Gli appuntamenti tra ricerca scientifica e teatro di Performing Science, l’innovativa sperimentazione tra teatro e divulgazione scientifica, nata dalla collaborazione tra Teatro Stabile del Veneto - Teatro Nazionale e Università di Padova che torna per il secondo anno sul palco del Teatro Maddalene, diventano un podcast disponibile su Spotify e sulle più famose piattaforme di ascolto. Il primo episodio già disponibile è quello del primo appuntamento della rassegna, Sport e fioritura di sé. Gli episodi dei prossimi appuntamenti saranno disponibili dopo la messa in scena degli spettacoli. Crediti Performing science. Dieci appuntamenti tra ricerca scientifica e teatro è una produzione della Fondazione Teatro Stabile del Veneto con l’Università di Padova Giulia Briata e Cristiano Parolin hanno intervistato le ricercatrici e i ricercatori dell’Università di Padova e interpretato il corto teatrale prodotto dal Teatro Stabile del Veneto Le ricercatrici e i ricercatori dell’Università di Padova sono Valentina Casarino, Marco Giordani, Simone Grigoletto, Alessandra Minello, Giorgia Nesti La drammaturgia è di Nicolò Targhetta La regia è di Sonia Soro La registrazione è dell’Area tecnica del Teatro Maddalene Il montaggio è di Elena della Giustina La supervisione è di Monica Fedeli, Gioia Grigolin e Gioia Lovison e dell’Area Marketing e Comunicazione e area Produzione e Programmazione del Teatro Stabile del Veneto
Nell’ambito del Progetto Creative Europe UAD Universal Art Design, il Teatro Stabile del Veneto lancia un bando per residenze artistiche per progetti di produzione. I progetti dovranno esplorare le molteplici sfaccettature della diversità e dell’inclusione, raccontando esperienze di gruppi marginalizzati, identità culturali, di genere e di disabilità, e affrontando le sfide della discriminazione e dell’emarginazione sociale. Il TSV selezionerà da 3 a 6 formazioni artistiche under 35, ciascuna composta da 2 a 4 persone (per un totale di 12 artist*), che avranno la possibilità di fare un periodo di workshop di 9 giorni in Polonia, un periodo di 3 giorni di “concettualizzazione” in Serbia e infine 21 giorni di residenza artistica a Padova. La residenza sarà regolamentata da un contratto di scrittura, la formazione artistica disporrà di un budget di produzione e l’attività dovrà terminare con una restituzione finale. Due dei progetti presentati saranno selezionati da una giuria internazionale per essere presentati in una rassegna dedicata, che si terrà presso il Teatro Maddalene di Padova nel febbraio 2026. Almeno il 50% delle persone coinvolte nelle formazioni artistiche dovrà appartenere a gruppi sottorappresentati o aver vissuto esperienze di emarginazione, in qualsiasi forma. Le candidature dovranno essere inviate entro il 18 aprile 2025 come indicato nel bando pubblicato. Per ulteriori informazioni, verranno organizzati due webinar di presentazione del progetto: - mercoledì 12 marzo 2025 alle ore 11:00 – link: https://rb.gy/kcdwrp - martedì 1 aprile 2025 alle ore 16:00 – link: https://rb.gy/dg1utc
Il sogno funambolico di Daniele Finzi Pasca torna a Venezia per l’estate 2025. Dopo il successo della prima edizione dell’estate 2024 in cui ha emozionato più di 14 mila spettatori e di una tournée tra Italia, Svizzera e Francia, Titizé - A Venetian Dream torna sul palcoscenico del Teatro Goldoni con una nuova freschezza: lo spettacolo di teatro acrobatico sarà in scena dal 9 luglio al 21 settembre 2025, tutte le sere dal mercoledì alla domenica con una breve pausa dal 4 al 19 agosto. Fin dal debutto, lo spettacolo pensato dal Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale come progetto di rilancio internazionale del palcoscenico del Teatro Goldoni, che con i suoi 400 anni di storia risulta il più antico tra i teatri moderni tutt’ora in attività, ha saputo coinvolgere il pubblico veneto, nazionale e internazionale di Venezia: oltre all’Italia, sono più di 25 i Paesi rappresentati con spettatori stranieri in prevalenza da Svizzera, USA, UK, Francia, Germania, Austria, Australia e Olanda. Il Teatro Goldoni si conferma quindi come piazza teatrale di innovazione e produzione che nulla ha da invidiare ai grandi teatri europei. Un successo oltre ogni migliore aspettativa: Titizé - A Venetian Dream, lo spettacolo ufficiale della Città di Venezia co-prodotto dalla Fondazione Teatro Stabile del Veneto-Teatro Nazionale con la Compagnia Finzi Pasca in partnership con la compagnia Gli Ipocriti Melina Balsamo, dopo aver vinto la sua prima scommessa, si prepara ora a una nuova sfida per l’estate 2025 con i suoi