossini hanno ricevuto il premio per la Carriera; la Compagnia Kepler-452 è stata premiata per l’impegno sociale e civile. “Sono grato per l’assegnazione di un Premio teatrale così prestigioso che riconosce il lavoro di questi anni svolto da tutta la Comunità del teatro veneto – dichiara Giampiero Beltotto, presidente della Fondazione TSV – Teatro Nazionale –. Abbiamo cercato di essere degni di una tradizione secolare che da Carlo Goldoni in poi aveva reso le nostre Città un faro dell’Europa culturale. In parte ci siamo riusciti, ma la strada è ancora lunga e i campanilismi radicati. Il futuro è alle nostre spalle e ci spinge a cercare un nuovo pubblico, nuovi linguaggi e una rinnovata spinta verso quel teatro europeo che è nel DNA di questa Fondazione. La strada giusta è una sola e noi ci siamo.” Il Centro Studi Franco Enriquez, da alcuni anni dedica la sua attenzione ai personaggi e agli avvenimenti che in ogni stagione si mettono in rilievo, unendo alle qualità artistiche l’impegno civile, specifica connotazione del regista al cui nome sono intitolati i premi e di cui quest'anno ricorre il quarantacinquesimo dalla scomparsa. La motivazione del premio: La Giuria del Premio Franco Enriquez ha riconosciuto a Giampiero Beltotto, come presidente del Teatro Stabile Del Veneto, la capacità di avere trasformato una realtà regionale e nazionale in una realtà sempre più europea, con risultati stupefacenti, sia a livello artistico che imprenditoriale, i cui effetti eccellenti sono evidenti nelle ultime stagioni, grazie a una crescita esponenziale del pubblico e degli incassi, consentendo anche una più agevole fruizione degli spettacoli a cittadini colpiti da disabilità e provenienti da contesti sociali più difficili. Oltre che programmare i teatri di Venezia, Padova, Treviso, Giampiero Beltotto ha siglato accordi con i Comuni di Vicenza e Verona, con produzioni ad hoc, per il Ciclo dei Classici, al Teatro Olimpico e per L’Estate Teatrale Veronese, al Teatro Romano, luoghi frequentati da Enriquez durante la sua attività di regista. È, inoltre, riuscito a proiettare il palcoscenico del Goldoni verso un percorso internazionale, co-producendo con importati teatri europei, anche in vista delle Cerimonie Olimpiche di Milano Cortina 2026. Ha sempre auspicato, per i Teatri del Nord –Est, iniziative di carattere unitario, per puntare il più possibile, alla internazionalità. Sta, inoltre, immaginando un percorso di realtà virtuale, grazie all’apporto di nuove tecnologie. Il suo programma è, soprattutto, quello di continuare a sostenere i giovani artisti emergenti. Un simile impegno è visibile nel progetto TeSeO – Teatro Scuola e Occupazione, con la formazione di giovani attori e tecnici a Venezia e a Padova.
Titizé – A Venetian Dream continua per tutta l’estate a stupire il pubblico del Teatro Goldoni raccontando Venezia con acrobazie, danze, virtuosismi funambolici e giocoleria. Mentre le repliche si susseguono ogni sera dal mercoledì alla domenica alle 19.00, per stupire ancor di più si dà la possibilità allo spettatore di salire sul palcoscenico: virtualmente, indossando un visore. Sono otto i visori di realtà aumentata voluti dal Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale e presentati oggi, 29 luglio, al punto IAT di Vela. Indossando i visori si entra nel vivo delle acrobazie e si diventa protagonisti dello spettacolo ufficiale della città di Venezia, prodotto dal TSV con la Compagnia Finzi Pasca in partnership con Gli Ipocriti di Melina Balsamo. Il video a realtà aumentata di Titizé prodotto dalla Fondazione Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale è stato registrato con sistemi di ripresa all’avanguardia composti da multicamere da circa 30 obbiettivi, che riprendendo da più angolazioni hanno creato una visione stereoscopica e tridimensionale dei quadri che compongono la magia di Titizé. Anche gli artisti della Compagnia Finzi Pasca sono stati coinvolti: hanno indossato bodycam e videocamere fissate su caschetti e corpetti per riprendere lo spettacolo dal punto di vista di chi realizza le acrobazie. Il risultato è un’esperienza soggettiva a 360 gradi con una visuale dinamica in prima persona. Sembra cioè di essere parte attiva dello spettacolo, di trovarsi sul palcoscenico stando con i piedi stabili a terra. La tecnologia utilizzata dai visori ha una risoluzione di 8K in ultra alta definizione, molto all’avanguardia rispetto alle soluzioni in mercato. Partner tecnologico del TSV per questa iniziativa è Impersive Srl. Gli otto visori saranno messi a disposizione di cittadini e turisti in più punti della città e della provincia di Venezia dove resteranno a disposizione per tutto il periodo in cui Titizé resta in cartellone al Goldoni: fino al 3 agosto e poi dal 20 agosto fino al 21 settembre. Due visori saranno nei punti IAT di Vela, altri due saranno disponibili al Teatro Goldoni, due saranno portati nei camping Marina di Venezia e Union Lido Mare a Cavallino Treporti e uno si troverà a McArthurGlen Noventa di Piave Designer Outlet. Ma la magia non finisce qui: quello di Titizé è il primo momento di un progetto di innovazione appositamente pensato dal TSV – Teatro Nazionale per il Teatro Goldoni, in autunno sarà disponibile un altro video di realtà aumentata interamente incentrato sul Goldoni, rivolto a quanti vorrebbero scoprire il teatro. Il palcoscenico moderno più antico ancora in attività, nonostante i suoi 400 anni di storia, si attesta così tra i teatri più attenti alle ultime frontiere dell’innovazione tecnologica. “Un'iniziativa culturale in cui si fondono arte, tradizione e innovazione tecnologica, offrendo uno sguardo inedito sul mondo del teatro – ha commentato l'assessore al Turismo del Comune di Venezia, Simone Venturini - Questi visori non ci regaleranno solo un 'effetto wow' ma, grazie alla realtà aumentata, supereranno la semplice narrazione scenica di uno spettacolo che, già di per sé, mescola linguaggi e generi, tra commedia dell'arte, musica, danza e acrobazia. Una rappresentazione che ci riguarda tutti, che racconta il nostro territorio, il nostro essere veneziani. Questi visori ci permetteranno quindi di osservare le nostre vite e le nostre identità da prospettive inedite, arricchendole di significato come solo l'arte sa fare. “Il Teatro Stabile del Veneto si attesta tra i teatri nazionali più attenti alle ultime frontiere dell’innovazione tecnologica. Abbiamo scelto di sperimentare la realtà aumentata nel teatro moderno più antico ancora in attività in Italia, il Goldoni – ha affermato Claudia Marcolin, Direttore Generale della Fondazione Teatro Stabile del Veneto -. I visori con le immagini di Titizé sono un importante passo in un percorso di digitalizzazione che abbiamo intrapreso e a breve verrà realizzato un nuovo video, sempre in realtà aumentata, dedicato alla storia di questo teatro usufruibile da chiunque lo voglia visitare. Attraverso l'innovazione vogliamo raggiungere un pubblico che forse mai si avvicinerebbe ad un teatro così antico, così come stiamo sperimentando soluzioni digitali all'interno dell'Accademia Teatrale dove giovani attrici e attori sperimentano device digitali e riflettono sull'uso del digitale in scena e fuori scena, valorizzando le relazioni che ne possono nascere durante le restituzioni al pubblico. Insomma, non ci basta una storia prestigiosa: crediamo in un sistema teatrale e culturale che non si adagia sul presente e sul passato, ma coglie le sfide poste dal futuro e dialoga con il settore scientifico-tecnologico, solo apparentemente lontano dal teatro”. “Vela con la piattaforma Venezia Unica e con la propria rete sul territorio di punti IAT - ha dichiarato Fabrizio D’Oria Direttore Operativo di Vela S.p.A. - è partner del progetto di offerta di spettacolo di qualità e continuativa del Teatro Goldoni con Titizé. I visori, che saranno disponibili negli IAT di San Marco e della Stazione, non solo faciliteranno il dialogo sull’offerta culturale della città ma accoglieranno i visitatori con nuovi device in grado di raccontare in anteprima lo spettacolo con una tecnica unica, immersiva a 369 gradi”.
