Quattrocento anni di storia, eppure il Teatro Goldoni non è mai stato così pieno di vita come oggi che accoglie per la prima volta i giovani allievi attori dell’Accademia Teatrale Carolo Goldoni che, nel corso dell’anno, saranno impegnati in 2150 ore di lezioni per circa 200 giornate di formazione negli spazi dello storico teatro veneziano. Questa mattina la Fondazione Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale, alla presenza del presidente Giampiero Beltotto, del direttore artistico Filippo Dini e del direttore dell'Accademia Carlo Mangolini, ha inaugurato l’avvio delle lezioni del biennio dell’Accademia Teatrale Carlo Goldoni nata dall’Accordo di Programma con la Regione del Veneto nell’ambito del progetto TeSeO – Teatro Scuola e Occupazione. L’evento è stato anche l’occasione per presentare assieme al Comune di Venezia con la consigliera Giorgia Pea e l'assessore Simone Venturini, il Teatro Goldoni come nuova sede ufficiale della scuola di teatro. “Con la scuola di teatro il Goldoni diventa sempre più vivo. È con grande soddisfazione che oggi abbiamo presentato il Teatro Goldoni come nuova sede ufficiale della nostra accademia teatrale, una delle più importanti in Italia. Questo passaggio, di cui sono particolarmente contento, si inserisce coerentemente in un progetto su cui stiamo lavorando da mesi: rivitalizzare questo teatro. L’obiettivo è quello di rendere il Goldoni sempre di più il centro propulsivo del teatro di questa regione”. Ha dichiarato Giampiero Beltotto, presidente del della Fondazione Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale. “Una responsabilità che non appartiene solo a chi sta alla guida del teatro, ma anche a voi giovani attori: se voi diventerete grandi nel teatro anche il teatro di questa città diventerà grande” ha concluso Beltotto augurando buon lavoro agli allievi del secondo anno che proprio oggi hanno iniziato le lezioni. “L'Accademia Teatrale Carlo Goldoni è il punto di partenza per portare i giovani a scoprire la propria possibilità d'espressione – ha dichiarato Giorgia Pea, consigliera delegata della Città di Venezia cultura, attività teatrali e cinema – Abbiamo bisogno di giovani che credano nella città e che la scelgano non solo per il loro percorso di studi ma anche come luogo in cui vivere. Per quanto riguarda il teatro, Venezia è una città iconica e sono veramente felice che in questo biennio possiate vivere la città ed arricchirla con le vostre esperienze, i vostri talenti e perché no le vostre critiche. Il mio incoraggiamento nei vostri confronti è quello di amarla e rispettarla. Credo che il teatro sia una delle attività culturali che maggiormente favoriscano la condivisione e la coesione sociale. Venezia è una città che restituisce molto a chi la vive. Vivere in mezzo alla bellezza straordinaria di questo luogo potrà migliorare anche la qualità della vostra vita e del vostro lavoro. Studio e tecnica di recitazione, voce e movimento, oltre che pratica di palcoscenico sono i fondamentali sui cui gli allievi attori si cimenteranno nel corso del biennio a Venezia prima di trasferirsi a Padova per l’ultimo anno di formazione, durante il quale il lavoro si concentrerà sulla messa in scena di veri e propri spettacoli teatrali sotto la guida di registi apprezzati a livello nazionale, che nel 2024/25 saranno Simone Derai e Marco Menegoni di Anagoor, Giorgio Sangati, Giuseppe Emiliani, Stefano Cordella e Michele Modesto Casarin. Questa mattina a Venezia è stato quindi il primo giorno di scuola per gli allievi del secondo anno dell’Accademia Teatrale Carlo Goldoni, mentre è ancora aperto il bando di selezione per l’iscrizione al nuovo triennio, che scadrà il prossimo 19 ottobre. Dopo l’estate trascorsa con Titizé – A Venetian Dream in scena per 52 recite fino al 13 ottobre, oltre agli spettacoli in programma per la stagione 24/25 e ai laboratori per adulti e bambini che prenderanno il via a metà del prossimo mese, accogliendo nei propri spazi anche le lezioni dell’Accademia teatrale il Goldoni si trasforma in un teatro sempre più vivo, luogo di sperimentazione e fucina di creazione artistica. Uno spazio che, grazie alle numerose attività di formazione offerte dalla Fondazione Teatro Stabile del Veneto attraverso il progetto TeSeO – Teatro Scuola e Occupazione, si apre sempre di più anche a scambi internazionali: proprio in questi giorni il teatro è sede del corso di specializzazione in performer tenuto da uno dei massimi esperti di cultura orientale, il Maestro Wu Hsing-Kuo, che insegna le tecniche dell’Opera di Pechino e la sua visione del teatro contemporaneo attraverso un confronto con la maschera della Commedia dell’Arte. L’Accademia Teatrale Carlo Goldoni partecipa, inoltre, al Programma Erasmus+ che porterà docenti provenienti da prestigiosi centri teatrali europei a tenere workshop innovativi nelle sedi di Venezia e Padova, mentre gli allievi attori avranno a loro volta l’occasione di partecipare a esperienze formative all’estero, come i workshop internazionali tenuti già nell’arco della stagione 23/24 presso il Teatro V di Copenaghen e a Bonn con la compagnia Fringe Ensemble. Per assicurare al meglio lo svolgimento delle tante attività in programma verranno coinvolti diversi spazi del teatro, dalla sala prove al foyer del terzo ordine, ripensati e adattati alle nuove esigenze. Si rafforza così il ruolo dell’Accademia Teatrale Carlo Goldoni come luogo di primo piano nell’ambito della formazione, non solo a livello regionale ma anche nazionale ed internazionale, con l’obiettivo di alzare ulteriormente il livello di preparazione degli allievi attori, e di creare sempre più occasioni per garantire, come suggerisce l’acronimo TeSeO, il passaggio dalla Scuola all’Occupazione.
