Un’icona del teatro e una meravigliosa insegnante. Saremo sempre grati a Franca Nuti, che se ne è andata nella notte di domenica 12 maggio, per tutte le volte che l’abbiamo ammirata sul palcoscenico, ma ancora di più per la dedizione e la passione trasmesse agli allievi della nostra accademia nelle ore di lezione sulla recitazione in versi e sulla poesia italiana del Novecento. Il Teatro Stabile del Veneto con l'Accademia Teatrale Carlo Goldoni
Si sono concluse all’Istituto Italiano di Cultura di Londra le celebrazioni del quarto centenario del Teatro Goldoni di Venezia, il più antico tra i teatri italiani ancora in attività, promosse dalla Fondazione Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale. Goldoni 400. Cultura ed economia veneta è stato il titolo della serata che, partendo dalla straordinaria e lunghissima storia del teatro ha presentato ad operatori economici e culturali nella capitale britannica le eccellenze produttive venete, dalle imprese creative e culturali al turismo e i rapporti economici con il Regno Unito. Dopo il saluto di Francesco Bongarrà, direttore dell’Istituto Italiano di Cultura a Londra son intervenuti i rappresentanti delle Camere di Commercio di Padova, di Venezia Rovigo e di Treviso – Belluno | Dolomiti, di Confindustria Veneto Est, di Confcommercio Veneto e dell’Associazione per il Patrimonio delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene. Lo scrittore veneziano Andrea Molesini e Daniele D'Anza, conservatore della Fondazione Musei Civici di Venezia, sono stati tra i protagonisti della serata. D’Anza ha presentato al pubblico l’atto del passaggio di proprietà del teatro, un documento custodito presso la Casa di Carlo Goldoni datato 3 gennaio 1622 in cui è già chiaro il destino di quello che sarà “un magazeno over teatro per recitar commedie”. A chiudere l’evento, la lezione spettacolo Il Mestier Comico - Viaggio nel mondo delle maschere con Michele Modesto Casarin, Manuela Massimi e Matteo Campagnol, a cura del Teatro Stabile del Veneto. “Siamo stati lieti di ospitare all’Istituto di cultura a Londra la chiusura del programma triennale di “Goldoni 400”, il progetto speciale diffuso tra Venezia e la Terraferma promosso dal Teatro Stabile del Veneto assieme alla Regione del Veneto e al Comune di Venezia con un bilancio di cinquantadue spettacoli in trentacinque piazze di tutte e sette le province della regione per un totale dioltre ventimila spettatori”, ha detto Bongarrà, sottolineando come il progetto ideato per celebrare i 400 anni del Teatro Goldoni è stato “un’occasione irripetibile per riflettere sul rapporto tra il Veneto e il teatro, tra i territori e le sue molteplici vocazioni artistiche, lungo un tracciato che attraversa quattro secoli e che trova le sue radici nel glorioso ‘Stato da tera e da mar’”. “Le celebrazioni per i quattrocento anni del Goldoni sono stati uno sforzo organizzativo straordinario che abbiamo compiuto con entusiasmo avvertendo come un privilegio poter lavorare per il teatro in attività più antico d’Italia – ha dichiarato Giampiero Beltotto -. Un impegno che non avremmo potuto portare a termine senza la fiducia e il supporto dei nostri soci. Ancora una volta ringrazio quanti di loro sono ci hanno seguito a Londra, ma anche la Regione del Veneto e il Comune di Venezia che ci hanno accompagnato nel corso di questo triennio di festeggiamenti. Un grazie anche ai Musei Civici veneziani che hanno messo a nostra disposizione gli archivi della Casa di Carlo Goldoni permettendoci così di riscoprire l’atto di fondazione del nostro teatro, quel documento da cui tutto è cominciato”. Il bilancio del progetto triennale “Goldoni 400” Si chiude così a Londra il programma triennale di “Goldoni 400”, il progetto speciale diffuso tra Venezia e la Terraferma promosso dal Teatro Stabile del Veneto assieme alla Regione del Veneto e al Comune di Venezia con un bilancio di cinquantadue spettacoli in trentacinque piazze di tutte e sette le province della regione per un totale di oltre ventimila spettatori. Grazie al contributo del Comune di Venezia, della Regione del Veneto e del Ministero della Cultura, il TSV ha presentato un cartellone ricco di proposte che si nutrono di passato, ma al contempo trovano nel presente, negli autori contemporanei, altri sguardi e punti di vista capaci di fotografare il nostro tempo. Uno sforzo organizzativo straordinario con cui lo Stabile del Veneto non ha solo realizzato produzioni per i grandi palcoscenici, ma grazie alla collaborazione con il Circuito multidisciplinare regionale Arteven ha anche dato vita al progetto Teatro Viaggiante, un teatro mobile con cui si cercato di riprendere in maniera contemporanea ed ecosostenibile l’antica tradizione dei carri Tespi, che ha portato fisicamente una riproduzione dell’ingresso del Teatro Goldoni in 14 comuni di tutte e 7 le province del Veneto con altrettanti spettacoli messi in scena da compagnie del territorio selezionate attraverso un bando pubblico. Il programma ha coinvolto anche la Città Metropolitana di Venezia, individuando oltre ai palazzi storici come Palazzo Grimani e la Casa dei Tre Oci e al Museo M9, anche due location inedite, per contesto ambientale e tipologia di linguaggio, quali l’Arterminal del Porto di Venezia che ha accolto