attori, acrobati, musicisti e interpreti multidisciplinari immersi in universi onirici e rarefatti che raccontano Venezia. “Siamo orgogliosi di ospitare lo spettacolo che racconta la nostra città con il linguaggio della cultura – commenta l’assessore al Turismo del Comune di Venezia –. Uno spettacolo che unisce discipline diverse e che parla una lingua unica, quella dell’arte a tutti i nostri cittadini e ai visitatori che scelgono di trascorrere le loro vacanze in nostra compagnia. L'amministrazione guidata dal sindaco Luigi Brugnaro crede fortemente nei progetti messi in campo dal Teatro Stabile, prova ne è l'investimento da oltre 1 milione e 700 mila euro per ristrutturare il Teatro Goldoni. È stato un grande sforzo per dare alla città un teatro rinnovato, con impianti moderni e sicuri, che ora è gestito da una fondazione partecipata anche dalle altre città, quali Treviso e Padova, oltre alla Regione Veneto, in un’ottica metropolitana. È un modo per dimostrare ancora una volta che Venezia è una città sempre aperta, per ricordare che la cultura collega la nostra storia e che crediamo sia doveroso raccontarla a chi viene in città”. “È con grande soddisfazione che torniamo a proporre Titizé per la seconda estate al Teatro Goldoni di Venezia – dichiara Claudia Marcolin, direttore generale del Teatro Stabile del Veneto –. Questo progetto rappresenta per la nostra Fondazione una scommessa vinta perché ci ha consentito di rilanciare sul piano internazionale un palcoscenico prestigioso come quello del Teatro Goldoni. Siamo felici di aver contribuito a colmare l’offerta turistica e culturale di Venezia grazie alla preziosa collaborazione del Comune di Venezia con la sua società Vela, della Regione del Veneto e dell’intero settore ricettivo del Veneto.” “Titizé”, “tu sei” in veneziano: una parola emblematica e piena di ritmo, che richiama l’attenzione sul verbo “essere”, sottolineando l’universalità di un’esperienza immaginata per coinvolgere intimamente un pubblico eterogeneo e di ogni età. Lo spettacolo fonde tradizione e innovazione in un affascinante connubio tra clowneria, il linguaggio del corpo e dell’acrobazia e l’utilizzo di innovative macchine sceniche, dando vita a un teatro per tutti senza dover ricorrere alla parola. L’opera è scritta e diretta da Daniele Finzi Pasca, tra i membri fondatori dell’omonima compagnia di base a Lugano in Svizzera, che nei suoi 40 anni di attività internazionale ha realizzato oltre 40 spettacoli, fra cui 3 cerimonie olimpiche, 2 spettacoli per il Cirque du Soleil e 9 opere liriche, che hanno calcato i palcoscenici di circa 600 teatri e festival in 46 paesi di tutto il mondo, per oltre 15 milioni di spettatori. Le musiche dello spettacolo sono di Maria Bonzanigo, la scenografia è a cura di Hugo Gargiulo, mentre i costumi sono di Giovanna Buzzi. Una produzione il cui valore va ben oltre il numero degli spettatori: nel corso dell’estate 2024 sono stati coinvolti più di 120 persone tra artisti, tecnici e maestranze per un totale di 1160 giornate di occupazione con una ricaduta importante per il territorio che si replicherà anche per la prossima estate. Titizé – A Venetian Dream è stata un’occasione importantissima per confrontarsi con una produzione di caratura internazionale e dimostrare come la città di Venezia possa produrre e offrire competenze di altissimo livello, oltre la monocultura dell’overtourism. Un successo che il teatro veneziano ha ottenuto grazie al contributo delle realtà del territorio coinvolte, a partire dalla Città di Venezia con la sua società Vela, dalla Regione del Veneto, al sistema alberghiero veneziano e più in generale alle strutture ricettive venete, in particolare a quelle di Jesolo e Cavallino, a tour operator e partner del territorio. Dopo il trionfo nella città lagunare, la tournée europea ha attraversato Svizzera, Francia e Italia, superando ad oggi gli 11.000 spettatori. C’è grande attesa per il debutto dello spettacolo nella prestigiosa piazza di Parigi, dove sarà in scena dal 6 marzo al 6 aprile presso il Théâtre Le 13eme Art. Lo spettacolo proseguirà al Teatro Donizetti di Bergamo per tornare nuovamente in Francia con il gran finale di stagione presso La Coursive Grand Théâtre de La Rochelle. L’apertura internazionale del Teatro Stabile del Veneto prosegue verso est con la coproduzione de la Moglie Saggia di Carlo Goldoni diretto da Giorgio Sangati con Dramma Italiano - Teatro Nazionale Croato di Fiume - HNK Rijeka, attualmente in tournée. Il TSV sta lavorando al fianco della Regione del Veneto per una co-produzione con il Teatro Nazionale di Dublino.