“Ogni storia ha il suo inizio”, recita il titolo della Stagione 25/26. E con la conferma della qualifica fra i sei Teatri Nazionali per la Fondazione Teatro Stabile del Veneto l’inizio di questo nuovo triennio si presenta già pieno di soddisfazioni. Sono uscite ieri sera, lunedì 30 giugno, le valutazioni dalla Commissione Consultiva per il Teatro del Ministero della Cultura: il Teatro Stabile del Veneto si posiziona al quarto posto assoluto tra i Teatri Nazionali, dopo lo Stabile di Torino, la Fondazione di Roma e il Teatro di Napoli. Il riconoscimento, riguardante la qualità artistica dei progetti triennali 2025-2027 e dei programmi annuali 2025 dei Teatri Nazionali, per il TSV premia la continuità del nuovo progetto con il triennio appena concluso e apre a nuove responsabilità. “Accogliamo questa notizia con soddisfazione. Per la nostra Fondazione si tratta di una conferma della qualità del lavoro svolto fino ad oggi con cui il nuovo progetto triennale presentato dagli uffici si pone in continuità – dichiara il presidente della Fondazione TSV – Teatro Nazionale, Giampiero Beltotto –. Un premio che ci gratifica tutti, dal Consiglio di Amministrazione alla direzione artistica e a quella generale, fino alle maestranze che operano dentro e fuori dal palcoscenico e ai nostri allievi e allieve della scuola di teatro. Un premio che ci chiama anche a nuove e maggiori responsabilità nei confronti del sistema teatrale regionale, nazionale ed europeo. Il ranking stilato dalla Commissione, in attesa di altri indicatori su cui il TSV si è sempre distinto, ci vede in quarta posizione tra i sei teatri nazionali, ma a un solo punto di distanza dal secondo classificato e a mezzo punto dal terzo. Trovarci così vicini a due grandi teatri come sono quello di Roma e di Napoli per noi non è altro che un’ulteriore messa alla prova. Un ringraziamento doveroso va a tutti i nostri soci e in particolare alla Regione del Veneto con il presidente Luca Zaia, senza la cui fiducia tre anni fa non saremmo andati molto lontano.” L’assessore alla Cultura della Regione del Veneto Cristiano Corazzari ha dal canto suo manifestato “grande soddisfazione da tutto il territorio che deriva anche dal fatto che la Regione tre anni fa ha deciso di investire ulteriormente sul Teatro Stabile del Veneto. Investimento pienamente ripagato”. La classifica del MiC riguarda per ora la qualità artistica dei progetti triennali 2025-2027 e dei programmi annuali 2025 e si fonda sulla valutazione di differenti aspetti che spaziano dalla qualità della direzione artistica alla qualità professionale del personale artistico impegnato, facendo riferimento anche ad autori under 40 anni e giovani artisti con meno di 35 anni. Ma ad aver garantito al TSV una conferma tra i migliori Teatri Nazionali, con una valutazione complessiva di 28.5 su 35 punti, è stato il riconoscimento dell’eccellenza in categorie come il prestigio delle compagnie e la qualità artistica degli spettacoli ospitati, le azioni di ricerca, educazione, fidelizzazione e sviluppo dei pubblici esistenti e potenziali, la continuità e l’affidabilità gestionale e la partecipazione a reti nazionali e internazionali anche con progetti europei.
Firmato l’accordo di sponsorizzazione con cui BCC Veneta rinnova il suo impegno verso la Fondazione Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale per tutto il triennio 25/27. La Banca di Credito Cooperativo aumenta lo sforzo finanziario nei confronti del TSV – Teatro Nazionale con il fine di sostenere le attività culturali ed artistiche promosse dalla Fondazione nelle sedi di Padova (Teatro Verdi), Venezia (Teatro Goldoni) e Treviso (Teatro Del Monaco). BCC Veneta ha voluto rinnovare l’accordo, siglato in precedenza per il triennio 2022-2024, e sposare le attività del TSV con particolare attenzione ai progetti in tema di sostenibilità e inclusione. “Il supporto di partner privati e fortemente radicati nel Veneto è elemento imprescindibile della crescita del nostro teatro – dichiara il Presidente del TSV Giampiero Beltotto. “Ringraziamo la BCC Veneta che ha scelto di accompagnarci dal 2022 e che ha ulteriormente incrementato la sua fiducia per i prossimi tre anni, premiando il lavoro che stiamo facendo. Confrontarci con partner privati come la BCC Veneta ci permette di sviluppare con più convinzione quelle progettualità dedicate al territorio e finalizzate a far crescere la nostra filiera. «Il nostro impegno a sostegno della cultura e dell’arte rimane tra gli obiettivi principali della nostra azione sul territorio – commenta Flavio Piva, Presidente di BCC Veneta. – Il rinnovo dell’accordo consentirà di promuovere i progetti del Teatro Stabile del Veneto, con un grande valore aggiunto per la nostra base sociale, per il territorio e per le comunità. Da questo presupposto continuiamo ad essere a fianco di TSV in un percorso di indiscussa qualità artistica che si intreccia alle iniziative di sostenibilità e inclusione sociale. Non mancherà, inoltre, una particolare attenzione da parte della BCC Veneta nei confronti delle attività che lo Stabile del Veneto realizzerà in collaborazione con il Comune di Verona nell’ambito dell’Estate Teatrale Veronese e con il Comune di Vicenza in occasione della rassegna Ciclo degli Olimpici. BCC Veneta è la Banca di credito cooperativo orientata ai principi ispiratori di mutualità e localismo e da sempre attenta anche alla promozione dei propri servizi in relazione ad eventi culturali e sociali situati nel territorio veneto. È presente in 255 comuni con 94 filiali. Quasi tutte le risorse finanziarie raccolte sono impiegate negli stessi luoghi dove vengono create, per sostenere lo sviluppo di lungo periodo. Forte è l’attenzione alla sostenibilità: un particolare impegno finanziario è volto ai progetti che sviluppano il modello dell’economia circolare e l’energia consumata proviene per l’88% da fonti rinnovabili, riducendo del 53% le emissioni di gas serra rispetto al 2020. La Fondazione Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale è uno dei sette teatri nazionali di produzione teatrale ad iniziativa pubblica. È caratterizzato per le particolari finalità artistiche, culturali e sociali della sua attività volte alla diffusione della cultura teatrale presso il pubblico di ogni età e fascia sociale; è stato costituito dai soci fondatori Regione del Veneto, Comuni di Venezia e di Padova, oltre che da ulteriori soci aderenti e sostenitori.