The Render della compagnia newyorkese Big Art Group, e la Torre dell’Arsenale al cui interno è stato realizzato Alonso un progetto immersivo grazie all’utilizzo della tecnologia della realtà virtuale. Un palinsesto denso di spettacoli, ma anche di appuntamenti collaterali tra laboratori per i più piccoli, conversazioni e workshop, e che ha raggiunto il suo apice lo scorso 30 settembre con la serata di riapertura al pubblico del Teatro Goldoni, rimasto chiuso per alcuni mesi per consentire la realizzazione di interventi di manutenzione straordinaria da parte del Comune di Venezia che hanno portato alla messa in sicurezza del teatro e al restyling della platea. Uno sforzo straordinario, dunque, che ha determinato l’avvio della ripresa del Teatro Goldoni e che il TSV ha compiuto con entusiasmo con l’obiettivo di contribuire al rilancio nazionale e internazionale del più antico tra i teatri in Italia tutt’ora in attività. Primi segnali di una ripresa confermata anche dai dati della Stagione in corso, che pur a fronte del calo demografico riscontrato in città, ha registrato un aumento degli abbonati, 767 rispetto ai 729 della stagione 2022/2023, e un numero di presenze complessive pari a 30.000 spettatori. Circa il 20% delle recite ha raggiunto il sold out, percentuale che conferma i numeri prepandemia. Al Goldoni sono tornati inoltre gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado, in 900 hanno assistito alla programmazione dedicata alle scuole, oltre agli studenti universitari attratti dalle tariffe ESU a Teatro. Un teatro sempre in attività, grazie anche alla presenza dei alcune lezioni del biennio dell’Accademia Teatrale Carlo Goldoni, alle visite guidate che hanno portato oltre 400 visitatori, ai laboratori teatrali per tutte le età, ma anche ad attività collaterali come la mostra “Back to art” che presenta un arazzo realizzato dall’artista Olimpia Biasi e realizzata in collaborazione con McArthur Glen Noventa di Piave Designer Outlet tutt’ora in corso. Si afferma, inoltre, sempre di più la vocazione internazionale del Goldoni, che per il terzo anno consecutivo ha accolto la rassegna Asteroide Amor, promossa dal Teatro Stabile del Veneto in collaborazione con Università Cà Foscari, Iuav e Fondazione di Venezia ospitando compagnie provenienti da tutto il mondo e producendo gli spettacoli di Irina Brook e Big Art Group, ma soprattutto si prepara ad aprire le proprie porte al pubblico internazionale che vive la città: dal 18 luglio al 13 ottobre, per un totale di 52 recite, infatti, andrà in scena Titizè. A Venetian Dream, uno spettacolo di teatro acrobatico co-prodotto dal TSV con la Compagnia Finzi Pasca, che dopo l’estate veneziana girerà in tournée in Italia e in Europa. Un progetto ideato a partire dalla tradizione veneziana della commedia dell’arte e del teatro di prosa per portare in scena uno spettacolo adatto a un pubblico intergenerazionale grazie anche all’utilizzo del linguaggio universale della clownerie, della danza, della musica e del teatro acrobatico.
A nome di tutta la comunità del Teatro Stabile del Veneto mi congratulo con il Maestro Fortunato Ortombina per la meritatissima designazione a sovrintendente del Teatro alla Scala di Milano. Negli anni trascorsi alla Fenice ha saputo portare il teatro veneziano ai vertici tra le eccellenze artistiche in Italia e nel mondo. Questa nomina rappresenta un riconoscimento che onora l’intero movimento teatrale veneziano e veneto e ci stimola a competere e collaborare sempre di più con i teatri nazionali ed europei. A lui vanno i migliori auguri di buon lavoro e il nostro sincero grazie per averci accompagnato nella riapertura del Teatro Goldoni”. Con queste parole Giampiero Beltotto, presidente della Fondazione Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale ha accolto la notizia della designazione di Fortunato Ortombina quale sovrintendente alla Scala, confermata questa mattina dal sindaco di Milano Giuseppe Sala.
“Con la scomparsa di Paola Gassman la famiglia del Teatro Stabile del Veneto perde insieme una cara amica e un’attrice di grande talento, che più e più volte ha contribuito a far splendere i nostri palcoscenici. Fin dai primi anni ’80 assieme a Ugo Pagliai, suo compagno di vita oltre che di teatro, ha emozionato il pubblico del Teatro Goldoni, debuttando poi in almeno dieci produzioni e co-produzioni dello Stabile del Veneto. La ricordiamo, appena qualche anno fa, meravigliosa nei panni di un’originale Giulietta al Teatro Romano di Verona dove per noi ha recitato nello spettacolo Romeo e Giulietta. Una canzone d’amore diretta dalla compagnia Babilonia Teatri. Al marito Ugo, ai fratelli Alessandro e Jacopo e a tutta la sua famiglia vanno il nostro affetto e le nostre più sentite condoglianze.” Con queste parole il presidente della Fondazione Teatro Stabile del Veneto, Giampiero Beltotto, ha accolto la notizia della scomparsa dell'attrice Paola Gassman, che più volte a partire dagli anni 2000 è stata protagonista assieme al marito Ugo Pagliai di spettacolo di produzione dello Stabile del Veneto. Tra queste se ne ricordano alcune quali La bottega del caffè per la regia di Luca De Fusco, Enrico IV diretta da Paolo Valerio, Wordsatr(s) per la regia di Giuseppe Marini e Urfaust di Andrea Liberovici.