Cosa c’entra Shakespeare con la salute mentale? In che modo il teatro può avere un impatto positivo sul benessere psicologico specialmente dei più giovani? A cercare una risposta a queste domande sarà un team di esperti di teatro e di salute mentale messo insieme dal Teatro Stabile del Veneto, dal Teatro Nazionale Marin Sorescu di Craiova, dalla compagnia Fringe Ensamble di Bonn e dalla Fondazione Fitzcarraldo di Torino e con la collaborazione del Dipartimento di Psicologia Generale dell’Università di Padova nell’ambito del progetto europeo STORM - Shakespearean Theatre for Outlasting Resilience in Mental Health, finanziato all’interno del Programma Europa Creativa, che è stato presentato questa mattina al Teatro Verdi di Padova in occasione del primo incontro tra i partner. Nel corso dei prossimi due anni il regista Frank Heuel assieme alla drammaturga veneta Marta Dalla Via, a due attori, a un ricercatore di teatro shakespeariano e a uno psicologo specializzato nelle problematiche giovanili, coinvolgeranno almeno 90 giovani di diverse nazionalità tra i 18 e i 25 anni in tre workshop che saranno condotti tra Italia, Romania e Germania con l’obiettivo finale di mettere in scena una co-produzione internazionale incentrata sulla salute mentale e ispirata alle opere di Shakespeare, che debutterà nell’estate 2026 e girerà poi l’Europa in tournée. Tra i suoi scopi il progetto si propone di abbattere gli stereotipi legati alla salute mentale, di dotare gli artisti di strumenti e conoscenze utili a operare su queste tematiche e di coinvolgere attivamente i giovani perché possano sviluppare competenze artistiche e trovare nel processo creativo strumenti per gestire le emozioni e affrontare situazioni difficili. ETC – European Theatre Convention, l’ingresso in una rete internazionale Nel 2025 lo Stabile del Veneto, che da poco è entrato a far parte della rete dei principali teatri europei ETC – European Theatre Convention, sarà protagonista anche di un secondo progetto europeo, confermando così un’attenzione sempre maggiore ai temi dell’inclusione sociale e un crescente impegno nella dimensione internazionale attraverso progetti di cooperazione oltre alla produzione di spettacoli in collaborazione con prestigiosi teatri e compagnie d’Europa. Nel mese di gennaio, infatti, una delegazione di funzionari del TSV è volato a Novi Sad in Serbia per l’avvio dei lavori del progetto UAD – Universal Art Design che nell’arco dei prossimi diciotto mesi mira a coinvolgere un gruppo di giovani artisti emergenti, compresi artisti con disabilità o provenienti da contesti di emarginazione sociale, per la realizzazione di periodi di formazione e residenze artistiche tra Italia, Serbia e Polonia con l’obiettivo finale di organizzare una rassegna internazionale nel 2026. Questo progetto si realizzerà applicando alle arti performative il principio del design universale per rendere lo spettacolo teatrale un’esperienza condivisa e accessibile a tutti, permettendo cioè a chiunque, indipendentemente dalla propria cultura, lingua, abilità o esperienza, di operare senza deficit. L’attività europea è stata resa possibile anche dalla collaborazione dello Stabile del Veneto con l’ufficio di Bruxelles della Regione Veneto dove il TSV è domiciliato. Da Fiume a Dublino, co-produzioni internazionali Dopo l’esperimento riuscito di Titizé – A Venetian Dream che nell’estate 2024, al Teatro Goldoni, ha intrattenuto con la Compagnia svizzero-canadese Finzi Pasca oltre 14mila spettatori provenienti da tutto il mondo, il percorso di internazionalizzazione procede per il prossimo triennio con nuove collaborazioni: il 1° febbraio debutterà in prima assoluta al Teatro Ivan de Zajc a Rijeka La moglie saggia di Carlo Goldoni per la regia di Giorgio Sangati, una co-produzione con il Dramma italiano - Teatro Nazionale Croato di Rijeka, mentre dal 10 febbraio, a Padova, all’interno della rassegna Maddalene Factory andrà in scena Test your writing una serie di mise en espace di tre testi di drammaturghe internazionali contemporanee a cura di tre registe venete e, infine, dopo una tournée europea che prevede anche un mese di permanenza a Parigi, Titizé tornerà a Venezia per l’estate 2025 con altre 45 recite dal 9 luglio al 21 settembre. Nel 2026, invece, in vista delle cerimonie olimpiche di Milano Cortina, il TSV sta lavorando al fianco della Regione del Veneto per una co-produzione con il Teatro Nazionale di Dublino. Il percorso di internazionalizzazione riguarda, infine, anche l’ATCG – Accademia Teatrale Carlo Goldoni che si sta aprendo sempre più a iniziative di scambio internazionali grazie alla partecipazione a programmi di mobilità come l’Erasmus +, in particolare, al progetto Still Connected Theatre Education via Digital Skill. Nelle scorse settimane, infatti, le allieve e gli allievi del III anno dell’ATCG - Accademia Teatrale Carlo Goldoni sono stati ospiti dell’Academy for Theatre and Digitality di Dortmund, l’area di ricerca e sviluppo del Teatro di Dortmund, per potenziare la conoscenza di nuovi strumenti e tecnologie in ambito digitale utili alla produzione teatrale.