Un nuovo progetto artistico triennale rappresenta per ogni struttura teatrale l’avvio di un viaggio, di un nuovo racconto, perché come recita il titolo della campagna di quest’anno curata dall’artista catalano Javier Jaén Ogni storia ha il suo inizio. Con questo spirito la Stagione 25/26 porta all’interno della Fondazione TSV – Teatro Nazionale importanti cambiamenti ma anche tante conferme, a partire da un cartellone di 80 spettacoli, di cui 37 in abbonamento (12 a Venezia, 12 a Treviso e 13 a Padova) pensato per intercettare un pubblico sempre più vasto, seguendo la linea maestra che mette al centro gli attori e la parola degli autori. Il rilancio delle produzioni su scala nazionale e internazionale – 13 in totale gli spettacoli prodotti e co-prodotti dal TSV –, la crescente apertura all’Europa anche da parte dell'ATCG-Accademia Teatrale Carlo Goldoni, il consolidamento del rapporto con le istituzioni locali e il territorio a cui sono dedicati sempre nuovi progetti, una maggiore attenzione ai temi dell’inclusione e della sostenibilità sono le basi ereditate per questo nuovo inizio, che al contempo dà continuità al lavoro sviluppato negli ultimi anni. I risultati dell’ultimo triennio rappresentano, infatti, un trampolino di lancio per questa nuova partenza: dal 2022 in tre anni il TSV ha aumentato del 21% le sue alzate di sipario. Solo nel 2024 sono state 553 le giornate di spettacolo nelle sue sedi, di cui 256 a Padova, 156 a Treviso e 141 a Venezia. A queste si aggiungono ulteriori 106 recite fuori dal Veneto per produzioni e coproduzioni esecutive del TSV. Il dato quindi porta a complessive 659 giornate di spettacolo prodotte e programmate dal TSV nel Veneto ed in Italia. Si è registrata un’importante crescita anche per il dato relativo alle presenze del pubblico veicolato dal TSV nei suoi teatri, che è aumentato nel corso del triennio del 56% superando nel 2024 le 175 mila presenze. L’incremento delle attività e i risultati da record delle ultime due campagne abbonamenti, 5274 per la Stagione 23/24 e 5290 per quella 24/25, hanno fatto sì che il TSV nel 2024 superasse i 2,6 milioni di incassi per vendite di biglietti e abbonamenti, record degli ultimi dieci anni, e registrando un’inversione di tendenza rispetto al canale di vendita a favore dell’online, che oggi rappresenta il 64% del totale grazie agli importanti investimenti nel campo della digitalizzazione e con forti margini ancora di crescita e di conseguenza sull’uso minore della carta un progetto con forti margini ancora di crescita. Grazie all’aumento di spettacoli prodotti dal TSV nelle proprie sedi è aumentato il numero di artisti e tecnici scritturati (+19%), il numero assoluto di contratti di scrittura (+ 38%) e la ricorrenza degli stessi: ogni giorno al TSV vengono firmati più di 2 contratti di scrittura. Le produzioni TSV Tra testi classici, riscritture e nuove drammaturgie i 13 spettacoli prodotti dal TSV si contraddistinguono per la scelta di offrire nuove chiavi di lettura a capolavori del teatro, riscritti da autori di oggi con spiccate sensibilità contemporanee. Nel cartellone della Stagione 25/26 la selezione dei classici presenta una predilezione per testi di autori tra Otto e Novecento, fatte salve un paio di eccezioni che guardano indietro nel tempo a Goldoni ed Euripide. Per la sua nuova regia il direttore artistico del TSV Filippo Dini sceglie uno dei testi più cinici di Anton Čechov, Il gabbiano (con sottotitoli in inglese) e porta al suo fianco sul palcoscenico un’interprete come Giuliana De Sio, per la prima volta alle prese con un grande classico. Un allestimento importante, che mette in pratica la sfida del confronto generazionale, chiamando il trentatreenne Leonardo Manzan a dirigere la sezione dell’opera dedicata allo spettacolo di Kostja. Teatro nel teatro, stili divergenti, per generare un cortocircuito inedito per i palcoscenici italiani, dove lo spettacolo sarà in tournée dopo il debutto in prima nazionale al Teatro Verdi di Padova il 4 novembre. Dai grandi della letteratura russa trae ispirazione anche Peppino Mazzotta che dirige una riscrittura di Anime morte di Gogol’. Il testo offre una tragicomica e grottesca galleria di personaggi, a comporre un’intera tavolozza di vizi e virtù. Proseguendo nell’esplorazione dell’animo umano e dei suoi travestimenti Leonardo Lidi, regista trentaseienne tra i più affermati della sua generazione, sceglie Tennessee Williams e il suo La gatta sul tetto che scotta per dare vita ad un presepe vivente, dove ognuno è mascherato da qualcosa che non vorrebbe essere. Dopo l’Arkadina di Čechov e la Meggie di Williams una terza monumentale figura femminile è al centro di Mirandolina (con sottotitoli in inglese), l’originale riscrittura della Locandiera di Goldoni affidata alla drammaturga irlandese Marina Carr e co-prodotta dal TSV con l’Abbey Theatre - Teatro Nazionale d’Irlanda in occasione delle celebrazioni per le Olimpiadi di Milano Cortina 2026. Uno spettacolo di denuncia, diretto da Caitríona McLaughlin, regista internazionale che opera a Dublino, Londra e New York. Il testo porta in scena la paura delle donne e riflette sul prezzo estorto a tutte quelle ragazze che osano reagire alla prevaricazione e alla violenza di genere. Il debutto in prima assoluta è atteso al Teatro Del Monaco di Treviso il 5 febbraio 2026. Tra i testi contemporanei trovano ampio spazio opere firmate da autrici internazionali che raccontano storie di donne, di corpi e potere, di società patriarcali e relazioni. È il caso di Ella Hickson che in I corpi di Elizabeth con Elena Russo Arman, diretta da Cristina Crippa e Elio De Capitani, ripercorre la biografia della regina vergine, oppure di Julia May Jonas, che in Le stravaganti dis-avventure di Kim Sparrow, dà vita a uno spettacolo capace di rivelare la complessità delle relazioni tra i generi, alternando scoppi di ilarità e momenti di disperazione, grazie ad una protagonista dalle mille sfumature come Paola Minaccioni. Fedele al proprio approccio di teatro civile Marco Paolini torna sul palcoscenico ed inaugura il cartellone del Teatro Goldoni il 5 novembre con il suo ultimo lavoro scritto a quattro mani con Giulio Boccaletti: Bestiario idrico è uno spettacolo ispirato ai conflitti e ai contratti nati intorno all'acqua dei fiumi, che hanno dato forma al paesaggio che oggi ci circonda. Tra gli spettacoli di produzione del TSV rientrano anche le proposte in matinée per le scuole superiori. Titoli che sono espressione di un’offerta varia e diversificata, spaziando tra i classici del repertorio italiano. Aprirà la programmazione dedicata la produzione Vestire gli ignudi di Pirandello per la regia di Alessandro Businaro giovane artista under 35 già noto al pubblico nazionale e francese che ritorna dopo tre anni al TSV. Spazio anche alla storia del Novecento, espressa in tutta la sua tragicità dall’opera satirica di Karl Kraus Gli ultimi giorni dell’umanità per la regia di Giorgio Sangati. Segue Il teatro comico messo