Il Presidente della Fondazione dello Stabile: non è solo questione di soldi ma di un salto di qualità delle nostre ambizioni. Portiamo qui produzioni nazionali e i Nobel per la letteratura. Leggi gli articoli completi: Cari imprenditori, firmiamo un patto per il teatro veneto Un patto per il teatro stabile: l'impresa c'è
Treviso, 26 gennaio 2024 – Icona femminile, pioniera della parità di genere nel teatro, inesauribile fonte d’ispirazione per molti artisti del ‘900, Eleonora Duse è stata ed è ancora oggi un modello per intere generazioni di attori e di attrici. In occasione del primo centenario dalla sua scomparsa il Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale ha presentato questa mattina al Teatro Mario Del Monaco con il Comune di Treviso DONNADUSE: Eleonora nostra contemporanea, un programma itinerante nel Veneto realizzato in collaborazione con la Regione del Veneto, il Circuito Multidisciplinare Regionale Arteven e l’Istituto per il Teatro e il Melodramma della Fondazione Giorgio Cini per celebrare la prima vera diva del secolo scorso. “La Regione del Veneto sostiene con convinzione questo progetto speciale dedicato ad un’artista che è certamente un'icona femminile, pioniera della parità di genere nel teatro, ma è soprattutto inesauribile fonte d’ispirazione per molti artisti del ‘900. È significativo che a 100 anni dalla sua scomparsa, la “divina” sia ancora oggi un modello per intere generazioni di attori e di attrici – ha commentato l’assessore alla cultura della Regione del Veneto Cristiano Corazzari –. Questo progetto oltre a valorizzare una professione è anche un prezioso lavoro di rete che valorizza compagnie e luoghi di spettacolo. Un insieme che ha un valore inestimabile, non solo per il racconto di un’epoca, ma anche per la sua attualità. Eleonora Duse è una nostra contemporanea che ancora oggi ci suggerisce degli spunti di riflessione”. “Treviso si unisce alle celebrazioni del mito di Eleonora Duse, donna che anche nelle sue scelte artistiche e sceniche si è fatta pioniera della parità di genere. Nel cuore e nella sensibilità della Duse c’era il Veneto ed è per questo che anche la nostra Città, grazie al Teatro Stabile, risponde “presente” ospitando questa opportunità di divulgazione e di approfondimento sulla sua vita, peraltro in linea con il dossier della Capitale Italiana della cultura, che permetterà di portare nel territorio artisti di primissimo ordine nel segno di un’attrice divenuta iconica per il suo talento e per la sua capacità di influenzare e scrivere la storia del teatro italiano” ha dichiarato il sindaco di Treviso Mario Conte. “È con orgoglio che oggi presentiamo questo ampio cartellone con cui vogliamo celebrare e raccontare Eleonora Duse, gemma del teatro italiano, una delle icone internazionali che sono durate nel tempo. Abbiamo convogliato tutte le energie in questo progetto che tra il 2024 e il 2025 avrà una diffusione capillare nel Veneto con la collaborazione di tanti soggetti, dal Vittoriale di Gardone al Teatro Ristori di Verona e al Comunale di Vicenza – ha dichiarato Giampiero Beltotto, presidente del Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale –. Ecco perché è fondamentale la partecipazione della Fondazione Giorgio Cini, che ha fatto il più grande lavoro di raccolta sulla storia della Duse, ecco perché siamo a Treviso, luogo che insieme ad Asolo più di altri in Veneto richiama il ricordo della Duse. Ringrazio, come sempre, la Regione del Veneto che ha immediatamente accolto questo progetto dimostrandoci fin da subito sostegno e fiducia. Infine, dopo il successo della rassegna itinerante dello scorso anno, ancora una volta puntiamo grazie alla collaborazione con Arteven sul coinvolgimento delle compagnie teatrali per portare la Duse nel territorio”. “Con questo articolato progetto dedicato alla “Divina” prosegue la proficua collaborazione con il Teatro Stabile del Veneto. Con 100 DONNE DUSE - dichiara Massimo Zuin, presidente di Arteven Circuito Multidisciplinare Regionale – creeremo una programmazione diffusa che, tra giugno e ottobre 2004, porterà nelle 7 province numerosi appuntamenti. Andranno in scena gli spettacoli delle compagnie teatrali professionali del Veneto selezionate attraverso un apposito bando, tutte formazioni artistiche che rappresentano una grande risorsa del nostro territorio. Con questi nuovi spettacoli dal vivo contribuiremo a celebrare degnamente la grandezza di Eleonora Duse”. “Abbiamo accolto con interesse e soddisfazione la proposta del Teatro Stabile del Veneto per questo centenario di Eleonora Duse – ha dichiarato Maria Ida Biggi direttrice Istituto per il Teatro e il Melodramma, Fondazione Giorgio Cini –. Ciò che è fondamentale per la nostra Fondazione è la possibilità di lavorare con le nuove generazioni, le Accademie teatrali e portare così la figura della Duse, sia come artista sia come donna e imprenditrice, una figura a tutto tondo, insomma, come modello e inesauribile fonte d’ispirazione per i giovani”. La figura della Duse è legata a doppio filo al Veneto: sia per il suo legame con la terra trevigiana da cui la volontà di essere sepolta presso il cimitero di Asolo, scelto come buen ritiro, sia per la sua provenienza, una famiglia di attori girovaghi originari di Chioggia. E poi Venezia, luogo dell’amore, dove si consumano ripetuti incontri con Gabriele D’Annunzio, il poeta di un’intera generazione con cui lei, già diva, intraprese una relazione tanto intensa quanto turbolenta. Il rapporto con i luoghi del Veneto che hanno incrociato il destino della diva, quindi, ma anche il ruolo di musa ispiratrice che assunse per molti artisti nazionali e internazionali e il suo essere anticipatrice di molte questioni legate alla parità di genere sono le tematiche attorno a cui ruota il cartellone, che a partire da aprile 2024 toccherà tutte e 7 le province della regione. Tra le molte location di spettacolo coinvolte, oltre ai Teatri sedi del TSV – Teatro Nazionale, il Mario Del Monaco di Treviso, il Goldoni di Venezia e il Verdi di Padova, e ad alcuni tra i maggiori palcoscenici della regione come il Teatro Romano di Verona, ci saranno anche luoghi simbolo tra cui il Teatro Duse di Asolo, gli