Gabriele d’Annunzio ha appena ricevuto la notizia della morte di Eleonora Duse. Turbato e commosso, si lascia andare a una toccante confessione in cui ripercorre le fasi del loro sodalizio e rivede tutto ciò che – grazie a lei, insieme a lei – ha nutrito la sua anima e la sua intelligenza, trasformandosi in fonte di ispirazione per la sua produzione artistica e letteraria. Domenica 15 settembre la Fondazione Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale porta al Vittoriale degli Italiani lo spettacolo Il Poeta e la sua Diva con Alessandro Preziosi. A partire dalla drammaturgia di Giordano Bruno Guerri e Maria Pia Pagani, per la regia di Tommaso Mattei e accompagnato dalle musiche del Maestro Carlo Guaitoli, Preziosi porta gli spettatori a immergersi un flusso di coscienza in cui l’intreccio delle due vite, quelle del Poeta e la sua Diva, si trasforma in una parabola esistenziale che ha segnato un’epoca e che ancora continua ad affascinare. La serata si inserisce nell’ambito del progetto speciale del Ministero della Cultura DONNADUSE: Eleonora nostra contemporanea promosso dal TSV – Teatro Nazionale in occasione del primo centenario dalla scomparsa della Divina e che, forte del successo degli appuntamenti primaverili della rassegna “Dall’archivio alla scena” realizzata con la Fondazione Giorgio Cini e mentre prosegue il cartellone “100 donne Duse” itinerante nelle province del veneto in collaborazione con Arteven Circuito Multidisciplinare Regionale, raggiunge ora Gardone per animare il laghetto delle danze del Vittoriale degli Italiani. Dopo aver animato luoghi di pregio in giro per il Veneto DONNADUSE varca dunque i confini regionali, arrivando in un luogo simbolo della cultura italiana legato a doppio filo al complesso rapporto tra Eleonora Duse e Gabriele D’annunzio. Un appuntamento clou nel viaggio attorno alla figura della “divina”, promosso e fortemente voluto dal TSV - Teatro Nazionale, che si annuncia come un vero e proprio evento, grazie al coinvolgimento di uno scrittore e intellettuale di valore come Giordano Bruno Guerri e di un attore capace di confrontarsi sempre con nuove sfide come Alessandro Preziosi. Lo spettacolo, prodotto da Pato srl in collaborazione con il Teatro Stabile del Veneto, sarà poi in scena anche al Teatro Del Monaco di Treviso il 21 gennaio alle ore 20.30 per la rassegna “Fuoriserie”, in vendita a partire dal 10 settembre sul sito del TSV. I biglietti per la serata del 15 settembre al Vittoriale degli Italiani sono in vendita a questo link.
Il sogno di Venezia attraverso le funamboliche lenti di Daniele Finzi Pasca ha già colpito al cuore quasi 8000 spettatori del Teatro Goldoni. Dopo 28 delle 52 repliche previste, Titizé - A Venetian Dream, lo spettacolo ufficiale della Città di Venezia coprodotto dalla Fondazione Teatro Stabile del Veneto-Teatro Nazionale con la Compagnia Finzi Pasca in partnership con la compagnia Gli Ipocriti Melina Balsamo ha già vinto la sua scommessa. Lo spettacolo ideato come progetto di rilancio internazionale del palcoscenico del Teatro Goldoni, che con i suoi 400 anni di storia risulta il più antico tra i teatri moderni tutt’ora in attività, fin dal suo debutto in prima assoluta lo scorso 18 luglio ha emozionato, nel corso dell’estate, il pubblico internazionale di Venezia: sono oltre 25 i paesi rappresentati con spettatori stranieri in prevalenza da Svizzera, USA, UK, Francia, Germania, Austria, Australia e Olanda. Numeri in crescita costante di settimana in settimana con l’obiettivo di superare i 10.000 spettatori al 13 ottobre, data dell’ultima replica al Teatro Goldoni, dopo la tenitura record per uno spettacolo teatrale di caratura internazionale a Venezia di ben 52 recite e la platea piena anche nelle più calde serate estive. “I numeri parlano chiaro. I dati di questi giorni confermano il Teatro Goldoni quale piazza teatrale che nulla ha da invidiare ai grandi teatri europei. Ringrazio l’intero sistema veneziano e veneto, dal Comune con la sua società Vela, alla Regione e il comparto alberghiero e di promozione turistica della città, che fin dall’inizio ha creduto in questo spettacolo e ha collaborato con noi per il successo dell’operazione. Non si tratta, infatti, di una vittoria per il teatro, ma di una vittoria per Venezia che si dà così un altro soggetto capace di interloquire con il suo pubblico internazionale”. Dichiara il presidente della Fondazione Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale Giampiero Beltotto. “Accogliamo con orgoglio e soddisfazione la notizia del successo di Titizé – A Venetian Dream. Grazie al costante lavoro della Fondazione Teatro Stabile del Veneto il Teatro Goldoni, che nel corso dei suoi 400 anni di storia ha tagliato innumerevoli traguardi, si conferma un fiore all’occhiello per la nostra Regione - dichiara Cristiano Corazzari, assessore alla cultura della Regione del Veneto –. Siamo appena a metà programmazione, al Teatro e agli artisti della Compagnia Finzi Pasca auguro quindi buon lavoro e altrettanti successi per le prossime repliche”. “Questo spettacolo è un’ennesima nuova sfida, originale e stimolante, in grado di mettere in dialogo artisti e spettatori di generazioni diverse. Ringrazio la Fondazione Teatro Stabile del Veneto perché portare a Venezia una compagnia di questo calibro è un orgoglio, e lo è ancora di più quando l’arte riesce a parlare non solo ai nostri cittadini ma a tutti i visitatori che arrivano in città e che scelgono di passare una serata a teatro assieme ai nostri artisti – dichiara Giorgia Pea, consigliere delegata della Città di Venezia cultura, attività teatrali e cinema –. Come Amministrazione comunale non possiamo che essere soddisfatti di questo progetto e ci auguriamo che anche nelle prossime settimane il Goldoni venga scelto da chi ha piacere di trascorrere un paio di ore in compagnia della cultura che una città come Venezia può offrire”. La tournée europea di Titizé – A Venetian Dream Una scommessa vinta per il Teatro Stabile del Veneto che riporterà maestranze artistiche e tecniche nuovamente a Venezia per l’estate 2025, quando tra luglio e settembre Titizé tornerà in scena rinnovato per almeno 40 repliche confermando così il Teatro Goldoni quale spazio di innovazione culturale al pari delle principali piazze teatrali europee. Le nuove date saranno comunicate entro settembre. Prima del ritorno a Venezia però, lo spettacolo sarà impegnato in una tournée internazionale che prenderà il via da Lugano, città natale della Compagnia Finzi Pasca. Queste le date in calendario: Lugano - LAC dal 22 al 27 ottobre Morges (Svizzera) – 1-2 novembre Salerno – 28 novembre – 1 dicembre Saint Maxime (Francia) - 13-14 dicembre Delémont (Svizzera) - 27-28 febbraio Parigi 4 marzo – 6 aprile Bergamo – 10-18 maggio La Rochelle (Francia) - 21-23 maggio Un successo che il teatro veneziano sta ottenendo grazie al contributo delle realtà del territorio coinvolte, a partire dalla Città di Venezia con la sua società Vela, dalla Regione del Veneto, delle strutture alberghiere veneziane e venete, le strutture ricettive di Jesolo e Cavallino, tour operator e partner del territorio come il Centro McArthurGlen di Noventa di Piave. Collaborazioni fondamentali per la buona riuscita dello spettacolo che ha beneficiato anche del coinvolgimento degli altri comuni soci dello Stabile del Veneto, Padova e Treviso, e di accordi con fornitori globali come Getyourguide, Ticketone e Hubspot leader nel digital marketing, oltre che di un inarrestabile tam tam sui social– che ne trasmette ininterrottamente le suggestive immagini acrobatiche – ed il passaparola di chi ha letteralmente adorato questo spettacolo originale e di altissima qualità artistica.