Questa mattina al Teatro Goldoni di Venezia si è svolto per la prima volta dalla costituzione dei Teatri Stabili l’incontro tra i Presidenti dei sette Teatri Nazionali sul futuro del sistema teatrale italiano. La riunione, tenutasi a porte chiuse in teatro, è stata presieduta dal Sottosegretario di Stato alla Cultura Gianmarco Mazzi. Hanno partecipato inoltre la Consigliera Regionale Francesca Scatto e la Consigliera del Comune di Venezia Deborah Onisto che hanno portato rispettivamente i saluti del presidente Luca Zaia e del Sindaco Luigi Brugnaro. Assieme al presidente della Fondazione Teatro Stabile del Veneto, Giampiero Beltotto, in rappresentanza dei Teatri Nazionali erano presenti i presidenti Giuliano Barbolini per la Fondazione Emilia Romagna Teatro, Alessandro Bianchi per la Fondazione Teatro Stabile di Torino, Luciano Cannito per il Teatro di Napoli, Alessandro Giglio per il Teatro di Genova e Francesco Siciliano per la Fondazione Teatro di Roma. L’incontro è stato principalmente occasione di confronto attorno al recente decreto ministeriale sui teatri, di cui il sottosegretario ha articolato la struttura e le ragioni in vista di un profondo rinnovamento e un potenziamento della presenza dei giovani anche nei ruoli apicali. Il sottosegretario si è dichiarato, inoltre, disponibile a ogni forma di collaborazione con i Teatri Nazionali, i quali si riuniranno nuovamente a Roma entro l’estate. Tra i temi discussi anche la necessità di attivare nuove modalità di comunicazione attraverso l’utilizzo dei nuovi media per incontrare i gusti delle giovani generazioni. “Oggi a Venezia si è si è tenuto un incontro epocale per la storia del teatro italiano. Con questa prima riunione dei presidenti dei teatri nazionali abbiamo riempito un vuoto istituzionale e questo rappresenta un fatto straordinariamente positivo. – commenta Giampiero Beltotto, presidente del TSV – Teatro Nazionale - Il teatro è vivo e mettere in rete i teatri nazionali, che del teatro italiano sono l’ossatura portante, non è altro che un modo per amplificarne la forza e la voce su tutto il territorio. Ringrazio il sottosegretario e tutti i presidenti che si sono messi in gioco in questa occasione di confronto e discussione per lavorare assieme sul futuro del teatro. Un ringraziamento speciale va anche alla Fondazione Musei Civici per aver messo a disposizione i preziosi autografi che testimoniano il prestigio del Teatro Goldoni e della sua lunga storia”. Per l’occasione la Fondazione Musei Civici di Venezia ha messo a disposizione dei presenti alcuni documenti autografi di Carlo Goldoni e il passaggio di proprietà, datato 1622, con cui la famiglia Vendramin definiva il destino di quel “magazeno over teatro per recitar commedie” che sarà poi il teatro Goldoni, il più antico teatro italiano di epoca moderna ancora in attività che ha da poco festeggiato i suoi 400 anni.
Stefano Bollani e Valentina Cenni, attraverso la storia di un grande musicista, conducono il pubblico in un viaggio fatto di racconti, canzoni, improvvisazioni e incontri con ospiti speciali. In ogni puntata del programma un ospite si unisce a loro per parlare del proprio rapporto con la musica. Nella puntata di stasera dedicata a Boris Vian, in onda alle ore 20.15 su Rai 3, insieme a Stefano e Valentina c'è Filippo Dini, direttore artistico del Teatro Stabile del Veneto.
Il Teatro Stabile del Veneto attraverso la Provincia di Padova ha messo a gara la nuova concessione per il servizio di piccola ristorazione e caffé presso il Teatro Verdi. Il futuro gestore avrà a disposizione per la sua attività ca. 80mq all’interno del Teatro con accesso autonomo e ca. 45mq all’esterno per erogare un servizio durante tutto il giorno e in occasione degli spettacoli al Verdi. Si tratta quindi di un ulteriore servizio rivolto sia agli utenti del teatro ma anche a tutti i cittadini che vogliono vivere gli spazi del Verdi in un’area che sarà sempre più valorizzata anche con l’arrivo in futuro della fermata del tram. La scadenza per le offerte è fissata il 17 febbraio 2025. Per maggiori info clicca qui.
Mito del palcoscenico, pioniera della parità di genere nel teatro, icona per l’universo femminile, ieri come oggi inesauribile fonte d’ispirazione. A cento anni dalla scomparsa di Eleonora Duse la Fondazione TSV – Teatro Nazionale chiude il progetto speciale DonnaDuse, realizzato grazie anche al contributo del Ministero della Cultura e della Regione del Veneto, presentando il suo primo podcast in collaborazione con Chora Media: Lo specchio di Eleonora, un viaggio in tre puntate – la prima disponibile già da domani, 18 dicembre, su Spotify e Apple Podcast – scritto e raccontato da Luca Scarlini, scrittore, drammaturgo e storyteller. Un secolo fa, Eleonora Duse ha dato avvio a una rivoluzione teatrale che, partita dal palcoscenico, continua a ispirare e interrogare anche nell’era digitale. Questo viaggio in tre puntate esplora tre opere fondamentali che l'hanno definita come attrice: La signora delle camelie, Casa di bambola e La città morta. Con queste interpretazioni, Duse non solo ha definito un’epoca, ma ha sfidato convenzioni, gusti e modi di pensare, lasciando un segno indelebile nella storia del teatro. A raccontare questa figura rivoluzionaria è Luca Scarlini, che intreccia la memoria della Duse con riflessioni sul presente. Ad accompagnarlo, Maura Gancitano, filosofa e fondatrice di Tlon, la sociolinguista Vera Gheno, Chiara Albanese, responsabile delle redazioni di Roma e Milano di Bloomberg, Silvia Scognamiglio, Maria Lucia Schito e Giulia Morelli, autrici e voci del podcast Mis(s)conosciute, scrittrici parentesi. I puntata - L’arte che sfida le convenzioni (disponibile dal 18 dicembre) A cento anni dalla scomparsa di Eleonora Duse, celebriamo la “divina” del teatro, innovatrice e promotrice ante litteram della parità di genere. Partendo dal ruolo iconico de La signora delle camelie, esploriamo come la sua arte abbia sfidato convenzioni e trasformato il teatro moderno. In dialogo con Maura Gancitano, filosofa, riflettiamo sull’identità femminile, il corpo come simbolo e la tensione tra espressione personale, arte e società moderna. II puntata - Nora e la rivoluzione del teatro femminile (dal 19 dicembre) Nel febbraio 1891 Eleonora Duse debutta al Teatro Filodrammatici di Milano in Casa di bambola di Henrik Ibsen, interpretando la ribelle Nora Helmer. Un ruolo rivoluzionario per l’epoca, che Duse difese contro censure e critiche, trasformandolo in un manifesto per l’emancipazione femminile. Insieme a Silvia Scognamiglio, Maria Lucia Schito e Giulia Morelli, autrici e voci del podcast Mis(s)conosciute, scrittrici tra parentesi, esploriamo il legame tra la figura della Duse, l’arte teatrale e i movimenti femministi, svelando l’attualità del suo messaggio. III puntata - L’arte di una imprenditrice (dal 20 dicembre) Eleonora Duse, icona del teatro internazionale, unisce genio artistico e spirito imprenditoriale in una carriera di trionfi e sfide. Pioniera nel dirigere compagnie teatrali e investire in opere innovative, si confronta con i limiti sociali imposti alle donne del suo tempo. La sua relazione con Gabriele D’Annunzio è intreccio di passione e impresa culturale. A cento anni dalla morte, il suo lascito resta un simbolo di arte senza confini. In questo ultimo episodio della serie, ci accompagnano Chiara Albanese responsabile delle redazioni di Roma e Milano di Bloomberg e la linguista Vera Gheno.