spazi suggestivi della Fondazione Giorgio Cini di Venezia, che conserva l’Archivio Duse e, grazie ad un progetto di diffusione capillare, alcuni luoghi di pregio del territorio a partire dalle iconiche Ville Venete. Il progetto si arricchirà nel 2024 e proseguirà nel 2025, con un programma in corso di definizione che porterà in scena, tra le altre iniziative, anche due nuove produzioni firmate dal Teatro Stabile del Veneto: durante quest’anno uno spettacolo di danza in collaborazione con il Teatro Comunale di Vicenza e il Teatro Ristori di Verona e nel prossimo anno un rifacimento del Martirio di San Sebastiano, opera di Gabriele D’Annunzio. I luoghi del cuore dal Veneto al Mondo A dare il via al cartellone dusiano sarà Sipari di viaggio, un percorso artistico realizzato in collaborazione con il Comune di Asolo. Ideato da Luca Scarlini è un autentico viaggio tra musica e parole che propone una visione nuova del magistero scenico di Eleonora Duse a partire da alcune città a cui la sua memoria è legata. Si prosegue poi tra maggio e giugno con un ciclo di appuntamenti intitolato Dall’archivio alla scena, realizzato dal TSV e dall’Istituto per il Teatro e il Melodramma della Fondazione Giorgio Cini di Venezia, che mira ad utilizzare la collezione più ampia e completa di documenti sulla vita e sull’arte della grande attrice italiana per la creazione di nuove drammaturgie: 3 serate di recital e letture inedite che vedranno alternarsi sul palco dello Squero sull’Isola di San Giorgio attrici come Sonia Bergamasco, Lucia Poli ed Elena Bucci, e altrettanti spettacoli che coinvolgeranno gli allievi dell’Accademia Carlo Goldoni, della Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi e dell’Accademia dei Filodrammatici. Dopo il successo della rassegna “Il Teatro Viaggiante”, grazie alla collaborazione con il Circuito Multidisciplinare Regionale Arteven, anche tra giugno e ottobre 2024, il cartellone di spettacoli itineranti tornerà ad animare piazze, teatri, ville, palazzi, parchi e castelli del Veneto con 100 donne Duse, un programma di spettacoli selezionati attraverso un bando pubblico rivolto alle compagnie teatrali professionali residenti in Veneto. Tra settembre e ottobre, infine, andrà in scena un testo per voce maschile scritto da Giordano Bruno Guerri (presidente della Fondazione Il Vittoriale degli Italiani) e Maria Pia Pagani (docente in Discipline dello Spettacolo all’Università Federico II di Napoli), che racconterà al pubblico la figura di Eleonora Duse attraverso gli scritti, i ricordi e le emozioni di Gabriele D’Annunzio. La Duse e gli altri testimoni di un’epoca tra ‘800 e ‘900 Oltre che attrice amata dai pubblici di tutto il mondo, la Duse è stata un punto di riferimento per le personalità più rivoluzionarie del suo tempo: da Stanislavskij a Mejerchol’d, da Gordon Craig a Isadora Duncan, da Hugo von Hoffmansthal a Rainer Maria Rilke. L’influenza che ha prodotto sugli artisti suoi contemporanei, come la sua capacità di anticipare le tematiche della parità di genere, sono alla base di due nuove produzioni del Teatro Stabile del Veneto che coinvolgono artisti di rilevanza nazionale nel campo della danza e del teatro: Silvia Gribaudi e Marta Dalla Via a luglio, prodotte da Zebra e con un’anteprima ad Asolo in maggio, porteranno in scena The Doozies, uno spettacolo su Eleonora Duse e Isadora Duncan, entrambe pioniere del femminismo, del capocomicato, di un’arte che si preoccupa del presente. Serena Sinigaglia dirigerà Elektra, tragedia in un atto unico di Hugo von Hofmannsthal, ispirata all’Elettra di Sofocle e inscenata per la prima volta da Max Reinhardt nel 1903, che l’autore dedicò alla “divina”, senza che questa però potè mai recitare nel ruolo pensato per lei. Lo spettacolo, dopo un’anteprima a Padova, debutterà al Teatro Romano di Verona in settembre. Infine a dicembre 2024 la compagnia Motus guiderà gli attori neo diplomati dell’Accademia Teatrale Carlo Goldoni nella loro “prima prova” su un grande palcoscenico. Il lavoro che presenteranno si intitola I saw light e indagherà i testi di una rapper e poeta rivoluzionaria come Kae Tempest. A rimarcare, infine, il passaggio generazionale e l’incidenza che la Duse ha avuto sugli attori del passato e del presente è prevista la presentazione del libro Le lacrime della Duse. Ritratto di un artista da vecchio di Glauco Mauri sul palco del Teatro Mario Del Monaco di Treviso.
Partito in anteprima assoluta proprio da Venezia nel gennaio 2022, lo spettacolo di teatro musicale ideato, composto e prodotto da Red Canzian è divenuto rapidamente il più grande successo italiano nella stagione 2022/2023, con oltre 100.000 spettatori in 88 repliche nei principali teatri del Paese, in un crescendo che lo ha portato a una lunghissima serie di “tutto esaurito” fino alla chiusura della sua prima stagione il 12 marzo scorso. “Realizzare il film – dice Red Canzian – a un certo punto è diventata un’esigenza. Gli spettacoli in teatro tutti sold out e l’impossibilità di accontentare non solo gli spettatori, ma i teatri stessi che ci chiedevano di estendere la programmazione per l’enorme richiesta, insieme alla consapevolezza di avere realizzato qualcosa di ‘grande’, un progetto importante, indiscutibilmente di qualità, al 100% italiano, su un personaggio – Casanova - e una città – Venezia – conosciuti e ammirati in tutto il mondo: tutto questo mi ha convinto ad affrontare un’ulteriore impresa, quella di realizzare un lungometraggio capace di restituire il sapore dello spettacolo dal vivo per chi non è riuscito ancora a vederlo, ma anche di dare una nuova prospettiva a chi lo ha vissuto in teatro, perché il cinema è il luogo migliore per esaltare il dettaglio e apprezzare tutto quello che con grande amore, dedizione, impegno e cura abbiamo scelto di portare in scena, a partire dal cast straordinario, fino ai costumi - cinematografici - realizzati dall’Atelier Stefano Nicolao”. Il primo DVD contiene il film, tratto dall’omonimo musical, che è stato il più grande successo nella stagione teatrale 2022-23. Il secondo DVD raccoglie la narrazione di tutti coloro che hanno lavorato all’opera: regista, coreografi, costumista, scenografo, attori, musicisti