Proprio lì, dove la forza impetuosa della natura ha schiantato un bosco nel 2018, arriva Arbolia, la società benefit di Snam nata per sviluppare nuove aree verdi in Italia, che ha inaugurato, proprio oggi alla presenza del Sindaco di Alleghe Danilo De Toni, di Claudia Marcolin del Teatro Stabile del Veneto e di Marta Pettena Manager di Arbolia, un nuovo intervento di riforestazione sulle montagne di Alleghe. Ben 3.572 piante hanno trovato, infatti, dimora in località Col de Foia, un’area che nel 2018 è stata devastata dalla violenta tempesta Vaia. L’intervento, reso possibile grazie alla collaborazione con il Comune di Alleghe, con la Regione Veneto e al sostegno economico del Teatro Stabile del Veneto, di Accenture e di Snam Rete Gas, garantirà, nel tempo, diversi benefici all’ambiente e al territorio in questione. Il nuovo bosco, oltre a contribuire al ripristino della zona, sia da un punto di vista paesaggistico e della biodiversità, assorbirà fino a 473 tonnellate di CO2 e rilascerà fino a 345 tonnellate di O2 in 20 anni. Saranno invece 2.750 i kilogrammi di PM10 assorbiti in un anno. Nell’area di quasi 18.000 mq sono stati messi a dimora 3.393 alberi che rappresentano il 95% delle piante totali piantumate. In particolare, la scelta delle specie per l’imboschimento è stata effettuata considerando le caratteristiche del suolo, delle condizioni climatiche attuali e dei prossimi decenni, della capacità di adattamento in aree aperte e prive di copertura e della resistenza meccanica all’eradicazione. Le specie utilizzate sono autoctone, provenienti da vivai italiani e munite di passaporto fitosanitario. Larici, Faggi, Aceri di monte e Sorbi degli uccellatori, insieme a 179 arbusti della specie del Sambuco, sono stati collocati nell’area che vista la sua localizzazione, ha reso necessario la realizzazione di una recinzione finalizzata a proteggere le nuove piante dalla fauna selvatica che popola la zona e al fine di evitare danni provocati dal passaggio di ungulati. Le piante sono state dotate di disco pacciamante che ne migliorerà l’attecchimento, diminuirà l’evaporazione e favorirà il controllo delle erbe infestanti. Danilo De Toni, Sindaco di Alleghe, ha dichiarato: “Il nostro territorio torna a rimboschirsi. E si rimargina una ferita profonda lasciata dalla tempesta Vaia prima e dal problema del bostrico poi. Rivolgo quindi un sentito ringraziamento ad Arbolia, al Teatro Stabile del Veneto, Accenture e Snam per la sensibilità dimostrata nei confronti del nostro Comune, colpito al pari di altri a fine ottobre 2018 da un evento meteo estremo che ha devastato il territorio. Vaia ha colpito in particolar modo il patrimonio boschivo, elemento fondamentale del paesaggio ma soprattutto strumento fondamentale per l’assorbimento di quella CO2 che è inevitabilmente l’altro lato della medaglia della nostra civiltà avanzata. Con questo intervento, Col de Foia, ora spoglio, fra qualche anno riacquisterà in una veste nuova e policromatica la bellezza del passato. Tra l’altro con specie arboree che potranno valorizzare la biodiversità delle nostre montagne e renderle ancora più green e accoglienti”. Claudia Marcolin, direttore generale della Fondazione Teatro Stabile del Veneto, ha commentato: “È davvero un piacere e una soddisfazione essere qui oggi per l’inaugurazione di questo bosco, ringrazio Arbolia e il Comune di Alleghe per l’invito, ma lo è ancora di più aver potuto partecipare alla riforestazione di questo territorio. Il TSV è un teatro in crescita, nell’ultima stagione siamo passati da 115 mila a 150 mila spettatori, per noi adottare azioni che siano sostenibili per l’ambiente e promuovere una cultura di sostenibilità nei confronti del nostro pubblico è un aspetto imprescindibile. Grazie anche al coinvolgimento del nostro pubblico ci stiamo impegnando sotto diversi punti di vista a partire dall’investimento nella trasformazione digitale e dalla riduzione del consumo di carta: nella stagione appena conclusa abbiamo invitato i nostri abbonati a preferire la versione digitale del programma al posto di quella cartacea, una soluzione che ci ha consentito di dimezzare il numero di programmi stampati, passando da 10 a 5 mila copie di carta. Stiamo, inoltre, incentivando le vendite online dei biglietti, che nel 23/24 sono state oltre il 60% del totale, e degli abbonamenti il cui numero di acquisti online è raddoppiato. Nel corso del 2023 inoltre abbiamo realizzato alcuni interventi di riqualificazione delle sale dei teatri che ci hanno consentito di ridurre i consumi energetici. Sono piccoli passi verso un teatro che vogliamo sempre più green”. Marta Pettena, Corporate & Commercial Affairs di Arbolia ha affermato: “Siamo davvero felici e soddisfatti nel vedere realizzato questo progetto. I boschi delle montagne di Alleghe sono davvero un paesaggio mozzafiato e lo spazio vuoto lasciato dai danni causati dalla tempesta Vaia rischiava di comprometterne non solo la resa visiva. Ora, grazie a questo intervento, reso possibile in sinergia con il Comune e realtà attente all’ambiente, il paesaggio tornerà presto uniforme come prima”. Ad oggi, grazie al sostegno e alla collaborazione diffusa con numerose aziende e istituzioni locali, Arbolia ha realizzato 35 boschi urbani in 28 Comuni distribuiti su tutto il territorio nazionale, per un totale di oltre 76 mila piante forestali messe a dimora. Le nuove cinture verdi, a regime, permetteranno di assorbire circa 8.800 8.00 tonnellate di anidride carbonica (CO2) in 20 anni e fino a 36 tonnellate di polveri sottili (PM10) all’anno, restituendo all’ambiente oltre 6.000 tonnellate di ossigeno (O2) in 20 anni.