in scena dagli allievi dell’Accademia Teatrale Carlo Goldoni (ATCG) diretti da Giuseppe Emiliani. A completare l’offerta per le scuole la tragedia classica proposta da Anagoor che rileggono con il loro stile inconfondibile le Baccanti. Simone Derai guida i neodiplomati dell’Accademia nell’esplorazione del testo di Euripide, immergendoli in un'esperienza che unisce rito, poesia e teatro. Lo spettacolo vedrà il suo debutto ufficiale in prima nazionale al Teatro Olimpico di Vicenza per il 78° Ciclo di Spettacoli Classici. Da una rinnovata vocazione a esplorare i codici del contemporaneo, che trova nel Teatro Maddalene di Padova il suo luogo d’eccellenza, si collocano infine due originali produzioni che valorizzano ex allievi dell’ATCG e artisti emergenti del territorio. Parliamo di Tirannosauro, scritto e diretto da Filippo Quezel, già presente nei teatri di Milano e della Sardegna e di L’arte di vivere. Il giorno in cui i corvi smisero di farmi paura progetto al femminile curato da Francesca Garolla, Francesca Merli e Laura Serena. Grandi ospiti Portare nel presente i grandi autori del passato e rendere classici i testi contemporanei sono le due direzioni seguite nell’individuazione delle proposte che caratterizzeranno i cartelloni dei tre principali teatri dello Stabile del Veneto. Per i titoli in ospitalità si va da Goldoni con Sior Todero Brontolon a Pirandello con Il berretto a sonagli, da De Filippo a O’Neill entrambi con ben due testi: Sabato, domenica e lunedì e Non ti pago! da un lato Lungo viaggio verso la notte e Il lutto si addice ad Elettra dall’altro. Tra gli autori del presente sono da citare Cesc Gay con Vicini di casa, Paolo Genovese con Perfetti sconosciuti. David Mamet con November, Stefano Massini con Mein Kampf, Martin McDonagh con La reginetta di Leenane, Duncan McMillan con People, Places & Things e Wajdi Mouawad con Come gli uccelli. Oltre ai tanti titoli, che disegnano diverse direttrici e prospettive a partire dai contenuti trattati, saranno numerose le attrici e gli attori popolari che animeranno una stagione pensata per il pubblico e che quest’anno porterà sui palcoscenici di Venezia, Padova e Treviso volti molto amati come Franco Branciaroli, Paolo Fresu, Gabriele Lavia e Luca Marinelli, e poi ancora Anna Ferzetti diretta da Pierfrancesco Favino, Gigio Alberti, Ambra Angiolini, Luca Barbareschi, Luca Bizzarri, Paolo Calabresi, Simone Cristicchi, Salvo Ficarra, Stefano Massini, Francesco Montanari, Ivana Monti, Silvio Orlando, Umberto Orsini, Andrea Pennacchi, Elisabetta Pozzi, Teresa Saponangelo, Amanda Sandrelli e compagnie internazionali come Familie Flöz. Confermato, infine, per tutti e tre i teatri il format A scena aperta: per ogni spettacolo in stagione il pubblico incontra attori e registi in dibattiti moderati da esperti di teatro o giornalisti. Il cartellone Fuoriserie e la Danza Dopo il successo della passata Stagione, si confermano anche per questa edizione gli appuntamenti Fuoriserie che, a Venezia, portano al Teatro Goldoni nuove occasioni per “Pensare a teatro”, grazie a uomini e donne di cultura, capaci di interrogare il pubblico su tematiche profonde, un concentrato di divulgazione, approfondimenti e curiosità. Tra i protagonisti: Buttafuoco sul dialogo interculturale, Cacciari sul potere, Curi sulla tragedia greca, Galimberti sulla verità, Edoardo Prati e Arianna Porcelli Safonov sui sentimenti. Completano il programma il Festival Mythos con focus sul teatro antico, Baccanti, la già citata produzione TSV curata da Anagoor che sarà in cartellone anche a Treviso, e serate tra comicità, danza e musica, tra cui il decimo anniversario della presenza sul palco del Goldoni della Big Vocal Orchestra. Il programma di Padova è invece un concentrato di Prove d’attore, che riunisce nomi di punta della scena nazionale, teatrale ma anche cinematografica come Fabrizio Gifuni Margherita Mannino, Lorenzo Maragoni, Francesco Piccolo, Pif, Toni Servillo e Melissa Vettore. Sei spettacoli che raccontano il presente, a volte guardando alla storia, altre focalizzandosi su emergenze attuali con temi come la violenza di genere, la memoria della Shoah nei ricordi di Liliana Segre, le lettere di Aldo Moro, la Grecia Antica come radice culturale, e la crisi del maschio contemporaneo. A Treviso, infine, spazio al “Festival Mythos”, il cui programma celebra le Olimpiadi Milano-Cortina richiamando i giochi olimpici antichi menzionati da Omero nell’Iliade. Due gli appuntamenti principali: la nuova produzione realizzata dai ragazzi di Tema Cultura Academy e il giornalista Federico Buffa, chiamato a narrare la competizione sacralizzata tra storia e miti. Nel 2025 Mythos sarà, inoltre, arricchito da eventi nel Ridotto curati da Giovanna Cordova. Da non perdere anche il concerto della Big Vocal Orchestra. Il cartellone della stagione di danza, realizzato in collaborazione con Arteven Circuito Multidisciplinare Regionale, per Padova si colloca nell’ambito di “Prospettiva Danza Teatro”, che nel 2026 vedrà debuttare sul palcoscenico del Teatro Verdi il nuovo progetto di Opus Ballet dedicato alla figura di Giacomo Casanova – Variazioni sul desiderio firmato da Michela Lucienti, Simona Bertozzi e Erika Silgoner. Sempre Opus Ballet sarà protagonista a Treviso con un vero e proprio focus dedicato, che prevede nel 2025 il suggestivo Sogno di una notte di mezza estate creato da Davide Bombana e nel 2026 l’elegante la Duse, firmato da Adriano Bolognino e commissionato dal TSV e vincitore del prestigioso premio Danza&Danza. Chiude il programma in entrambe le città la travolgente energia dei Pockemon Crew, fenomeno indiscusso dell’hip hop mondiale. Il territorio e i giovani artisti Raccogliendo quanto seminato nel triennio precedente, il TSV continua a rafforzare e sviluppare i rapporti di interdipendenza con il territorio: a partire dalla valorizzazione delle compagnie venete con il progetto “Coltivare Teatro”, nel cui ambito si inserisce in particolare la rassegna Far Filò. Storie della terra e del cielo realizzata in collaborazione con Arteven e Coldiretti Veneto, e consolidando poi le convenzioni con i Comuni di Vicenza e Verona per i due prestigiosi festival Ciclo di Spettacoli Classici al Teatro Olimpico ed Estate Teatrale Veronese al Teatro Romano, dove debutterà in prima nazionale Bestiario idrico di e con Marco Paolini, ma anche con il progetto internazionale legato alle Accademie Teatrali europee ETV Shakespeare Academy curato dal TSV con il comune di Verona. A Padova torna, inoltre, rinnovato il cartellone del Teatro Maddalene che, oltre al programma aperto ai nuovi format teatrali Maddalene Factory, vede quest’anno l’avvio di una prima Stagione dedicata: sei appuntamenti tra dicembre 2025 e gennaio 2026 con alcune delle compagnie indipendenti più interessanti nel panorama nazionale. Un affondo su temi sensibili che includono tossicodipendenza e questioni di genere, crisi climatica e body shaming, elaborazione del lutto e manipolazione delle