e produttori. Ordina il DVD inviando un messaggio alla seguente pagina: Red Canzian Rarity Ripreso durante le repliche al Teatro Rossetti di Trieste e a Padova in febbraio e marzo 2023, con la produzione esecutiva di Eventi Digitali e la regia di Riccardo Guernieri, CASANOVA OPERA POP – IL FILM è realizzato con tecnica cinematografica e audio surround 5.1 a sei canali, per restituire l’effetto immersivo del live. Prodotto da Red Canzian e Beatrix Niederwieser per Blu Notte, e con il supporto della Regione del Veneto, il film - come l’opera teatrale - dipinge il quadro di una Venezia ai tempi della Serenissima la cui storia e salvezza si giocano fra i bácari popolati da varia umanità e i ricchi quanto decadenti Palazzi del potere. Un intreccio che, portando lo spettatore fra intrighi politici, avventure, emozioni, sentimenti, ricerca di libertà, affermazione di diritti e sete di giustizia, si rivela quindi in tutta la sua contemporaneità, seppur vestito in chiave settecentesca. Matteo Strukul, autore del best seller che ha ispirato l’opera, ovvero Giacomo Casanova - La sonata dei cuori infranti, è anche aurore del libretto dell’opera. Giacomo Casanova è interpretato da Gian Marco Schiaretti, uno dei talenti più puri cresciuti in Italia e di successo all’estero. Accanto a lui, nella parte dell’incantevole e volitiva Francesca Erizzo, destinata a conquistarne il cuore, la giovane Angelica Cinquantini, volto familiare della fiction televisiva. Il ruolo dei malvagi, pronti ad approfittare di un momento di fragilità della Serenissima e del Doge che la governa, è affidato a gipeto, che interpreta il potente e corrotto Inquisitore Pietro Garzoni, pronto a spazzare via senza il minimo scrupolo tutto ciò che gli è da ostacolo per ottenere il potere del porporato, e a Manuela Zanier, ovvero la perfida Contessa von Steinberg, nobile austriaca non insensibile al fascino di Casanova, ma pronta a tessere trame mortali per inseguire il proprio interesse ed esercitare il proprio fascino secondo convenienza. Fra gli interpreti anche Paolo Barillari, Jacopo Sarno, Roberto Colombo, Rosita Denti, Gianluca Cavagna, Chiara Famiglietti, Francesca Innocenti. Nel team creativo figurano molti professionisti che rappresentano l’eccellenza italiana nel mondo: in primis Matteo Strukul, autore del best seller che ha ispirato l’opera, ovvero Giacomo Casanova - La sonata dei cuori infranti, ma anche dei romanzi storici dai quali è stata tratta la serie I Medici. Poi l’Atelier Stefano Nicolao, dal 1980 attivo sulla scena internazionale in grandi produzioni cinematografiche (nomination per i costumi del film da Oscar Eyes Wide Shut) che ha realizzato i 120 costumi, sui bozzetti della stilista Desirèe Costanzo. Le calzature sono opera del Politecnico Calzaturiero del Brenta, centro di ricerca e produzione tecnologica e qualitativa all’avanguardia. A loro si affianca Gian Pietro Muraro, già stilista di riferimento per alcuni dei marchi di moda italiana di maggior prestigio in ambito internazionale, specializzato nella creazione di costumi in maglia. Le scenografie sono di Massimo Checchetto direttore degli allestimenti scenici al Teatro La Fenice e le luci di Fabrizio “Fabi” Crico. Per le scene di duello la produzione ha potuto contare su un Maestro d’Armi d’eccezione, ovvero il campione Olimpionico di scherma Stefano Pantano, che ha preparato gli attori in maniera impeccabile. Di Casanova Opera Pop è disponibile nei negozi e sulle piattaforme digitali (https://BMGItaly.lnk.to/CasanovaOperaPopPR) anche l’omonima colonna sonora, pubblicata da BMG in una lussuosa confezione a libretto contenente due CD, con i 35 brani inediti dello spettacolo interpretati dal cast e introdotti dal prologo recitato dallo stesso Red, i relativi testi, le foto degli interpreti e un’opera originale a colori di Milo Manara, tornato a disegnare Casanova, 30 anni dopo l’esperienza cinematografica con Federico Fellini. In proposito Red Canzian dice: “Ho pensato a Casanova Operapop con lo sviluppo dell’opera all’Italiana, nella quale la storia e i personaggi prendono forma attraverso la musica e le parole delle canzoni, scritte da Miki Porru, e dove i dialoghi punteggiano il racconto in pochi momenti, seppur importantissimi. Per rendere lo spirito epico delle composizioni, arrangiate da Phil Mer, abbiamo registrato l’Orchestra Sinfonica di Padova e del Veneto, diretta dal Maestro Carmelo Patti, fusa con i suoni moderni di una band“. La regia originale dell’opera teatrale è di Emanuele Gamba, con Chiara Canzian come Assistant Director e con la regia associata di Carolien Canters e la direzione creativa di Anthony van Laast per Nick Grace Management, guru delle produzioni di maggior successo nel mondo e artefice di successi come Mamma Mia!, Sister Act, Cats e tanti altri. La produzione esecutiva è di Retropalco, il corpo di ballo, coreografato da Roberto Carrozzino e Martina Nadalini, è composto da Mirko Aiello, Cassandra Bianco, Alberto Chianello, Eleonora Dominici, Federica Esaminato, Mattia Fazioli, Filomena Fusco, Raffaele Guarino, Vittoria Markov e Olaf Olguin.
Nella stagione 21/22 con la co-produzione Enrico IV di Luigi Pirandello lo aveva girato i palcoscenici del Veneto. “Con la scomparsa di Sebastiano Lo Monaco il mondo del teatro italiano perde un grande interprete, un uomo di cultura che ha dedicato con passione e dedizione la sua vita al teatro. Ci stringiamo con dolore alla sua famiglia per questa triste perdita”. Con queste parole Giampiero Beltotto presidente del Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale ha commentato la scomparsa di Sebastiano Lo Monaco, attore e regista siracusano, che più volte negli anni ha calcato i grandi palcoscenici del Veneto. Noto per il suo impegno nel teatro civile, Lo Monaco aveva inaugurato nel dicembre 2019 la stagione del Teatro Maddalene di Padova con lo spettacolo Per non morire di mafia, il testo sulla tragedia della mafia scritto da Pietro Grasso. Solo un anno fa, nel 2022, aveva collaborato con il TSV per la realizzazione dello spettacolo Enrico IV di Luigi Pirandello, una co-produzione di Associazione SiciliaTeatro, TSV, Teatro Biondo Stabile di Palermo, Teatro Stabile di Catania.