Il Presidente di Confindustria Veneto Enrico Carraro e il Presidente del Teatro Stabile del Veneto Giampiero Beltotto, hanno sottoscritto oggi un protocollo che identifica un percorso comune di collaborazione da qui a fine 2025. La firma di questo “Patto per il Teatro Veneto” si fonda sulla consapevolezza e il riconoscimento che il supporto del mondo imprenditoriale nel sostenere le attività culturali rappresenta oggi una questione rilevante per il benessere sociale-economico-culturale del territorio. Al contempo le imprese, per affrontare la sfida di una crescita sostenibile, devono focalizzare i loro investimenti (formativi, economici e di capitale umano) anche nella produzione di beni ad alto valore aggiunto e con contenuti innovativi i in grado di comunicare anche alle nuove generazioni un sistema di valori d’impresa. Queste le principali ragioni alla base dell’impegno di Confindustria Veneto - in rappresentanza delle strutture territoriali ad essa collegate - a supportare l'attività del Teatro Stabile del Veneto in quanto istituzione di riferimento per una diversa e più sfidante promozione dei valori connessi al fare impresa e dei prodotti di eccellenza delle filiere venete. «Soddisfazione e fiducia mi accompagnano oggi nella firma di questo accordo – ha dichiarato il Presidente del Teatro Stabile del Veneto Giampiero Beltotto - Dopo la trasformazione in Fondazione, il patto stretto assieme a Confindustria Veneto rappresenta un nuovo passo verso il ricongiungimento di due mondi, il teatro e l’impresa, che mentre in Europa dialogano da sempre, nel nostro territorio hanno saputo avvicinarsi raramente. Sono fiducioso che il sostegno di Confindustria porterà alla nascita di nuove forme di partenariato tra pubblico e privato. Fondi per noi necessari alla realizzazione di produzioni di alta qualità capaci di competere a livello nazionale e internazionale, ma d’altro canto occasioni per il mondo imprenditoriale di definire e promuovere attraverso la cultura la propria identità e riconoscibilità». «Confindustria Veneto – ha aggiunto Enrico Carraro, Presidente Confindustria Veneto - si è sempre impegnata per la valorizzazione della cultura d'impresa a dimostrazione del ruolo dell’industria in un più ampio contesto sociale. L'intesa sviluppata con il Teatro Stabile del Veneto cerca, in questo ambito, di confermare come quello della cultura sia oramai un ecosistema riconosciuto di sviluppo (3,8% del Pil Paese è riconducibile ad attività culturali e ricreative) e risponde a due diverse esigenze: costruire reti ed alleanze territoriali e sviluppare una filiera, quella dello spettacolo, molto radicata ed importante in termini di crescita sostenibile.» «La collaborazione con il Teatro Stabile del Veneto – ha concluso Mariacristina Gribaudi, advisor di Confindustria Veneto per l’Inclusione, la Coesione e la Cultura - prevede due attività principali: mappare le imprese della filiera del teatro e individuare forme innovative di partecipazione delle imprese a progetti promossi dallo Stabile. Già sul fronte del mecenatismo, Confindustria Veneto ha attivato modalità di monitoraggio per capire come e quanto la contaminazione culturale abbia avuto un riflesso sull’innovare modelli di business e strategie aziendali. È ormai consapevolezza comune che la cultura rappresenti un driver per rispondere alle complesse sfide che abbiamo di fronte. Questo protocollo è un ulteriore passo avanti per sensibilizzare le imprese ad investire e partecipare direttamente a queste nuove dinamiche creative». Questi i principali punti dell’accordo: - valorizzare il patrimonio storico, culturale ed artistico connesso alla produzione teatrale in Veneto; - valorizzare e diffondere tra le imprese le iniziative già avviate dal Teatro Stabile; - realizzare un lavoro di ricerca comune con l'obiettivo di: - mappare le imprese della filiera del teatro anche in collaborazione con altri enti di ricerca e istituzioni territoriali; - promuovere iniziative di marketing territoriale per sensibilizzare le imprese ad investimenti nel settore culturale teatrale; - individuare e costruire forme innovative di partecipazione delle imprese a progetti, eventi ed iniziative promosse dal Teatro Stabile; - ricercare forme di cooperazione e partenariato tra settore pubblico e privato, al fine di incentivare le imprese impegnate in ambito culturale sul fronte del Teatro; implementare collaborazioni stabili con la Fondazione Campiello e le sue varie iniziative (Premio Campiello, Campiello Giovani, Campiello in Fabbrica) per una comune diffusione di iniziative, programmi ed eventi nei rispettivi network di riferimento.
Un’icona del teatro e una meravigliosa insegnante. Saremo sempre grati a Franca Nuti, che se ne è andata nella notte di domenica 12 maggio, per tutte le volte che l’abbiamo ammirata sul palcoscenico, ma ancora di più per la dedizione e la passione trasmesse agli allievi della nostra accademia nelle ore di lezione sulla recitazione in versi e sulla poesia italiana del Novecento. Il Teatro Stabile del Veneto con l'Accademia Teatrale Carlo Goldoni
Si sono concluse all’Istituto Italiano di Cultura di Londra le celebrazioni del quarto centenario del Teatro Goldoni di Venezia, il più antico tra i teatri italiani ancora in attività, promosse dalla Fondazione Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale. Goldoni 400. Cultura ed economia veneta è stato il titolo della serata che, partendo dalla straordinaria e lunghissima storia del teatro ha presentato ad operatori economici e culturali nella capitale britannica le eccellenze produttive venete, dalle imprese creative e culturali al turismo e i rapporti economici con il Regno Unito. Dopo il saluto di Francesco Bongarrà, direttore dell’Istituto Italiano di Cultura a Londra son intervenuti i rappresentanti delle Camere di Commercio di Padova, di Venezia Rovigo e di Treviso – Belluno | Dolomiti, di Confindustria Veneto Est, di Confcommercio Veneto e dell’Associazione per il Patrimonio delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene. Lo scrittore veneziano Andrea Molesini e Daniele D'Anza, conservatore della Fondazione Musei Civici di Venezia, sono stati tra i protagonisti della serata. D’Anza ha presentato al pubblico l’atto del passaggio di proprietà del teatro, un documento custodito presso la Casa di Carlo Goldoni datato 3 gennaio 1622 in cui è già chiaro il destino di quello che sarà “un magazeno over teatro per recitar commedie”. A chiudere l’evento, la lezione spettacolo Il Mestier Comico - Viaggio nel mondo delle maschere con Michele Modesto Casarin, Manuela Massimi e Matteo Campagnol, a cura del Teatro Stabile del Veneto. “Siamo stati lieti di ospitare all’Istituto di cultura a Londra la chiusura del programma triennale di “Goldoni 400”, il progetto speciale diffuso tra Venezia e la Terraferma promosso dal Teatro Stabile del Veneto assieme alla Regione del Veneto e al Comune di Venezia con un