Chi soffre, in varie forme, di problemi d’udito quali difficoltà può avere nella fruizione di attività culturali, come le rappresentazioni teatrali? A questo quesito mira dare una risposta il progetto di Terza Missione Università di Padova “Il teatro si fa sentire”. Realizzato, a cura del dottor Davide Brotto, dal Dipartimento di Neuroscienze, dell’Università di Padova in stretta collaborazione con la Fondazione Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale, il progetto si pone l’obiettivo di indagare le difficoltà delle persone affette da ipoacusia nel fruire di attività ricreative-culturali come l’andare a teatro. E di comprendere i limiti che chi soffre di ipoacusia deve affrontare e di come superarli. La persona affetta da ipoacusia è spesso limitata nell’accesso alle dinamiche di relazione interpersonale a causa della sua disabilità. In particolare la fruizione di esperienze/eventi di tipo culturale sono certamente le più difficili da gestire. Il progetto “Il teatro si fa sentire” si pone l’obiettivo di andare incontro a questo tipo di esigenze tramite una collaborazione stretta tra il Teatro Stabile del Veneto e il Dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Padova, elaborando un sistema di fruizione dell’esperienza teatrale che sia il più inclusivo possibile e possa agevolare la fruizione di questo tipo di rappresentazione anche per i pazienti più fragili affetti da ipoacusia. Nella pratica, a partire dallo spettacolo I parenti terribili (28 nov> 1 dic) al Teatro Del Monaco di Treviso e da Re Chicchinella (11> 15 dic) al Teatro Verdi di Padova, in tutti i titoli della Stagione 24/25 il pubblico avrà la possibilità di usufruire di uno speciale sistema di ascolto per migliorare la propria esperienza in sala: a chi ne farà richiesta, sarà data in dotazione una cuffia apposita per godere al meglio della rappresentazione. Assieme alla cuffia, il suggerimento di presentarsi, per una visita di controllo, alla UOC Otorinolaringoiatria Azienda Ospedale-Università di Padova, referente professoressa Elisabetta Zanoletti alla UOC di Foniatria e Audiologia dell’Ospedale Ca’ Foncello di Treviso, direttore professor Cosimo De Filippis. La prenotazione delle cuffie dovrà avvenire tramite la pagina Accessibilità del sito teatrostabileveneto.it. «La collaborazione con il Teatro Stabile del Veneto, così sensibile ai bisogni della propria utenza – spiega il professor Cosimo De Filippis, direttore della UOC di Foniatria e Audiologia dell’Ospedale Ca’ Foncello – ha consentito la nascita di questo progetto che negli intenti non solo servirà per rendere più fruibili le rappresentazioni teatrali proposte ma anche permetterà alle persone che manifestano difficoltà uditive di poter approfondire successivamente questa problematica sia presso la Clinica Otorinolaringoiatrica di Padova che la U.O.C di Audiologia e Foniatria di Treviso, entrambe strutture assistenziali dell’Università di Padova. Quello tra udito e le relazioni sociali è uno stretto legame che ci permette di percepire e ascoltare i suoni. È, infatti, il senso che, più di ogni altro, ci dà la possibilità di rispondere agli stimoli che ci arrivano dall’esterno, come i suoni e le voci, e ci consente di esplicitare le necessità che ci vengono dall’interno, come i pensieri e gli stati d’animo. Sentire rappresenta la capacità essenziale che ci aiuta a creare legami con il mondo che ci circonda, inserendoci all’interno di un contesto e rendendoci parte della società – continua De Filippis –. La partecipazione alle rappresentazioni teatrali proposte dal Teatro Stabile del Veneto, è una delle attività più sentite dalla popolazione, soprattutto anziana, perché il teatro è uno dei mezzi più efficaci a portare messaggi alla persona in un contesto ambientale sicuramente appagante. L’udito rappresenta il senso che, più di ogni altro, è usato da chi pone al centro le relazioni, supportato dalla capacità di prestare attenzione agli altri, al loro vissuto e alle loro emozioni. Si tratta di un senso che permette di comunicare e condividere, attraverso l’ascolto prima e la parola dopo, la propria emotività, conoscendo e riconoscendo gli altri, rispettandone i desideri e i sentimenti». «La nostra clinica e il nostro Dipartimento – sottolinea la professoressa Elisabetta Zanoletti – sono da sempre attenti alle ricadute sociali delle nostre attività cliniche e di ricerca sul nostro territorio. Questo progetto può sembrare un piccolo seme, ma ci aspettiamo ottime ricadute. È un altro modo per creare consapevolezza relativa all’ipoacusia e al suo trattamento, ormai alla portata di tutti. Siamo felici inoltre della preziosa collaborazione con un’istituzione così rilevante come il Teatro Stabile del Veneto». «Questo progetto – dice il dottor Davide Brotto – nasce per rendere sempre più inclusiva la partecipazione degli utenti alle rappresentazioni teatrali proposte dal Teatro Stabile del Veneto, ma vuole andare più in là. Non solo rispondere al bisogno specifico, ma cogliere