È Filippo Dini il nuovo direttore artistico della Fondazione Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale. A seguito di un’approfondita selezione che ha vagliato candidature di alto profilo nel panorama teatrale nazionale, il Consiglio di Amministrazione attualmente in carica, pure se in regime di prorogatio e in presenza dei nuovi consiglieri della Fondazione, ha terminato il processo che ha portato all’individuazione del regista genovese come la figura alla guida della direzione artistica dello Stabile del Veneto. Con Filippo Dini, il cui incarico sarà ufficializzato dal prossimo CdA – per il cui completamento si sta aspettando la nomina del rappresentante del Ministero della Cultura –, si conclude il lavoro che ha portato alle nomine apicali della nuova Fondazione, che ha al suo vertice il Consiglio Generale e il Consiglio di Amministrazione e che potrà contare su una Direzione Generale, nella persona di Claudia Marcolin, per la gestione e lo sviluppo dell’ente e delle sue performance aziendali e sulla Direzione Artistica che si occuperà del progetto culturale. Tra i primi obiettivi del suo mandato, infatti, Dini avrà il compito di dare vita a una direzione artistica con più anime, tra cui un regista residente, artisti associati e un regista di riferimento internazionale. Di tale direzione, a supporto dello stesso Dini, farà parte anche il Direttore dell’Accademia Teatrale Carlo Goldoni, oggi parte dell’Accordo di Programma tra Regione Veneto e Teatro Stabile del Veneto per la realizzazione del Progetto Te.S.eO. Veneto – Teatro Scuola e Occupazione, nella persona di Carlo Mangolini, già responsabile dell’Area Formazione e nuovi linguaggi del TSV e attualmente anche direttore artistico dell’Estate Teatrale Veronese. “Con la presentazione di Filippo Dini si chiude la partita apicale nella trasformazione della Fondazione Teatro Stabile del Veneto, l’assetto della cui governance è ora completo – dichiara Giampiero Beltotto, presidente della Fondazione TSV –. Ringrazio per il lavoro serio e trasparente che il CdA uscente ha svolto con autonomia e indipendenza di giudizio nel corso delle selezioni. Dini è uno dei nomi emergenti del palcoscenico italiano, regista pluripremiato per la sua ingegnosa creatività, attore poliedrico che è maturato nel più importante teatro stabile italiano. A lui spetterà il compito ambizioso di guidare la programmazione artistica di uno dei più importanti teatri italiani, quale è appunto il Teatro Stabile del Veneto e per questo gli faccio i miei migliori auguri di buon lavoro. Sono certo che il Consiglio che lo ha individuato e il Consiglio che lo nominerà hanno fatto la scelta più saggia, a tutela della qualità artistica del nostro Teatro”. La guida dei poeti, la centralità degli attori e la costruzione di un gruppo artistico che possa esaltare il lavoro della struttura del Teatro Stabile del Veneto. Sono questi i punti cardine della visione artistica presentata da Filippo Dini nel suo progetto per la direzione artistica di un teatro nazionale quale il Teatro Stabile del Veneto “È con emozione e orgoglio che ho appreso della scelta del Consiglio di Amministrazione del Teatro Stabile del Veneto. Ringrazio tutti coloro che hanno creduto in me fino ad oggi e mi hanno accompagnato nella mia crescita professionale e artistica – commenta Filippo Dini –. Questa nuova avventura rappresenta una sfidante occasione per dare corpo alla stessa poetica che da anni porto avanti con il mio lavoro di regista e il cui primo e irrinunciabile punto è rappresentato dallo studio dei poeti. Ogni atto artistico in teatro non può e non deve prescindere dal rispetto e quindi dalla conoscenza intrinseca della vita e dello stile degli autori, che essi appartengano alla Grecia illuminata del V secolo a.C. o abbiano appena debuttato nell’ultima produzione della Schaubühne. D’altra parte credo che non possa esistere nessuna forma di teatro di prosa senza l’arte degli attori. Credo in un teatro di interpreti, più che in un teatro di regia. Gli attori italiani hanno insegnato e reso grande l’arte drammatica in tutto il mondo. Per questo amo ritenermi un capocomico contemporaneo più che un regista. Nella mia visione il palcoscenico deve essere modello e centro di un modo di intendere e pensare la gestione di un teatro, e ha il pesante compito di ispirare, attraverso la guida dei poeti e l’arte degli attori, tutte le altre molteplici parti dell’apparato, che sono a loro volta complici e ispiratori di bellezza.” Tra i suoi obiettivi emerge, infine, la realizzazione di una proposta di contenuti artistici che siano competitivi con le eccellenze del teatro europeo, l’implementazione di una rete di attori e artisti italiani di altissimo livello, che considerino il TSV come punto di riferimento del loro percorso imprescindibile e fondamentale, l’ampliamento delle relazioni e degli scambi con l’Europa e una maggiore attenzione nei confronti della drammaturgia contemporanea. Il tutto senza trascurare il rapporto, già consolidato in questi anni dal TSV, con il fertile ambiente artistico del territorio Veneto in cui numerose compagnie teatrali già hanno dato modo di dimostrare la loro vitalità con il progetto speciale Goldoni 400 e speriamo nel 2024 con le Celebrazioni della Duse. La direzione artistica di Filippo Dini si inserisce a completamento di un periodo positivo del TSV, confermato dai dati del bilancio preconsuntivo del 2023: nell’anno che si sta per chiudere sono state 380 le recite di produzione, superando le 359 del 2022 e 493 le alzate di sipario effettuate dalle maestranze del TSV, in aumento anche queste rispetto al 2022. Per ben 104 volte le produzioni e coproduzioni dello Stabile sono andate oltre i confini del Veneto calcando le scene di tutti i teatri italiani. Rimane intensa