bilancio di cinquantadue spettacoli in trentacinque piazze di tutte e sette le province della regione per un totale dioltre ventimila spettatori”, ha detto Bongarrà, sottolineando come il progetto ideato per celebrare i 400 anni del Teatro Goldoni è stato “un’occasione irripetibile per riflettere sul rapporto tra il Veneto e il teatro, tra i territori e le sue molteplici vocazioni artistiche, lungo un tracciato che attraversa quattro secoli e che trova le sue radici nel glorioso ‘Stato da tera e da mar’”. “Le celebrazioni per i quattrocento anni del Goldoni sono stati uno sforzo organizzativo straordinario che abbiamo compiuto con entusiasmo avvertendo come un privilegio poter lavorare per il teatro in attività più antico d’Italia – ha dichiarato Giampiero Beltotto -. Un impegno che non avremmo potuto portare a termine senza la fiducia e il supporto dei nostri soci. Ancora una volta ringrazio quanti di loro sono ci hanno seguito a Londra, ma anche la Regione del Veneto e il Comune di Venezia che ci hanno accompagnato nel corso di questo triennio di festeggiamenti. Un grazie anche ai Musei Civici veneziani che hanno messo a nostra disposizione gli archivi della Casa di Carlo Goldoni permettendoci così di riscoprire l’atto di fondazione del nostro teatro, quel documento da cui tutto è cominciato”. Il bilancio del progetto triennale “Goldoni 400” Si chiude così a Londra il programma triennale di “Goldoni 400”, il progetto speciale diffuso tra Venezia e la Terraferma promosso dal Teatro Stabile del Veneto assieme alla Regione del Veneto e al Comune di Venezia con un bilancio di cinquantadue spettacoli in trentacinque piazze di tutte e sette le province della regione per un totale di oltre ventimila spettatori. Grazie al contributo del Comune di Venezia, della Regione del Veneto e del Ministero della Cultura, il TSV ha presentato un cartellone ricco di proposte che si nutrono di passato, ma al contempo trovano nel presente, negli autori contemporanei, altri sguardi e punti di vista capaci di fotografare il nostro tempo. Uno sforzo organizzativo straordinario con cui lo Stabile del Veneto non ha solo realizzato produzioni per i grandi palcoscenici, ma grazie alla collaborazione con il Circuito multidisciplinare regionale Arteven ha anche dato vita al progetto Teatro Viaggiante, un teatro mobile con cui si cercato di riprendere in maniera contemporanea ed ecosostenibile l’antica tradizione dei carri Tespi, che ha portato fisicamente una riproduzione dell’ingresso del Teatro Goldoni in 14 comuni di tutte e 7 le province del Veneto con altrettanti spettacoli messi in scena da compagnie del territorio selezionate attraverso un bando pubblico. Il programma ha coinvolto anche la Città Metropolitana di Venezia, individuando oltre ai palazzi storici come Palazzo Grimani e la Casa dei Tre Oci e al Museo M9, anche due location inedite, per contesto ambientale e tipologia di linguaggio, quali l’Arterminal del Porto di Venezia che ha accolto The Render della compagnia newyorkese Big Art Group, e la Torre dell’Arsenale al cui interno è stato realizzato Alonso un progetto immersivo grazie all’utilizzo della tecnologia della realtà virtuale. Un palinsesto denso di spettacoli, ma anche di appuntamenti collaterali tra laboratori per i più piccoli, conversazioni e workshop, e che ha raggiunto il suo apice lo scorso 30 settembre con la serata di riapertura al pubblico del Teatro Goldoni, rimasto chiuso per alcuni mesi per consentire la realizzazione di interventi di manutenzione straordinaria da parte del Comune di Venezia che hanno portato alla messa in sicurezza del teatro e al restyling della platea. Uno sforzo straordinario, dunque, che ha determinato l’avvio della ripresa del Teatro Goldoni e che il TSV ha compiuto con entusiasmo con l’obiettivo di contribuire al rilancio nazionale e internazionale del più antico tra i teatri in Italia tutt’ora in attività. Primi segnali di una ripresa confermata anche dai dati della Stagione in corso, che pur a fronte del calo demografico riscontrato in città, ha registrato un aumento degli abbonati, 767 rispetto ai 729 della stagione 2022/2023, e un numero di presenze complessive pari a 30.000 spettatori. Circa il 20% delle recite ha raggiunto il sold out, percentuale che conferma i numeri prepandemia. Al Goldoni sono tornati inoltre gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado, in 900 hanno assistito alla programmazione dedicata alle scuole, oltre agli studenti universitari attratti dalle tariffe ESU a Teatro. Un teatro sempre in attività, grazie anche alla presenza dei alcune lezioni del biennio dell’Accademia Teatrale Carlo Goldoni, alle visite guidate che hanno portato oltre 400 visitatori, ai laboratori teatrali per tutte le età, ma anche ad attività collaterali come la mostra “Back to art” che presenta un arazzo realizzato dall’artista Olimpia Biasi e realizzata in collaborazione con McArthur Glen Noventa di Piave Designer Outlet tutt’ora in corso. Si afferma, inoltre, sempre di più la vocazione internazionale del Goldoni, che per il terzo anno consecutivo ha accolto la rassegna Asteroide Amor, promossa dal Teatro Stabile del Veneto in collaborazione con Università Cà Foscari, Iuav e Fondazione di Venezia ospitando compagnie provenienti da tutto il mondo e producendo gli spettacoli di Irina Brook e Big Art Group, ma soprattutto si prepara ad aprire le proprie porte al pubblico internazionale che vive la città: dal 18 luglio al 13 ottobre, per un totale di 52 recite, infatti, andrà in scena Titizè. A Venetian Dream, uno spettacolo di teatro acrobatico co-prodotto dal TSV con la Compagnia Finzi Pasca, che dopo l’estate veneziana girerà in tournée in Italia e in Europa. Un progetto ideato a partire dalla tradizione veneziana della commedia dell’arte e del teatro di prosa per portare in scena uno spettacolo adatto a un pubblico intergenerazionale grazie anche all’utilizzo del linguaggio universale della clownerie, della danza, della musica e del teatro acrobatico.
A nome di tutta la comunità del Teatro Stabile del Veneto mi congratulo con il Maestro Fortunato Ortombina per la meritatissima designazione a sovrintendente del Teatro alla Scala di Milano. Negli anni trascorsi alla Fenice ha saputo portare il teatro veneziano ai vertici tra le eccellenze artistiche in Italia e nel mondo. Questa nomina rappresenta un riconoscimento che onora l’intero movimento teatrale veneziano e veneto e ci stimola a competere e collaborare sempre di più con i teatri nazionali ed europei. A lui vanno i migliori auguri di buon lavoro e il nostro sincero grazie per averci accompagnato nella riapertura del Teatro Goldoni”. Con queste parole Giampiero Beltotto, presidente della Fondazione Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale ha accolto la notizia della designazione di Fortunato Ortombina quale sovrintendente alla Scala, confermata questa mattina dal sindaco di Milano Giuseppe Sala.