informazioni, offrendo uno spaccato sul presente a tratti inquietante a tratti esilarante. Nell’ambito di Maddalene Factory vengono confermati invece alcuni dei format teatrali sperimentati, a partire da Universerie, che giunge al suo decimo anno di programmazione consecutiva, e Maturazione, programma di residenze artistiche collegato ai progetti di spettacolo di giovani artisti diplomati dall’Accademia Teatrale Carlo Goldoni e da altre accademie nazionali. Maturazione farà parte del nuovo progetto TeSeO 2025-2028 cofinanziato dalla regione Veneto che mira a consolidare la formazione professionale nello spettacolo dal vivo fra le giovani generazioni. Tornano anche Test Your Writing, le mise en espace di testi internazionali per rilanciare l’importanza della drammaturgia contemporanea, la collaborazione con il premio Campiello Giovani di Confindustria Veneto e il Premio OFF, riservato alle compagnie professionali padovane coinvolte nella rassegna Angolazioni realizzata in collaborazione con il Comune di Padova. TSV sostenibile, inclusivo ed internazionale Il Teatro non solo come occasione di intrattenimento, ma anche spazio in cui le persone ritrovano la propria identità collettiva, connettono le proprie esperienze e sentimenti e si confrontano con tematiche universali. È questa la visione che il TSV ha del Teatro, inteso come mezzo di resistenza contro l’alienazione e l'individualismo che restituisce valore alla comunità. Ma il Teatro deve essere anche un luogo accessibile a tutti, sia nel linguaggio sia nei contenuti, per questo motivo il TSV conferma anche per la stagione 25/26 una selezione di spettacoli accessibili al pubblico di sordi e ciechi con servizi di audiodescrizione, sottotitoli, tour tattili, traduzioni LIS e l’utilizzo di dispositivi come smart glasses e cuffie, oltre alle visite guidate inclusive, adattate alle esigenze di persone con disabilità visive, uditive o motorie. Viene confermato il progetto “Il Teatro si fa sentire”, realizzato in collaborazione con il Dipartimento di Otorinolaringoiatria dell’Università degli Studi di Padova con il coinvolgimento attivo di oltre 20 associazioni del territorio che operano nell’ambito della disabilità e dell’inclusione sociale. A partire da settembre, il TSV avvierà un programma rivolto esclusivamente ai docenti delle scuole secondarie di secondo grado che partecipano alle matinée scolastiche, con incontri, laboratori e accesso alle prove generali, L’obiettivo è coinvolgere almeno 200 docenti del Veneto, figure centrali nella formazione delle nuove generazioni. Parallelamente, saranno attivati progetti che offriranno agli studenti l’opportunità di entrare nel vivo del processo creativo e produttivo teatrale. Con questa nuova progettualità, il TSV intende raddoppiare i già significativi risultati della stagione 2024/2025, durante la quale sono stati coinvolti oltre 2.000 studenti provenienti da 35 istituti scolastici del territorio regionale, nell’ambito delle attività di accessibilità e formazione. Ulteriore novità del 2026 il Festival UAD-Universal Art Design, che si terrà al Teatro Maddalene, legato all’omonimo progetto europeo all’interno del programma Creative Europe sui temi dell’inclusione e dell’universal design con artisti provenienti da Italia, Serbia e Polonia selezionati per aver presentato progetti capaci di raccontare le diversità e l’emarginazione attraverso il teatro. Nel corso della Stagione 25/26 proseguirà inoltre la realizzazione di un secondo progetto internazionale finanziato all’interno del Programma Europa Creativa, ovvero STORM - Shakespearean Theatre for Outlasting Resilience in Mental Health rivolto a 90 giovani di diverse nazionalità tra i 18 e i 25 anni che attraverso esperienze di workshop tra Italia, Romania e Germania lavoreranno sui temi del benessere psicologico e della salute mentale attraverso le opere e i personaggi di Shakespeare. Prosegue e si consolida il percorso di internazionalizzazione del TSV che continuerà a partecipare a progetti di cooperazione europea. Lo Stabile è già membro della più grande rete di teatri europei, la ETC – European Theatre Convention oltre ad essere ente accreditato Erasmus, anche grazie all’ATCG – Accademia Teatrale Carlo Goldoni che consoliderà nei prossimi anni agli scambi internazionali con altre accademie europee grazie al progetto Still Connected Theatre Education via Digital Skill. Infine, sul piano produttivo oltre alla nuova collaborazione con l’Abbey Theatre - Teatro Nazionale d’Irlanda, che affianca quella con il Dramma Italiano - Teatro Nazionale Croato di Fiume - HNK Rijeka, si conferma il successo delle connessioni con teatri e compagnie europee, prima fra tutte la Compagnia Finzi Pasca con Titizé – A Venetian Dream che, dopo aver superato i 50 mila spettatori tra Italia e Europa nel corso della stagione 24/25, si prepara ora a tornare per la seconda estate al Teatro Goldoni di Venezia, dove starà in scena dal 9 luglio al 21 settembre. Da dicembre 2024 il CdA del Teatro Stabile del Veneto ha approvato un programma biennale con l’obbiettivo di implementare politiche di sostenibilità sociale, ambientale ed economica. Un tema, quello della sostenibilità, fortemente sentito e che riguarda tutte le aree interne del TSV con lo scopo di rafforzare l’intera filiera teatrale, che coinvolge già più 300 fornitori di beni e servizi. Dai primi risultati raccolti tramite un questionario, emerge un’ottima relazione con le imprese fornitrici che hanno valutato con un punteggio di 4,8 su 5 il loro rapporto con lo Stabile in ambito di rispetto reciproco, comunicazione e disponibilità a soluzioni innovative ancorché la maggior parte delle aziende necessiti di un supporto sul tema ESG. Anche da parte del pubblico arriva una forte richiesta di proseguire con le azioni sostenibili: l’86% degli abbonati attribuisce la massima importanza alla scelta del TSV di impegnarsi in n percorso di miglioramento continuo delle proprie performance di sostenibilità. Il programma biennale sarà finanziato anche grazie alla sponsorizzazione triennale 2025-2027 di BCC Veneta e al contributo di Ascopiave. La campagna abbonamenti Alla conclusione delle presentazioni al pubblico nelle tre città (in programma per lunedì 23 giugno al Teatro Goldoni, martedì 24 al Teatro Del Monaco e mercoledì 25 al Teatro Verdi), gli abbonati della stagione appena conclusa di tutti e tre i teatri potranno confermare il proprio posto per gli spettacoli della nuova stagione 25/26. A partire da mercoledì 25 giugno si apre, infatti, il periodo di prelazione per il rinnovo degli abbonamenti, che potrà essere fatto non solo in biglietteria ma anche online. I nuovi abbonamenti sui posti liberi, invece, saranno acquistabili a partire dall’8 luglio a Treviso e a Padova, e dal 9 luglio a Venezia. L’acquisto dell’abbonamento non solo consente un risparmio di circa il 25% sui singoli biglietti, ma garantisce agli abbonati della stagione 25/26 una tariffa agevolata anche per gli spettacoli in programma a