la potenziale esigenza di salute che ci sta dietro. Solo così possiamo intercettare delle fragilità che si stanno manifestando, prima che diventino un problema conclamato per il paziente. Ormai possiamo trattare ogni forma di perdita uditiva, e quindi perché non farlo, anche attraverso un’istituzione culturale come il teatro. I miei ringraziamenti al Teatro Stabile del Veneto per la collaborazione e l’entusiasmo con cui sono stato coinvolto nel mondo del teatro e con cui ho sviluppato il progetto. La professoressa Zanoletti e il professor De Filippis si sono poi resi disponibili con la loro esperienza ad arricchirlo e a mettere a disposizione i loro riferimenti per consentire a chi volesse di farsi seguire per quanto riguarda la valutazione clinica». «Da anni siamo impegnati in progetti volti a trasformare gli spazi dei nostri teatri in luoghi accessibili alle persone con disabilità anche attraverso la dotazione di strumenti tecnologici e processi di digitalizzazione utili a rendere sempre più inclusivi i nostri servizi, dalla partecipazione agli spettacoli alle visite guidate – conclude Claudia Marcolin, direttore generale della Fondazione TSV-Teatro Nazionale –. Siamo grati all’Azienda Ospedale-Università di Padova per averci coinvolto in un progetto come questo il cui valore aggiunto sta nell’usare il teatro quale strumento di prevenzione per la salute e il benessere delle persone».
Negli anni recenti, grazie alla collaborazione tra il Comune di Padova e la Fondazione TSV – Teatro Nazionale, il Teatro Maddalene ha assunto un’identità sempre più precisa: uno spazio per le sperimentazioni dei nuovi linguaggi, aperto ai giovani, sia artisti che spettatori, ma anche al pubblico più curioso e in cerca di proposte non convenzionali. Dopo il successo delle prime tre edizioni si rinnova dunque, da gennaio a maggio 2025, la programmazione di “Maddalene Factory”, rassegna di nuovi format teatrali realizzata anche grazie alla collaborazione con l’Università di Padova. Già a partire da novembre, invece, la sala di via S. Giovanni da Verdara si prepara ad accogliere il pubblico studentesco con La pace perpetua, il primo spettacolo dedicato alle scuole. Apre la stagione La pace perpetua, una proposta per le scuole Porte aperte ai giovanissimi, quindi, dall’11 al 26 novembre, quando per 14 repliche in matinée, il Teatro Stabile del Veneto presenta in scena per gli studenti delle scuole secondarie il testo di Juan Mayorga ispirato all’opera del filosofo Immanuel Kant. Con La pace perpetua il regista Carlo Orlando dà vita a una favola nera che diventa un’opera teatrale morale e didattica profondamente filosofica sulla natura dell’uomo e sui meccanismi di indottrinamento, manipolazione e sopraffazione. In scena le attrici e gli attori della Compagnia Giovani del TSV, progetto parte dell’Accordo di Programma tra Regione Veneto e Teatro Stabile del Veneto per la realizzazione del Progetto Te.S.eO. Veneto – Teatro Scuola e Occupazione. Da gennaio “Maddalene Factory”, rassegna di nuovi format teatrali A partire da gennaio la rassegna “Maddalene Factory” torna per la terza edizione con un cartellone che mescola nuove proposte e iniziative consolidate negli anni in un mix di spettacoli, talk, nuove drammaturgie, progetti partecipati e primi esperimenti di nuove formazioni e compagnie teatrali emergenti. In programma il ritorno di due progetti storici come Universerìe (29 apr > 28 mag), serie teatrale in quattro episodi scritta e interpretata da studenti universitari, giunto ormai alla IX edizione, e Maturazione IV (15 apr> 24 mag) incubatore di talenti che offrirà a tre compagnie o formazioni artistiche emergenti la possibilità di svolgere una residenza artistica con un percorso di tutoraggio che ha lo scopo di portare in scena tre progetti inediti in forma di studio. Confermato anche Performing science (19 feb> 18 mar), innovativa sperimentazione tra teatro e divulgazione scientifica, nata dalla collaborazione con l’Università di Padova con il contributo dei testi originali composti per l’occasione da Niccolò Targhetta. Si tratta di un modello inedito capace di far coabitare sulla scena attori e ricercatori, uniti nell’obiettivo di trasformare in monologhi appassionanti anche gli argomenti di studio all’apparenza più ostici. Nella direzione di una sperimentazione di nuovi territori si inserisce invece la novità di Test your writing (10>16 feb), un focus sulla drammaturgia internazionale finalizzato a far emergere i più interessanti autori contemporanei di teatro, attivi fuori dai confini nazionali, testando le loro opere più riuscite in efficaci mise en espace. La selezione dei tre testi individuati per il 2025 sarà curata da Monica Capuani, mentre la messa in scena sarà affidata a tre giovani registe emergenti. D’altra parte, la valorizzazione della nuova drammaturgia resta uno dei punti cardine della rassegna “Maddalene Factory” che nel suo cartellone presenta spettacoli come L’uomo dei sogni (20>23 mar), scritto e diretto