“Con la scomparsa di Paola Gassman la famiglia del Teatro Stabile del Veneto perde insieme una cara amica e un’attrice di grande talento, che più e più volte ha contribuito a far splendere i nostri palcoscenici. Fin dai primi anni ’80 assieme a Ugo Pagliai, suo compagno di vita oltre che di teatro, ha emozionato il pubblico del Teatro Goldoni, debuttando poi in almeno dieci produzioni e co-produzioni dello Stabile del Veneto. La ricordiamo, appena qualche anno fa, meravigliosa nei panni di un’originale Giulietta al Teatro Romano di Verona dove per noi ha recitato nello spettacolo Romeo e Giulietta. Una canzone d’amore diretta dalla compagnia Babilonia Teatri. Al marito Ugo, ai fratelli Alessandro e Jacopo e a tutta la sua famiglia vanno il nostro affetto e le nostre più sentite condoglianze.” Con queste parole il presidente della Fondazione Teatro Stabile del Veneto, Giampiero Beltotto, ha accolto la notizia della scomparsa dell'attrice Paola Gassman, che più volte a partire dagli anni 2000 è stata protagonista assieme al marito Ugo Pagliai di spettacolo di produzione dello Stabile del Veneto. Tra queste se ne ricordano alcune quali La bottega del caffè per la regia di Luca De Fusco, Enrico IV diretta da Paolo Valerio, Wordsatr(s) per la regia di Giuseppe Marini e Urfaust di Andrea Liberovici.
Il Presidente della Fondazione dello Stabile: non è solo questione di soldi ma di un salto di qualità delle nostre ambizioni. Portiamo qui produzioni nazionali e i Nobel per la letteratura. Leggi gli articoli completi: Cari imprenditori, firmiamo un patto per il teatro veneto Un patto per il teatro stabile: l'impresa c'è
Treviso, 26 gennaio 2024 – Icona femminile, pioniera della parità di genere nel teatro, inesauribile fonte d’ispirazione per molti artisti del ‘900, Eleonora Duse è stata ed è ancora oggi un modello per intere generazioni di attori e di attrici. In occasione del primo centenario dalla sua scomparsa il Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale ha presentato questa mattina al Teatro Mario Del Monaco con il Comune di Treviso DONNADUSE: Eleonora nostra contemporanea, un programma itinerante nel Veneto realizzato in collaborazione con la Regione del Veneto, il Circuito Multidisciplinare Regionale Arteven e l’Istituto per il Teatro e il Melodramma della Fondazione Giorgio Cini per celebrare la prima vera diva del secolo scorso. “La Regione del Veneto sostiene con convinzione questo progetto speciale dedicato ad un’artista che è certamente un'icona femminile, pioniera della parità di genere nel teatro, ma è soprattutto inesauribile fonte d’ispirazione per molti artisti del ‘900. È significativo che a 100 anni dalla sua scomparsa, la “divina” sia ancora oggi un modello per intere generazioni di attori e di attrici – ha commentato l’assessore alla cultura della Regione del Veneto Cristiano Corazzari –. Questo progetto oltre a valorizzare una professione è anche un prezioso lavoro di rete che valorizza compagnie e luoghi di spettacolo. Un insieme che ha un valore inestimabile, non solo per il racconto di un’epoca, ma anche per la sua attualità. Eleonora Duse è una nostra contemporanea che ancora oggi ci suggerisce degli spunti di riflessione”. “Treviso si unisce alle celebrazioni del mito di Eleonora Duse, donna che anche nelle sue scelte artistiche e sceniche si è fatta pioniera della parità di genere. Nel cuore e nella sensibilità della Duse c’era il Veneto ed è per questo che anche la nostra Città, grazie al Teatro Stabile, risponde “presente” ospitando questa opportunità di divulgazione e di approfondimento sulla sua vita, peraltro in linea con il dossier della Capitale Italiana della cultura, che permetterà di portare nel territorio artisti di primissimo ordine nel segno di un’attrice divenuta iconica per il suo talento e per la sua capacità di influenzare e scrivere la storia del teatro italiano” ha dichiarato il sindaco di Treviso Mario Conte. “È con orgoglio che oggi presentiamo questo ampio cartellone con cui vogliamo celebrare e raccontare Eleonora Duse, gemma del teatro italiano, una delle icone internazionali che sono durate nel tempo. Abbiamo convogliato tutte le energie in questo progetto che tra il 2024 e il 2025 avrà una diffusione capillare nel Veneto con la collaborazione di tanti soggetti, dal Vittoriale di Gardone al Teatro Ristori di Verona e al Comunale di Vicenza – ha dichiarato Giampiero Beltotto, presidente del Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale –. Ecco perché è fondamentale la partecipazione della Fondazione Giorgio Cini, che ha fatto il più grande lavoro di raccolta sulla storia della Duse, ecco perché siamo a Treviso, luogo che insieme ad Asolo più di altri in Veneto richiama il ricordo della Duse. Ringrazio, come sempre, la Regione del Veneto che ha immediatamente accolto questo progetto dimostrandoci fin da subito sostegno e fiducia. Infine, dopo il successo della rassegna itinerante dello scorso anno, ancora una volta puntiamo grazie alla collaborazione con Arteven sul coinvolgimento delle compagnie teatrali per portare la Duse nel territorio”. “Con questo articolato progetto dedicato alla “Divina” prosegue la proficua collaborazione con il Teatro Stabile del Veneto. Con 100 DONNE DUSE - dichiara Massimo Zuin, presidente di Arteven Circuito Multidisciplinare Regionale – creeremo una programmazione diffusa che, tra giugno e ottobre 2004, porterà nelle 7 province numerosi appuntamenti. Andranno in scena gli spettacoli delle compagnie teatrali professionali del Veneto selezionate attraverso un apposito bando, tutte formazioni artistiche che rappresentano una grande risorsa del nostro territorio. Con questi nuovi spettacoli dal vivo contribuiremo a celebrare degnamente la grandezza di Eleonora Duse”. “Abbiamo accolto con interesse e soddisfazione la proposta del Teatro Stabile del Veneto per questo centenario di Eleonora Duse – ha dichiarato Maria Ida Biggi direttrice Istituto per il Teatro e