Padova, Venezia e Treviso. Nella stagione 2025/2026 il TSV, anche grazie ai risultati ottenuti nel precedente triennio, ha deciso di non aumentare i prezzi dei biglietti rispetto alla precedente stagione, e ha introdotto alcune novità: viene aggiunto a Padova un nuovo turno il martedì per sei spettacoli in stagione grazie anche alla forte richiesta del pubblico. Saranno 6 quindi i turni al Teatro Verdi che continua nel suo percorso di rinnovamento con il progetto, in corso di approvazione, della nuova galleria grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo. Riparte il progetto del TSV che permette agli Universitari del Veneto di venire a teatro con un biglietto al costo simbolico di 5 € e con un abbonamento di 30€ su 6 spettacoli. Si propone un abbonamento a sei spettacoli per i residenti nella Città Metropolitana di Venezia a tariffe convenzionate per il teatro Goldoni. La stagione 25/26 per il Teatro Stabile del Veneto si avvia pertanto con un programma fitto di appuntamenti e progetti la cui realizzazione è possibile solo grazie alla fiducia del pubblico e al contributo dei soci, la Regione Veneto, i Comuni di Padova, Venezia e Treviso, le Camere di Commercio di Padova, Venezia-Rovigo e Treviso-Belluno, la Provincia di Padova, Confindustria Veneto Est, Fondazione di Venezia e grazie al sostegno del Ministero della Cultura e dei molteplici partner pubblici e privati che continuano a credere nel rilancio della cultura e del teatro. Tra gli sponsor si citano BCC Veneta, Imoco Group, Carraro Group, Ascopiave, Giraldo, McArthurGlen Desinger Outlet Noventa di Piave che hanno deciso di supportare il TSV. L’immagine della nuova stagione La copertina della Stagione 25/26 ritrae una mela composta dalle spire di un serpente. L’immagine, realizzata dal designer catalano Javier Jaén, noto a livello internazionale è un chiaro riferimento all’immaginario biblico secondo il quale la mela e il serpente, l’atto di disobbedienza, la cacciata dal paradiso segnano la nascita della coscienza e la caduta dall'innocenza, ma sono anche l'inizio del dramma: il momento in cui la storia umana diventa un palcoscenico di conflitti, scelte e conseguenze. Per l’essere umano, imperfetto e guidato dal desiderio, la caduta non è la fine, ma l’inizio di un viaggio. Il Teatro, da sempre, offre storie aperte all'interpretazione, storie per potersi orientare. Con questa Stagione la Fondazione TSV – Teatro Nazionale invita il suo pubblico a varcare la soglia, a lasciarsi coinvolgere perché Ogni storia ha il suo inizio.
Dall’esperienza migratoria alla disabilità, fino all’identità di genere e all’emarginazione sociale. Sono questi i contesti da cui provengono i giovani artisti emergenti selezionati per il progetto internazionale Creative Europe UAD - Universal Art Design, un bando rivolto a under 35 per la realizzazione di nuovi progetti di produzione capaci di raccontare le diversità attraverso il teatro. Alla chiusura del bando i progetti candidati sono stati 28, tutti vagliati dalla commissione internazionale appositamente riunita, che ha scelto i tre che meglio hanno saputo declinare l’intento di raccontare la diversità e l’emarginazione attraverso la drammaturgia teatrale. Ciascuna delle tre formazioni artistiche selezionate è composta 4 persone, per un totale di 12 artisti e artiste, che avranno la possibilità di svolgere un periodo di workshop di 9 giorni in Polonia, a Toruń dal 1° al 12 giugno 2025, 3 giorni in Serbia, a Novi Sad dal 8 al 10 luglio, e infine 21 giorni di residenza artistica a Padova tra l’8 settembre e il 2 novembre 2025. Alla fine, una giuria internazionale nominerà due dei tre progetti selezionati in Italia, che assieme alle proposte scelte negli altri paesi potranno portare il proprio progetto sul palco del Teatro Maddalene nel febbraio del 2026 in occasione della rassegna dedicata all’Universal Art Design. I tre progetti scelti sono stati selezionati per la loro potenzialità del dar voce alla proposta del bando: il primo è To Be Young, Gifted and Black, proposto da Laura Amponsah, Gaja Aurora Ebere Ikeagwuana, Matar Diouf e Val Wandja, tutti artisti con background migratorio. Un progetto che coniuga ricerca poetica, urgenza politica e sperimentazione scenica, dando voce a soggettività spesso escluse dalla narrazione culturale. A distinguere la proposta è la cura verso l’accessibilità sensoriale e linguistica, l’ibridazione di linguaggi performativi e l’intento di coinvolgere pubblici non convenzionali. Durante la residenza si cercherà di approfondire e affinare il lavoro testuale, teorico ed estetico, facendo emergere la carica intersezionale e decoloniale del testo. La formazione artistica composta da Giacomo AG, Yele Canali Ferrari, Federica Lorenzoni e Luce Sant’Ambrogio è stata selezionata per il progetto Un altro nome – Chiamarci Giulietta e Romeo. Una proposta artistica che ridefinisce i codici della rappresentazione teatrale attraverso una prospettiva incarnata transgender. La proposta si distingue per l’approccio originale alla riscrittura di Romeo e Giulietta, trasformando il testo in un atto di affermazione identitaria e di disobbedienza poetica. Un contributo significativo al percorso di apertura, inclusione e innovazione del linguaggio teatrale. Ultimo progetto selezionato è Per favore, non Riccardo III, presentato da Alessandra Curia, Giammarco Pignatiello, Benedetta Pigoni, Cristian Viscione. La proposta interroga le dinamiche di rappresentazione, visibilità e accessibilità nel contesto teatrale contemporaneo. Al centro della scena c’è un performer con disabilità, la cui presenza ridefinisce l’architettura dello spazio teatrale e la relazione con il pubblico. Il progetto si distingue anche per l’impianto drammaturgico, che intreccia teatro di figura, stand-up comedy e linguaggi visivi e sonori, e per la forza poetico-politica con cui afferma il diritto alla scena come spazio di autodeterminazione. Il progetto Creative Europe UAD vuole sviluppare un modello che applichi la filosofia dell’universal design – che ha origine nell’architettura e prevede la progettazione di prodotti e ambienti accessibili a tutti - al settore delle arti performative. Questo per aprire a nuove possibilità creative e incentivare uno spazio artistico più inclusivo. Il Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale partecipa al progetto Creative Europe UAD in collaborazione con WOAK Regional Cultural Animation Center in Torun (Polonia) e Kulturanova (Serbia). A comporre la commissione internazionale, che ha valutato e selezionato i 28 progetti candidati, Carlo Mangolini, responsabile dell’Area sviluppo artistico e formazione del TSV-Teatro Nazionale; Chiara Coltri, rappresentante dell’Area Education e Public Engagement del TSV – Teatro Nazionale; Katarzyna Pągowska, project manager di UAD e Vice direttrice responsabile dei contenuti di WOAK; Katarzyna Peplinska-Pietrzak, Jelena Božić, communication manager di Kulturanova; Milan Vračar, presidente di Kulturanova.