da Giorgio Rappa, che indaga il rapporto tra verità e finzione attraverso il mondo onirico del protagonista. In questo senso si inserisce anche la collaborazione con la Fondazione Il Campiello, che per il terzo anno consecutivo porta in scena il testo vincitore del Premio Campiello Giovani: il Teatro Maddalene diventa palcoscenico per la mise en espace di Appena prima dell’ultimo accordo (5 e 6 apr) di Giulia Arnoldi, proclamata vincitrice 2024 al Teatro Goldoni di Venezia lo scorso settembre. Tra le novità a Padova il “Festival Mythos”, ideato da Giovanna Cordova con l’obiettivo di divulgare e diffondere presso il grande pubblico i temi legati ai classici antichi, che quest’anno si concentra sulla figura dell’eroe proponendo un reading-spettacolo creato per l’occasione dal titolo Achille e gli altri, rapsodia d’eroi. AngolAzioni – Scorci dalla scena padovana Oltre che luogo di sperimentazione aperto alle giovani generazioni, lo spazio dell’ex chiesa di via S. Giovanni da Verdara si conferma anche quale casa delle compagnie e delle associazioni radicate nel territorio padovano: a chiudere il programma di “Maddalene Factory” sarà il Premio Off (30>31 maggio), finalizzato a sostenere in termini produttivi una tra le migliori proposte artistiche presentate dalle compagnie del territorio nel corso di AngolAzioni. La rassegna, promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Padova per favorire la collaborazione tra istituzioni, artisti e gruppi culturali della città, torna infatti ad animare il Teatro Maddalene anche per il 2025 con il coinvolgimento di sei compagnie teatrali padovane maggiormente impegnate nel territorio con proposte originali e innovative nel panorama della ricerca contemporanea.
Quattrocento anni di storia, eppure il Teatro Goldoni non è mai stato così pieno di vita come oggi che accoglie per la prima volta i giovani allievi attori dell’Accademia Teatrale Carolo Goldoni che, nel corso dell’anno, saranno impegnati in 2150 ore di lezioni per circa 200 giornate di formazione negli spazi dello storico teatro veneziano. Questa mattina la Fondazione Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale, alla presenza del presidente Giampiero Beltotto, del direttore artistico Filippo Dini e del direttore dell'Accademia Carlo Mangolini, ha inaugurato l’avvio delle lezioni del biennio dell’Accademia Teatrale Carlo Goldoni nata dall’Accordo di Programma con la Regione del Veneto nell’ambito del progetto TeSeO – Teatro Scuola e Occupazione. L’evento è stato anche l’occasione per presentare assieme al Comune di Venezia con la consigliera Giorgia Pea e l'assessore Simone Venturini, il Teatro Goldoni come nuova sede ufficiale della scuola di teatro. “Con la scuola di teatro il Goldoni diventa sempre più vivo. È con grande soddisfazione che oggi abbiamo presentato il Teatro Goldoni come nuova sede ufficiale della nostra accademia teatrale, una delle più importanti in Italia. Questo passaggio, di cui sono particolarmente contento, si inserisce coerentemente in un progetto su cui stiamo lavorando da mesi: rivitalizzare questo teatro. L’obiettivo è quello di rendere il Goldoni sempre di più il centro propulsivo del teatro di questa regione”. Ha dichiarato Giampiero Beltotto, presidente del della Fondazione Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale. “Una responsabilità che non appartiene solo a chi sta alla guida del teatro, ma anche a voi giovani attori: se voi diventerete grandi nel teatro anche il teatro di questa città diventerà grande” ha concluso Beltotto augurando buon lavoro agli allievi del secondo anno che proprio oggi hanno iniziato le lezioni. “L'Accademia Teatrale Carlo Goldoni è il punto di partenza per portare i giovani a scoprire la propria possibilità d'espressione – ha dichiarato Giorgia Pea, consigliera delegata della Città di Venezia cultura, attività teatrali e cinema – Abbiamo bisogno di giovani che credano nella città e che la scelgano non solo per il loro percorso di studi ma anche come luogo in cui vivere. Per quanto riguarda il teatro, Venezia è una città iconica e sono veramente felice che in questo biennio possiate vivere la città ed arricchirla con le vostre esperienze, i vostri talenti e perché no le vostre critiche. Il mio incoraggiamento nei vostri confronti è quello di amarla e rispettarla. Credo che il teatro sia una delle attività culturali che maggiormente favoriscano la condivisione e la coesione sociale. Venezia è una città che restituisce molto a chi la vive. Vivere in mezzo alla bellezza straordinaria di questo luogo potrà migliorare anche la qualità della vostra vita e del vostro lavoro. Studio e tecnica di recitazione, voce e movimento, oltre che pratica di palcoscenico sono i fondamentali sui cui gli allievi attori si cimenteranno nel corso del biennio a Venezia prima di trasferirsi a Padova per l’ultimo anno di formazione, durante il quale il lavoro si concentrerà sulla messa in scena di veri e propri spettacoli teatrali sotto la guida di registi