il Melodramma, Fondazione Giorgio Cini –. Ciò che è fondamentale per la nostra Fondazione è la possibilità di lavorare con le nuove generazioni, le Accademie teatrali e portare così la figura della Duse, sia come artista sia come donna e imprenditrice, una figura a tutto tondo, insomma, come modello e inesauribile fonte d’ispirazione per i giovani”. La figura della Duse è legata a doppio filo al Veneto: sia per il suo legame con la terra trevigiana da cui la volontà di essere sepolta presso il cimitero di Asolo, scelto come buen ritiro, sia per la sua provenienza, una famiglia di attori girovaghi originari di Chioggia. E poi Venezia, luogo dell’amore, dove si consumano ripetuti incontri con Gabriele D’Annunzio, il poeta di un’intera generazione con cui lei, già diva, intraprese una relazione tanto intensa quanto turbolenta. Il rapporto con i luoghi del Veneto che hanno incrociato il destino della diva, quindi, ma anche il ruolo di musa ispiratrice che assunse per molti artisti nazionali e internazionali e il suo essere anticipatrice di molte questioni legate alla parità di genere sono le tematiche attorno a cui ruota il cartellone, che a partire da aprile 2024 toccherà tutte e 7 le province della regione. Tra le molte location di spettacolo coinvolte, oltre ai Teatri sedi del TSV – Teatro Nazionale, il Mario Del Monaco di Treviso, il Goldoni di Venezia e il Verdi di Padova, e ad alcuni tra i maggiori palcoscenici della regione come il Teatro Romano di Verona, ci saranno anche luoghi simbolo tra cui il Teatro Duse di Asolo, gli spazi suggestivi della Fondazione Giorgio Cini di Venezia, che conserva l’Archivio Duse e, grazie ad un progetto di diffusione capillare, alcuni luoghi di pregio del territorio a partire dalle iconiche Ville Venete. Il progetto si arricchirà nel 2024 e proseguirà nel 2025, con un programma in corso di definizione che porterà in scena, tra le altre iniziative, anche due nuove produzioni firmate dal Teatro Stabile del Veneto: durante quest’anno uno spettacolo di danza in collaborazione con il Teatro Comunale di Vicenza e il Teatro Ristori di Verona e nel prossimo anno un rifacimento del Martirio di San Sebastiano, opera di Gabriele D’Annunzio. I luoghi del cuore dal Veneto al Mondo A dare il via al cartellone dusiano sarà Sipari di viaggio, un percorso artistico realizzato in collaborazione con il Comune di Asolo. Ideato da Luca Scarlini è un autentico viaggio tra musica e parole che propone una visione nuova del magistero scenico di Eleonora Duse a partire da alcune città a cui la sua memoria è legata. Si prosegue poi tra maggio e giugno con un ciclo di appuntamenti intitolato Dall’archivio alla scena, realizzato dal TSV e dall’Istituto per il Teatro e il Melodramma della Fondazione Giorgio Cini di Venezia, che mira ad utilizzare la collezione più ampia e completa di documenti sulla vita e sull’arte della grande attrice italiana per la creazione di nuove drammaturgie: 3 serate di recital e letture inedite che vedranno alternarsi sul palco dello Squero sull’Isola di San Giorgio attrici come Sonia Bergamasco, Lucia Poli ed Elena Bucci, e altrettanti spettacoli che coinvolgeranno gli allievi dell’Accademia Carlo Goldoni, della Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi e dell’Accademia dei Filodrammatici. Dopo il successo della rassegna “Il Teatro Viaggiante”, grazie alla collaborazione con il Circuito Multidisciplinare Regionale Arteven, anche tra giugno e ottobre 2024, il cartellone di spettacoli itineranti tornerà ad animare piazze, teatri, ville, palazzi, parchi e castelli del Veneto con 100 donne Duse, un programma di spettacoli selezionati attraverso un bando pubblico rivolto alle compagnie teatrali professionali residenti in Veneto. Tra settembre e ottobre, infine, andrà in scena un testo per voce maschile scritto da Giordano Bruno Guerri (presidente della Fondazione Il Vittoriale degli Italiani) e Maria Pia Pagani (docente in Discipline dello Spettacolo all’Università Federico II di Napoli), che racconterà al pubblico la figura di Eleonora Duse attraverso gli scritti, i ricordi e le emozioni di Gabriele D’Annunzio. La Duse e gli altri testimoni di un’epoca tra ‘800 e ‘900 Oltre che attrice amata dai pubblici di tutto il mondo, la Duse è stata un punto di riferimento per le personalità più rivoluzionarie del suo tempo: da Stanislavskij a Mejerchol’d, da Gordon Craig a Isadora Duncan, da Hugo von Hoffmansthal a Rainer Maria Rilke. L’influenza che ha prodotto sugli artisti suoi contemporanei, come la sua capacità di anticipare le tematiche della parità di genere, sono alla base di due nuove produzioni del Teatro Stabile del Veneto che coinvolgono artisti di rilevanza nazionale nel campo della danza e del teatro: Silvia Gribaudi e Marta Dalla Via a luglio, prodotte da Zebra e con un’anteprima ad Asolo in maggio, porteranno in scena The Doozies, uno spettacolo su Eleonora Duse e Isadora Duncan, entrambe pioniere del femminismo, del capocomicato, di un’arte che si preoccupa del presente. Serena Sinigaglia dirigerà Elektra, tragedia in un atto unico di Hugo von Hofmannsthal, ispirata all’Elettra di Sofocle e inscenata per la prima volta da Max Reinhardt nel 1903, che l’autore dedicò alla “divina”, senza che questa però potè mai recitare nel ruolo pensato per lei. Lo spettacolo, dopo un’anteprima a Padova, debutterà al Teatro Romano di Verona in settembre. Infine a dicembre 2024 la compagnia Motus guiderà gli attori neo diplomati dell’Accademia Teatrale Carlo Goldoni nella loro “prima prova” su un grande palcoscenico. Il lavoro che presenteranno si intitola I saw light e indagherà i testi di una rapper e poeta rivoluzionaria come Kae Tempest. A rimarcare, infine, il passaggio generazionale e l’incidenza che la Duse ha avuto sugli attori del passato e del presente è prevista la presentazione del libro Le lacrime della Duse. Ritratto di un artista da vecchio di Glauco Mauri sul palco del Teatro Mario Del Monaco di Treviso.