quindi l’attività della produzione del TSV con oltre 40 produzioni e coproduzioni, nonostante più o meno lunghi periodi di chiusura abbiano interessato i teatri Goldoni, Maddalene, entrambi oggetto di lavori straordinari da parte dei Comuni, e Verdi, rimasto chiuso durante il periodo estivo per il rifacimento della platea e interventi di efficientamento energetico. Il TSV è quindi uscito dai suoi teatri valorizzando spazi a Venezia, come la torre dell’Arsenale o l’arterminal a San Basilio, che hanno reso in passato la città fulcro di relazioni internazionali e scambi culturali-commerciali e che stanno permettendo il TSV di attrarre ancora artisti internazionali, aprendo finalmente le sue porte a workshop con teatri europei grazie a progetti avviati nel 2023 con il programma Erasmus+ e Creative Europe. Altri spazi come l’isola della Certosa, la Sala dei Giganti, il teatro del Seminario a Padova, gioiello nascosto del Settecento, e le strade e le piazze di Treviso hanno accolto artisti e iscritti ai laboratori del TSV. Il 2023 è stato l’anno delle nuove poltrone in platea, del relamping, dell’efficientamento energetico del Goldoni, del Verdi dopo almeno 30 anni di mancati interventi ed ora anche delle Maddalene. Un successo che ha interessato anche il pubblico, che è tornato a riempire le sale segnando molte serate da tutto esaurito: gli abbonamenti della nuova stagione 23/24 sono oggi 5491 contro i 4253 della precedente stagione, ma soprattutto contro i 4405 della stagione pre pandemia quindi superando del 19% il 2019. Una crescita che riguarda anche il pubblico delle scuole secondarie di secondo grado coinvolte in occasione della messa in scena di una produzione realizzata ad hoc: in due mesi, da novembre e dicembre 2023, sono stati 36 gli istituti e circa 3000 gli studenti fra i 15 e 18 anni e i docenti accolti in teatro. Un importante cambiamento ha interessato anche la vendita online: nell’ambito di un processo di trasformazione digitale il nuovo sito e-commerce ha consentito di introdurre per la prima volta la vendita online degli abbonamenti, che ha raggiunto il 30%, e ha incentivato una crescita della vendita online dei biglietti con una media del 60% nelle tre città. Sono diverse anche le attività collaterali a quella teatrale, rappresentative dell’impegno del TSV come produttore culturale e che spaziano, per citarne alcune, dalla pubblicazione del libro di Matteo Strukul Carlo Goldoni e la maledizione d’Ircana - edito da Newton Compton in occasione delle celebrazioni per i 400 anni del Teatro Goldoni - alla piantumazione di oltre 100 alberi nel territorio di Alleghe devastato dalla tempesta Vaia, iniziativa, quest’ultima, inserita in un più ampio piano di azioni di sostenibilità ambientale volte alla riduzione del consumo di carta e alla riduzione delle emissioni di CO2. Non ultimo il consolidamento di attività inclusive: la stagione presenta ora almeno 3 spettacoli accessibili a sordi e ciechi, sono stati realizzati nel 2023 laboratori inclusivi e aumentato il numero degli spazi a disposizione nei teatri per pubblico in carrozzina. La notizia della direzione artistica di Filippo Dini è stata accolta nel mondo dello spettacolo con numerosi messaggi di auguri e congratulazioni da parte di artiste e artisti quali Asia Argento, Anna Bonaiuto, i fratelli d’Innocenzo, Giuliana De Sio, Marco Giallini, Lino Guanciale, Maurizio Lastrico, Manuela Mandracchia, Francesco Montanari, Rocco Papaleo e Toni Servillo.
Il Teatro Stabile del Veneto ha vinto il bando Erasmus+ KA122-VET per la mobilità individuale degli allievi e delle allieve dell’Accademia Teatrale Carlo Goldoni. Il progetto si inserisce all’interno di una più ampia volontà di innovazione delle produzioni TSV. Dagli spettacoli online a quelli ibridi con i visori, alla commistione del linguaggio video con quello dal vivo, stiamo esplorando le possibilità del linguaggio digitale. Le potenzialità sono infinite: rendere più inclusiva la fruizione per chi ha difficoltà a raggiungere fisicamente il teatro, contribuire a ridurre l’impatto ambientale della mobilità del pubblico, esplorare la nostra società ibrida e l’approccio che abbiamo con i media. Esplorare le forme digitali del teatro significa guardare a un futuro più inclusivo e verde della cultura, seguendo le linee guida dell'Agenda per lo Sviluppo Sostenibile e le priorità del Programma Europa Creativa. Con il progetto e-Perf Digital Skills for Theatre Education vogliamo cominciare a costruire le competenze di questa innovazione fin dalle basi del nostro valore creativo: l’Accademia Teatrale Carlo Goldoni. L’obiettivo è migliorare le skills digitali degli allievi e delle allieve dell’Accademia e dello staff del teatro per avvicinare il linguaggio artistico e le abilità gestionali agli standard e alle pratiche internazionali. Riteniamo queste le best practices che devono essere condivise e integrate in un percorso formativo che guarda al futuro. Gli allievi e le allieve del II anno dell’Accademia faranno un workshop con Annika Ley e Frank Heuel del Fringe Ensemble, per poi concludere il percorso con due settimane di attività presso il Theater im Ballsaal di Bonn (DE). Il III anno lavorerà sul teatro digitale a Copenaghen (DK) presso il Teater V, e poi di nuovo a Padova con Pelle Koppel, il direttore artistico del teatro danese. e-Perf include anche l’ospitalità di due esperti internazionali che affiancheranno il lavoro di vari uffici per un management più innovativo e digitale. Finanziato dall'Unione europea. Le opinioni espresse appartengono, tuttavia, al solo o ai soli autori e non riflettono necessariamente le opinioni dell'Unione europea o dell’Agenzia esecutiva europea per l’istruzione e la cultura (EACEA). Né l'Unione europea né l'EACEA possono esserne ritenute responsabili.