Il Teatro Argentina ha ospitato ieri la seduta pubblica della giuria di esperti che ha decretato le candidature finaliste per l’edizione 2025 del Premio Le Maschere del Teatro Italiano, il riconoscimento teatrale ideato nel 2002 dal regista Luca De Fusco e dal giornalista Maurizio Giammusso, per il secondo anno promosso e organizzato dalla Fondazione Teatro di Roma con il Patrocinio dell’Agis (Associazione Generale Italiana dello Spettacolo). Sotto la guida del presidente Gianni Letta, una qualificata giuria di professionisti ha selezionato le terne finaliste nelle 13 categorie del Premio, svelando un panorama di eccellenza che testimonia la vivacità e la qualità della scena teatrale italiana nella stagione che si avvia a conclusione. Il Premio Le Maschere del Teatro Italiano si conferma un appuntamento importante per celebrare la ricchezza e la diversità delle espressioni performative e della creatività artistica, un riconoscimento che nasce dal dialogo tra artisti, critici e professionisti del settore. Le terne finaliste saranno ora sottoposte al giudizio di una vasta assemblea di oltre 1000 professionisti del teatro, che attraverso un sistema di votazione elettronica anonimo decreteranno i vincitori. La cerimonia di premiazione si terrà venerdì 12 settembre ore 20 sul palco del Teatro Argentina con trasmissione in diretta/differita su Rai Uno. Di seguito le terne finaliste selezionate per l’edizione 2025 del Premio Le Maschere del Teatro Italiano. Tra i candidati anche I parenti terribili, la co-produzione della Fondazione Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale con il Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, la Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini e il Teatro Stabile di Bolzano, che è anche la prima regia che Dini firma per il TSV, di cui è il nuovo direttore artistico. Miglior spettacolo di prosa A place of safety, ideazione Kepler-452 regia e drammaturgia Enrico Baraldi e Nicola Borghesi Re Lear, regia di Gabriele Lavia Capitolo Due, regia di Massimiliano Civica Miglior regia Roberto Andò per Sarabanda Gabriele Lavia per Re Lear Carlo Sciaccaluga per Equus Miglior attore protagonista Valerio Binasco per Cose che so essere vere Lino Guanciale per Ho paura torero Alessandro Averone per Crisi di nervi Migliore attrice protagonista Giuliana De Sio per Cose che so essere vere Federica Di Martino per Lungo viaggio verso la notte Milvia Marigliano per I parenti terribili Miglior attore non protagonista Francesco Biscione per Guerra e pace Luca Lazzareschi per Re Lear Elia Shilton per Sarabanda Migliore attrice non protagonista Viola Graziosi per Il caso Kaufmann Sara Putignano per Ho paura torero Silvia Siravo per Re Lear Miglior attore/attrice emergente Giovanni Drago per Cose che so essere vere Mersila Sokoli per Guerra e pace Caterina Tieghi per Sarabanda Miglior interprete di monologo Davide Enia per Autoritratto Fabrizio Gifuni per I fantasmi della nostra storia Valentina Picello per Anna Cappelli Miglior scenografo Alessandro Camera per Re Lear Gianni Carluccio per Sarabanda Gregorio Zurla per Il Golem Miglior costumista Gianluca Sbicca per Ho paura torero Andrea Viotti per Re Lear Katarina Vukcevic per I parenti terribili Migliori musiche Massimo Cordovani per I parenti terribili Alessandro Ferroni per Uccellini Pasquale Scialò per Sarabanda Migliore autore di novità italiana Kepler-452 per A place of safety Dino Lopardo per Affogo Davide Sacco per Il medico dei maiali Migliori luci Gianni Carluccio per Sarabanda Gigi Saccomandi per Guerra e pace Gianni Staropoli per Il Golem
Il filò contadino, l’antica usanza dei territori rurali, diventa tema d’ispirazione per un progetto teatrale rivolto alle compagnie professionali del Veneto. Questo pomeriggio il Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale assieme al Comune di Verona, al Circuito Multidisciplinare Regionale Arteven e Coldiretti Veneto hanno presentato al Teatro Camploy di Verona il bando Far Filò: Storie della Terra e del Cielo, un progetto speciale per celebrare le radici rurali indagando allo stesso tempo temi cruciali del presente come la sostenibilità ambientale. «Il teatro è il palcoscenico e il palcoscenico siete voi. Per il terzo anno consecutivo ci rivolgiamo alle compagnie teatrali venete con un bando apposito. L’abbiamo già fatto per i 400 anni del Teatro Goldoni e per il centenario della Duse. Quest’anno siamo partiti da una semplice considerazione: il teatro nasce dalla terra, come tutta la nostra civiltà. Da qui abbiamo condiviso una riflessione con Coldiretti per dedicare il bando al teatro della Terra, al Filò contadino – dichiara Giampiero Beltotto, presidente del Teatro Stabile del Veneto –. Un percorso che culminerà nel 2026, per celebrare il teatro di Ruzante. Per questa presentazione abbiamo scelto Verona perché è la città del teatro e per noi lavorare con l’amministrazione scaligera è un privilegio, specialmente quando sindaco e assessore alla cultura dimostrano interesse. In tutto ciò è indispensabile la presenza di Arteven con cui condividiamo molti progetti. Dobbiamo lavorare insieme, Teatro Stabile e compagnie, sempre a partire dal pubblico, che rimane il vero padrone del teatro». “Coldiretti e il TSV ormai da inizio 2024 hanno iniziato una proficua collaborazione con l’obiettivo di portare l’agricoltura a teatro e viceversa. “Coltivare teatro” è un passo in più in questa direzione e ringrazio il Presidente Beltotto per averci proposto questo progetto – dichiara Marina Montedoro, direttore di Coldiretti Veneto –. Un’idea coraggiosa che ci permette di dare voce e scena al racconto rurale. Da sempre Coldiretti promuove un’agricoltura che non è solo mera produzione di cibo, ma cultura, storia e identità. I campi non sono mai stati semplici luoghi di produzione, ma veri e propri spazi dove si tramandano saperi, si costruiscono comunità e si coltiva il legame tra uomo e terra. Con questa iniziativa, desideriamo ricordarlo ripercorrendo una strada di cui il pavano Ruzante, con il suo teatro anticlassicista rinascimentale, fu precursore e maestro. Ruzante ha restituito dignità al mondo rurale e, non a caso, i suoi racconti hanno intrattenuto i visitatori del Villaggio Coldiretti Venezia a giugno 2024. Ci auguriamo che questo progetto ci regali spettacoli, anche in luoghi non convenzionali come i campi, capaci di emozionare, coinvolgere il pubblico e far riflettere sul ruolo che sempre più oggi gli agricoltori hanno nella società. La sfida è proprio quella di riportare tutti noi alla straordinaria atmosfera che si respirava quando si “faceva filò” e a conclusione di una dura giornata nei campi tutti assieme ci si riuniva per raccontare storie e trasmettere valori”. Rinnoviamo con piacere - dichiara Massimo Zuin, presidente di Arteven Circuito Multidisciplinare Regionale - la proficua collaborazione con il Teatro Stabile del Veneto. FarFilò coniuga la valorizzazione del tessuto teatrale della nostra Regione