apprezzati a livello nazionale, che nel 2024/25 saranno Simone Derai e Marco Menegoni di Anagoor, Giorgio Sangati, Giuseppe Emiliani, Stefano Cordella e Michele Modesto Casarin. Questa mattina a Venezia è stato quindi il primo giorno di scuola per gli allievi del secondo anno dell’Accademia Teatrale Carlo Goldoni, mentre è ancora aperto il bando di selezione per l’iscrizione al nuovo triennio, che scadrà il prossimo 19 ottobre. Dopo l’estate trascorsa con Titizé – A Venetian Dream in scena per 52 recite fino al 13 ottobre, oltre agli spettacoli in programma per la stagione 24/25 e ai laboratori per adulti e bambini che prenderanno il via a metà del prossimo mese, accogliendo nei propri spazi anche le lezioni dell’Accademia teatrale il Goldoni si trasforma in un teatro sempre più vivo, luogo di sperimentazione e fucina di creazione artistica. Uno spazio che, grazie alle numerose attività di formazione offerte dalla Fondazione Teatro Stabile del Veneto attraverso il progetto TeSeO – Teatro Scuola e Occupazione, si apre sempre di più anche a scambi internazionali: proprio in questi giorni il teatro è sede del corso di specializzazione in performer tenuto da uno dei massimi esperti di cultura orientale, il Maestro Wu Hsing-Kuo, che insegna le tecniche dell’Opera di Pechino e la sua visione del teatro contemporaneo attraverso un confronto con la maschera della Commedia dell’Arte. L’Accademia Teatrale Carlo Goldoni partecipa, inoltre, al Programma Erasmus+ che porterà docenti provenienti da prestigiosi centri teatrali europei a tenere workshop innovativi nelle sedi di Venezia e Padova, mentre gli allievi attori avranno a loro volta l’occasione di partecipare a esperienze formative all’estero, come i workshop internazionali tenuti già nell’arco della stagione 23/24 presso il Teatro V di Copenaghen e a Bonn con la compagnia Fringe Ensemble. Per assicurare al meglio lo svolgimento delle tante attività in programma verranno coinvolti diversi spazi del teatro, dalla sala prove al foyer del terzo ordine, ripensati e adattati alle nuove esigenze. Si rafforza così il ruolo dell’Accademia Teatrale Carlo Goldoni come luogo di primo piano nell’ambito della formazione, non solo a livello regionale ma anche nazionale ed internazionale, con l’obiettivo di alzare ulteriormente il livello di preparazione degli allievi attori, e di creare sempre più occasioni per garantire, come suggerisce l’acronimo TeSeO, il passaggio dalla Scuola all’Occupazione.
Gabriele d’Annunzio ha appena ricevuto la notizia della morte di Eleonora Duse. Turbato e commosso, si lascia andare a una toccante confessione in cui ripercorre le fasi del loro sodalizio e rivede tutto ciò che – grazie a lei, insieme a lei – ha nutrito la sua anima e la sua intelligenza, trasformandosi in fonte di ispirazione per la sua produzione artistica e letteraria. Domenica 15 settembre la Fondazione Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale porta al Vittoriale degli Italiani lo spettacolo Il Poeta e la sua Diva con Alessandro Preziosi. A partire dalla drammaturgia di Giordano Bruno Guerri e Maria Pia Pagani, per la regia di Tommaso Mattei e accompagnato dalle musiche del Maestro Carlo Guaitoli, Preziosi porta gli spettatori a immergersi un flusso di coscienza in cui l’intreccio delle due vite, quelle del Poeta e la sua Diva, si trasforma in una parabola esistenziale che ha segnato un’epoca e che ancora continua ad affascinare. La serata si inserisce nell’ambito del progetto speciale del Ministero della Cultura DONNADUSE: Eleonora nostra contemporanea promosso dal TSV – Teatro Nazionale in occasione del primo centenario dalla scomparsa della Divina e che, forte del successo degli appuntamenti primaverili della rassegna “Dall’archivio alla scena” realizzata con la Fondazione Giorgio Cini e mentre prosegue il cartellone “100 donne Duse” itinerante nelle province del veneto in collaborazione con Arteven Circuito Multidisciplinare Regionale, raggiunge ora Gardone per animare il laghetto delle danze del Vittoriale degli Italiani. Dopo aver animato luoghi di pregio in giro per il Veneto DONNADUSE varca dunque i confini regionali, arrivando in un luogo simbolo della cultura italiana legato a doppio filo al complesso rapporto tra Eleonora Duse e Gabriele D’annunzio. Un appuntamento clou nel viaggio attorno alla figura della “divina”, promosso e fortemente voluto dal TSV - Teatro Nazionale, che si annuncia come un vero e proprio evento, grazie al coinvolgimento di uno scrittore e intellettuale di valore come Giordano Bruno Guerri e di un attore capace di confrontarsi sempre con nuove sfide come Alessandro Preziosi. Lo spettacolo, prodotto da Pato srl in collaborazione con il Teatro Stabile del Veneto, sarà poi in scena anche al Teatro Del Monaco di Treviso il 21 gennaio alle ore 20.30 per la rassegna “Fuoriserie”, in vendita a partire dal 10 settembre sul sito del TSV. I biglietti per la serata del 15 settembre al Vittoriale degli Italiani sono in vendita a questo link.