Promuovere la valorizzazione d’impresa e del patrimonio industriale attraverso la collaborazione tra imprese tradizionali e imprese creative e culturali. È questo uno degli obiettivi principali del progetto “Teatro d’impresa” che la Camera di Commercio di Padova e il Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale hanno realizzato in collaborazione con l’Università di Padova e introducendo la presenza degli alunni delle scuole padovane. Tale azione sviluppa ulteriormente l’esperienza di teatro d’impresa portata a Padova con l’azione pilota realizzata dalla Camera di Commercio e dal Teatro Stabile del Veneto, in collaborazione con l’università Ca’Foscari di Venezia, nel 2021 nell’ambito del progetto europeo InduCCI - Cultural and Creative Industries in Traditional Industrial Regions as Drivers for Transformation in Economy and Society. Ad essere protagoniste di questo nuovo progetto sono due imprese padovane, Este Ceramiche e Salumificio Giovanni Fontana, selezionate attraverso un bando dalla Camera di Commercio di Padova. Da ottobre, infatti, con la supervisione scientifica dell’Università di Padova, le due imprese hanno iniziato un percorso di incontri guidati dalla compagnia Barabao Teatro e con la partecipazione degli allievi del Liceo Artistico Modigliani che porterà alla messa in scena dello spettacolo Se puoi sognarlo…, un’originale produzione del TSV che debutterà sul palco del Teatro Verdi di Padova lunedì 27 novembre alle 20.45. Oltre alla produzione di uno spettacolo teatrale che, basandosi su una drammaturgia ispirata alle realtà aziendali, alla loro storia, alla loro esperienza e ai loro prodotti, sia capace di restituire pubblicamente il valore dell’impresa con una modalità di narrazione innovativa, con questo progetto il teatro diventa anche occasione e luogo di incontro fra azienda e scuola. Un’opportunità per i giovani di sviluppare una modalità di pensiero creativo, una delle competenze chiave per assicurare loro un percorso di crescita consapevole. Gli studenti del Liceo Modigliani, infatti, hanno partecipato alla realizzazione dello spettacolo guidati dalla compagnia Barabao alla costruzione della scenografia, alla scrittura della drammaturgia, alla creazione della locandina, avvicinandosi così allo stesso tempo alle realtà aziendali. «Si tratta – spiega Antonio Santocono, Presidente della Camera di Commercio di Padova – di un progetto davvero innovativo, che crea nuove connessioni fra mondo della scuola e imprese del territorio attraverso il linguaggio universale dell’arte scenica. Gli studenti che hanno partecipato hanno avuto l'opportunità di “allenare” – divertendosi - le tante competenze connesse al teatro, ma anche di conoscere da vicino due aziende del territorio, una delle più antiche manifatture d’Europa con una storia che parte dal Settecento e una realtà d’eccellenza della produzione artigianale agroalimentare Made in Italy. Questa iniziativa rappresenta solo una delle azioni promosse dalla Camera di Commercio con l’obiettivo di avvicinare scuola e impresa anche attraverso i nuovi linguaggi: in occasione del Salone Exposcuola che si è chiuso nei giorni scorsi, abbiamo premiato gli istituti vincitori del concorso Scuole di Alternanza e Competenze, dedicato ai video che raccontano le esperienze degli studenti in azienda, mentre nel mese di ottobre abbiamo portato gli alunni delle secondarie di primo grado all’interno di quattro aziende del territorio padovano». “Avvicinando le imprese creative a quelle della tradizione, il progetto del Teatro d’impresa si è rivelato uno strumento importante nell’aiutare le realtà imprenditoriali ad innovare la narrazione del proprio patrimonio industriale, dei propri valori, dei luoghi aziendali, delle risorse umane – dichiara Giampiero Beltotto, presidente del Teatro Stabile del Veneto –. Per questo motivo abbiamo voluto portare avanti, con alcune differenze rispetto all’azione pilota dello scorso anno, anche per questa stagione un progetto che risponde a uno degli obiettivi della missione del TSV, quello di essere al servizio del territorio.” «Questo progetto è il risultato di una proficua e intelligente collaborazione tra Camera di Commercio, Teatro Stabile del Veneto e Università. Una vera occasione per rilanciare e condividere specificità del territorio e far dialogare scienza e impresa attraverso il teatro, ovvero proporre al grande pubblico contenuti di sviluppo imprenditoriale e scientifico attraverso l’espressione artistica, capace di trasmettere e interpretare in modo innovativo ed efficace.» commenta la prof.ssa Monica Fedeli, Prorettrice con delega alla Terza missione e ai rapporti col territorio. Con Se puoi sognarlo… andrà in scena uno storico e divertente spaccato di quanto accade, al giorno d’oggi, nelle realtà di Este Ceramiche e Salumificio Giovanni Fontana, partendo dalla loro storia, ricca di territorialità e tradizione, restando centrati sulla loro specificità tipicamente made in Italy, ma puntando il dito verso un domani in divenire. Una straordinaria sfida giornaliera in costante trasformazione, una lenta evoluzione per restare al passo con i tempi e, al contempo, rimanendo fedeli a sé stessi. La trasposizione circense che Barabao Teatro propone e dentro la quale lo spettatore viene catapultato vuole essere metafora di riflessione tanto divertente quanto poetica, rispetto al significato, al valore, al coraggio dell’impresa odierna. Un invito a scoprire e perseguire la propria identità, singolarità, unicità rimanendo però in apertura verso un mondo sempre più articolato e multiforme.
Cari abbonati, Come saprete, grazie al sostegno e alla collaborazione del Comune di Padova e della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, in questi giorni sono in corso i lavori di sistemazione della sala del Teatro Verdi che comporterà la sostituzione delle poltrone. Prima di smaltire le vecchie sedute abbiamo pensato a voi: se volete conservare la vostra poltrona come ricordo potete portarla a casa con voi. Se siete interessati vi avvisiamo che per motivi strutturali le poltrone possono essere ritirate solamente a coppie. Vi aspettiamo il 23 agosto dalle 17:30 alle 19:30 in foyer per il ritiro. Il restyling delle poltrone Nuove poltrone, restyling del foyer e un incremento delle dotazioni tecniche con audio, luci e wifi nelle aree aperte al pubblico per un teatro sostenibile, inclusivo e innovativo. Sono questi gli obbiettivi a cui tendono gli interventi di rinnovamento del Teatro Verdi di Padova che il Teatro Stabile del Veneto-Teatro Nazionale sta portando avanti con il contributo del Comune di Padova e della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo. Un progetto che aspira ad offrire una maggiore accessibilità di tutti gli spazi della storica sala, rendendola sempre più un luogo aperto a tutta la cittadinanza. Dalla sostituzione delle poltrone della platea con l’acquisto di nuove sedute ergonomiche e amovibili che renderanno la sala uno spazio polifunzionale e accessibile anche a persone con disabilità, agli interventi nel foyer tra cui la dotazione di una nuova illuminazione a led, all’efficientamento dell’impianto acustico, tutti i lavori in corso sono stati progettati tenendo conto dell’utilizzo di tecnologie per il risparmio energetico e saranno finalizzati a migliorare le condizioni di conservazione del teatro e a incrementarne la fruizione pubblica.