e la bellezza del territorio con le sue piazze palazzi, corti, teatri e incontra perfettamente la mission del Circuito Regionale che con piacere collaborerà alla diffusione degli eventi nella nostra Regione. Parafrasando Kundera e la sua “Insostenibile leggerezza dell’essere”, Arteven sarà sempre al fianco di chi vorrà fare del Veneto la bellezza “sostenibile” d’Italia. L’Amministrazione comunale di Verona riserva grande attenzione alle compagnie teatrali professionali del territorio, consapevole del valore che esse apportano alla vita culturale della città – commenta Marta Ugolini, assessora alla Cultura del Comune di Verona –. La tutela di opportunità lavorative dignitose nel teatro è una nostra priorità, e il professionismo è la chiave per garantirle. Per questo, abbiamo ritenuto significativo ospitare nel Teatro Camploy la presentazione del bando Far Filò: storie della terra e del cielo, un'iniziativa di grande valore che coniuga tradizione e innovazione nel panorama dello spettacolo dal vivo. Siamo grati al Teatro Stabile del Veneto, ad Arteven e a Coldiretti per aver dato vita a un progetto che recupera e valorizza le radici contadine dello spettacolo dal vivo e dell’arte della narrazione orale, offrendo al pubblico una prospettiva culturale autentica e profondamente legata al territorio. Questo progetto si inserisce in una più ampia strategia di sostegno e valorizzazione dello spettacolo dal vivo che, nei prossimi mesi, vedrà l’istituzione della Consulta dello Spettacolo dal Vivo a Verona: un laboratorio di coordinamento e confronto volto a promuovere sinergie, monitorare le esigenze del settore e favorire lo sviluppo di nuove progettualità condivise. Un progetto che unisce quindi passato, presente e futuro, con cui la Fondazione Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale, in collaborazione con il Circuito Multidisciplinare Regionale Arteven e Coldiretti Veneto, intende acquisire proposte di spettacoli ispirati al filò contadino per realizzare un programma teatrale diffuso nel territorio regionale. Il programma si realizzerà tra luglio e dicembre 2025 e selezionerà le proposte che si svolgeranno nei comuni del Veneto in spazi non convenzionali come piazze, palazzi e parchi, ma anche stalle, cortili e cascine. Dopo il successo del cartellone del Teatro Viaggiante realizzato in occasione dei 400 anni del Teatro Goldoni e del programma itinerante dedicato ad Eleonora Duse nell’anno del suo centenario, con questa iniziativa lo Stabile del Veneto si impegna per il terzo anno di fila a mettere in rete le imprese culturali-creative del territorio. Far Filò si inserisce nel più vasto palinsesto di “Coltivare Teatro. Radici di cultura e territorio”, un progetto dello Stabile del Veneto in collaborazione con Coldiretti Veneto, che coniuga teatro e agricoltura ispirandosi ai principi dell’Agenda europea 2030. Attraverso performance teatrali site-specific, workshop educativi e momenti di riflessione comunitaria, “Coltivare Teatro” da un lato celebra le radici rurali venete, recuperando il valore della narrazione orale, dall’altro indaga temi d’attualità come la sostenibilità, il cambiamento climatico, la biodiversità nel rapporto con il territorio, l'uguaglianza di genere e il lavoro dignitoso nelle filiere agricole. Un progetto sul territorio e per il territorio che rende essenziale il coinvolgimento delle compagnie professionali venete. Da qui la volontà di rendere le compagnie protagoniste, con un’apposita sezione a loro dedicata. Altro obiettivo del progetto è quello di recuperare le radici terragne del Veneto, evocando l’idea di un teatro del popolo che passa attraverso una maggiore connessione con la terra. Un ritorno ad un teatro autentico, incentrato sul legame inscindibile tra uomo e ambiente, sulle tradizioni agricole e sulle storie contadine che possono risuonare ancora oggi nella vita moderna. Punto d’approdo di questo percorso sarà nel 2026 con la celebrazione della figura di Ruzante attraverso un nuovo bando e produzioni legate a questo personaggio fondamentale per il teatro italiano, veneto e “pavano”. Proprio attraverso il teatro terragno Angelo Beolco riuscì a dare voce alla gente comune, con una miscela di comicità, realismo e critica sociale che lo rende ancora oggi un autore di grande rilevanza storica e culturale. Il bando di partecipazione per le compagnie teatrali, qui disponibile, scade il 3 maggio 2025. La selezione dei progetti, che verrà comunicata entro il 16 maggio, avverrà attraverso una commissione nominata ad hoc e composta da esperti del settore teatrale, culturale e con esperienza nel settore dell’agricoltura. Un tema, quello della sostenibilità, sempre più caro al TSV, che ieri pomeriggio è stato protagonista dell’evento “La gestione sostenibile degli eventi secondo le buone pratiche a livello nazionale e internazionale” nell’ambito della “Settimana della Sostenibilità” organizzata da Confindustria Veneto Est. Un appuntamento incentrato sulla norma UNI ISO 20121, lo standard di gestione per l’organizzazione sostenibili di eventi e manifestazioni, cui non fanno eccezione gli spettacoli teatrali.
A La Duse. Nessuna Opera uno dei più prestigiosi riconoscimenti della Danza italiana. Il Premio Danza&Danza come Miglior Produzione Italiana – Middle Scale 2024 è stato assegnato allo spettacolo dedicato dal centenario della grande attrice Eleonora Duse, una co-produzione di COB Compagnia Opus Ballet, TSV - Teatro Nazionale, Teatro Comunale di Vicenza, Teatro Ristori di Verona fortemente voluto dallo Stabile del Veneto in occasione del progetto 100 Donne Duse. Tra gli appuntamenti più apprezzati della rassegna di danza del Teatro Verdi, lo spettacolo La Duse è riuscito ad incantare la giuria composta dai critici della rivista Danza&Danza. A valere il riconoscimento, la coreografia di Adriano Bolognino e Rosaria Di Maro che vede danzare, sulle musiche originali di Giuseppe Villarosa, gli interpreti Giuliana Bonaffini, Rosaria Di Maro, Ginevra Gioli, Ines Giorgiutti, Sofia Lacava, Gaia Mondini, Giulia Orlando, Margherita Petrosino, Cristina Roggerini e Rebeca Zucchegni. Luce e spazio sono di Gianni Staropoli, mentre le scenografie di Loris Giancola e i costumi Santi Rinciari. La direzione artistica della COB è di Rosanna Brocanello, consulente artistica Laura Pulin. Con La Duse. Nessuna Opera Adriano Bolognino e Rosaria Di Maro, partendo dal testo di Mirella Schino, Eleonora Duse – Storie e immagini di una rivoluzione teatrale, che evidenzia l’originalità dell’attrice, portano agli occhi del pubblico tutte le emozioni che questa attrice rivoluzionaria ha messo dentro le opere che interpretava, le sue impercettibili variazioni e il suo spingersi agli estremi limiti. L’opera, che Bolognino e Di Maro definiscono un inno alle donne, si divide in due, seguendo la marcia dell’artista verso un’arte sempre più consapevole. Una prima parte “squisitamente artefat-ta” e un’ultima Duse, ormai anziana, “tutta luce immacolata”.