Partito in anteprima assoluta proprio da Venezia nel gennaio 2022, lo spettacolo di teatro musicale ideato, composto e prodotto da Red Canzian è divenuto rapidamente il più grande successo italiano nella stagione 2022/2023, con oltre 100.000 spettatori in 88 repliche nei principali teatri del Paese, in un crescendo che lo ha portato a una lunghissima serie di “tutto esaurito” fino alla chiusura della sua prima stagione il 12 marzo scorso. “Realizzare il film – dice Red Canzian – a un certo punto è diventata un’esigenza. Gli spettacoli in teatro tutti sold out e l’impossibilità di accontentare non solo gli spettatori, ma i teatri stessi che ci chiedevano di estendere la programmazione per l’enorme richiesta, insieme alla consapevolezza di avere realizzato qualcosa di ‘grande’, un progetto importante, indiscutibilmente di qualità, al 100% italiano, su un personaggio – Casanova - e una città – Venezia – conosciuti e ammirati in tutto il mondo: tutto questo mi ha convinto ad affrontare un’ulteriore impresa, quella di realizzare un lungometraggio capace di restituire il sapore dello spettacolo dal vivo per chi non è riuscito ancora a vederlo, ma anche di dare una nuova prospettiva a chi lo ha vissuto in teatro, perché il cinema è il luogo migliore per esaltare il dettaglio e apprezzare tutto quello che con grande amore, dedizione, impegno e cura abbiamo scelto di portare in scena, a partire dal cast straordinario, fino ai costumi - cinematografici - realizzati dall’Atelier Stefano Nicolao”. Il primo DVD contiene il film, tratto dall’omonimo musical, che è stato il più grande successo nella stagione teatrale 2022-23. Il secondo DVD raccoglie la narrazione di tutti coloro che hanno lavorato all’opera: regista, coreografi, costumista, scenografo, attori, musicisti e produttori. Ordina il DVD inviando un messaggio alla seguente pagina: Red Canzian Rarity Ripreso durante le repliche al Teatro Rossetti di Trieste e a Padova in febbraio e marzo 2023, con la produzione esecutiva di Eventi Digitali e la regia di Riccardo Guernieri, CASANOVA OPERA POP – IL FILM è realizzato con tecnica cinematografica e audio surround 5.1 a sei canali, per restituire l’effetto immersivo del live. Prodotto da Red Canzian e Beatrix Niederwieser per Blu Notte, e con il supporto della Regione del Veneto, il film - come l’opera teatrale - dipinge il quadro di una Venezia ai tempi della Serenissima la cui storia e salvezza si giocano fra i bácari popolati da varia umanità e i ricchi quanto decadenti Palazzi del potere. Un intreccio che, portando lo spettatore fra intrighi politici, avventure, emozioni, sentimenti, ricerca di libertà, affermazione di diritti e sete di giustizia, si rivela quindi in tutta la sua contemporaneità, seppur vestito in chiave settecentesca. Matteo Strukul, autore del best seller che ha ispirato l’opera, ovvero Giacomo Casanova - La sonata dei cuori infranti, è anche aurore del libretto dell’opera. Giacomo Casanova è interpretato da Gian Marco Schiaretti, uno dei talenti più puri cresciuti in Italia e di successo all’estero. Accanto a lui, nella parte dell’incantevole e volitiva Francesca Erizzo, destinata a conquistarne il cuore, la giovane Angelica Cinquantini, volto familiare della fiction televisiva. Il ruolo dei malvagi, pronti ad approfittare di un momento di fragilità della Serenissima e del Doge che la governa, è affidato a gipeto, che interpreta il potente e corrotto Inquisitore Pietro Garzoni, pronto a spazzare via senza il minimo scrupolo tutto ciò che gli è da ostacolo per ottenere il potere del porporato, e a Manuela Zanier, ovvero la perfida Contessa von Steinberg, nobile austriaca non insensibile al fascino di Casanova, ma pronta a tessere trame mortali per inseguire il proprio interesse ed esercitare il proprio fascino secondo convenienza. Fra gli interpreti anche Paolo Barillari, Jacopo Sarno, Roberto Colombo, Rosita Denti, Gianluca Cavagna, Chiara Famiglietti, Francesca Innocenti. Nel team creativo figurano molti professionisti che rappresentano l’eccellenza italiana nel mondo: in primis Matteo Strukul, autore del best seller che ha ispirato l’opera, ovvero Giacomo Casanova - La sonata dei cuori infranti, ma anche dei romanzi storici dai quali è stata tratta la serie I Medici. Poi l’Atelier Stefano Nicolao, dal 1980 attivo sulla scena internazionale in grandi produzioni cinematografiche (nomination per i costumi del film da Oscar Eyes Wide Shut) che ha realizzato i 120 costumi, sui bozzetti della stilista Desirèe Costanzo. Le calzature sono opera del Politecnico Calzaturiero del Brenta, centro di ricerca e produzione tecnologica e qualitativa all’avanguardia. A loro si affianca Gian Pietro Muraro, già stilista di riferimento per alcuni dei marchi di moda italiana di maggior prestigio in ambito internazionale, specializzato nella creazione di costumi in maglia. Le scenografie sono di Massimo Checchetto direttore degli allestimenti scenici al Teatro La Fenice e le luci di Fabrizio “Fabi” Crico. Per le scene di duello la produzione ha potuto contare su un Maestro d’Armi d’eccezione, ovvero il campione Olimpionico di scherma Stefano Pantano, che ha preparato gli attori in maniera impeccabile. Di Casanova Opera Pop è disponibile nei negozi e sulle piattaforme digitali (https://BMGItaly.lnk.to/CasanovaOperaPopPR) anche l’omonima colonna sonora, pubblicata da BMG in una lussuosa confezione a libretto contenente due CD, con i 35 brani inediti dello spettacolo interpretati dal cast e introdotti dal prologo recitato dallo stesso Red, i relativi testi, le foto degli interpreti e un’opera originale a colori di Milo Manara, tornato a disegnare Casanova, 30 anni dopo l’esperienza cinematografica con Federico Fellini. In proposito Red Canzian dice: “Ho pensato a Casanova Operapop con lo sviluppo dell’opera all’Italiana, nella quale la storia e i personaggi prendono forma attraverso la musica e le parole delle canzoni, scritte da Miki Porru, e dove i dialoghi punteggiano il racconto in pochi momenti, seppur importantissimi. Per rendere lo spirito epico delle composizioni, arrangiate da Phil Mer, abbiamo registrato l’Orchestra Sinfonica di Padova e del Veneto, diretta dal Maestro Carmelo Patti, fusa con i suoni moderni di una band“. La regia originale dell’opera teatrale è di Emanuele Gamba, con Chiara Canzian come Assistant Director e con la regia associata di Carolien Canters e la direzione creativa di Anthony van Laast per Nick Grace Management, guru delle produzioni di maggior successo nel mondo e artefice di successi come Mamma Mia!, Sister Act, Cats e tanti altri. La produzione esecutiva è di Retropalco, il corpo di ballo, coreografato da Roberto Carrozzino e Martina Nadalini, è composto da Mirko Aiello, Cassandra Bianco, Alberto Chianello, Eleonora Dominici, Federica Esaminato, Mattia Fazioli, Filomena Fusco, Raffaele Guarino, Vittoria Markov e Olaf Olguin.