Un’occasione originale per scoprire attraverso il gioco il legame tra teatro e la cultura rurale. Prende il via con un ciclo di laboratori dedicati ai più piccoli nei teatri di Venezia, Padova e Treviso la collaborazione tra la Fondazione Teatro Stabile del Veneto e Coldiretti. Un’iniziativa che fonde cultura teatrale e mondo agricolo con l’obiettivo di stimolare anche una riflessione sulla sostenibilità e sull’importanza dell’alimentazione, offrendo un’esperienza che unisce intrattenimento, educazione e tradizione. Il coinvolgimento di Coldiretti e del Teatro Stabile del Veneto dimostra come l’arte possa diventare un mezzo per valorizzare le tradizioni contadine, non solo attraverso le rappresentazioni teatrali, ma anche con esperienze pratiche che mettono in risalto il ciclo della natura, la stagionalità dei prodotti e l’importanza della sana alimentazione. I laboratori didattici offriranno alle famiglie e ai bambini un'opportunità unica di apprendere attraverso attività manuali e creative, trasformando la visita a teatro in un’esperienza immersiva che unisce sapere e divertimento. Questo approccio rafforza il legame tra passato e presente, tra la cultura contadina e quella teatrale, creando un ponte tra generazioni e promuovendo la consapevolezza dell’importanza dell’agricoltura nella vita quotidiana. Il primo appuntamento si terrà a Venezia, al Teatro Goldoni, in occasione dello spettacolo Anima blu di Tam Teatro musica il prossimo 23 febbraio, un viaggio meraviglioso che accompagnerà i più piccoli in un’immersione nella pittura di Marc Chagall. Si prosegue poi il 2 marzo al Teatro Verdi di Padova con L’apprendista stregone, uno spettacolo liberamente ispirato alla Ballata di Goethe, e in omaggio a Paul Dukas e Walt Disney, con le letture dell'attore Moreno Corà, intervallate dalla musica eseguita dal vivo dall'Orchestra di Padova e del Veneto diretta da Sieva Borzak. Questo primo ciclo di appuntamenti per i più piccoli si chiuderà, infine, in occasione dello spettacolo Mistero al museo al Teatro Del Monaco di Treviso il 23 marzo, un viaggio fantascientifico trapassato e futuro tra t-rex, robot e cacce al tesoro. Lo svolgimento dei laboratori si terrà in tutti e tre i teatri prima dell’inizio degli spettacoli, a partire dalle ore 15.00 e si concluderà con una merenda salutare offerta ai bambini da Campagna Amica. La partecipazione ai laboratori è gratuita previa prenotazione del posto per i bambini e bambine. Ricordiamo che ogni bambino deve essere accompagnato da almeno un adulto (la partecipazione degli adulti non è soggetta a prenotazione). Laboratorio 23 febbraio → prenota soldout Laboratorio 2 marzo → prenota soldout Laboratorio 23 marzo → prenota
Un Goldoni noir che non ci si aspetta, quello de La Moglie Saggia diretto da Giorgio Sangati, spettacolo nato da un progetto internazionale della Fondazione Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale con il Teatro Nazionale Croato di Fiume - HNK Rijeka che ha debuttato sabato 1° febbraio, in prima assoluta al Teatro Ivan Zajc, dove resterà in scena fino al 5 febbraio. Lo spettacolo è stato accolto con successo dal pubblico che ha gremito il teatro facendo registrare il tutto esaurito con una forte presenza della comunità nazionale italiana di Fiume. Tra i partecipanti la Console Generale a Fiume Iva Palmieri, la Sovrintendente del Teatro Nazionale Croato Ivan Zajc Dubravka Vrgoč, la direttrice generale del TSV Claudia Marcolin, il Presidente della Giunta Esecutiva dell'Unione Italiana, Marin Corva, il Direttore artistico del Dramma Italiano, Mirko Soldano e alcuni rappresentanti dell'Ambasciata italiana in Croazia e dell’ICE-Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane. Il teatro quarnero è da sempre vicino alla commedia goldoniana grazie al ruolo fondamentale che ha avuto nella storia del teatro europeo e alla storica influenza culturale veneziana in tutta l'area adriatica. Sul palcoscenico, il cast degli interpreti composto da Camilla Semino Favro, Ivan Alovisio, Olga Rossi, Aurora Cimino, Riccardo Gamba, Stefano Maria Iagulli, Giuseppe Nicodemo, Alberto Olinteo e Andrea Tich, così come i collaboratori alla regia per le scene, Marco Rossi e Francesca Sgariboldi, le luci, Dalibor Fugošić, i costumi, Manuela Paladin, e le musiche, Giovanni Frison, sono stati impegnati in un’esperienza di stretta collaborazione tra attori, attrici e maestranze sia del dramma italiano di Rijeka sia del Teatro Stabile del Veneto. Il risultato è un progetto internazionale strettamente condiviso tra i due enti co-produttori. L’argomento della pièce è incredibilmente serio: il conte Ottavio, in preda a una nuova passione per la marchesa Beatrice, decide di liberarsi della moglie Rosaura, figlia del mercante Pantalone. Lei, però, con la sua intelligenza fuori dal comune non si arrenderà facilmente e userà il teatro come raffinato strumento di difesa. Scritta nel 1752, quando Goldoni era in procinto di lasciare il Teatro Sant’Angelo, La Moglie Saggia è un vero e proprio thriller psicologico che tiene il pubblico col fiato sospeso, ma anche un’opera corale che racconta di un mondo violento ed individualista (a partire dai falsi amici Lelio e Florindo pettegoli e scrocconi) e mescola magistralmente tragedia – sfiorata - e commedia. Alla vicenda principale, infatti, si intreccia quella più leggera dei servi, con l’immancabile Arlecchino - qui stranamente svanito - e la coppia Corallina-Brighella che, a differenza dei padroni, vive una relazione decisamente più orizzontale introducendo, con largo anticipo sui tempi, una visione meno squilibrata dei rapporti di coppia. “Con questa anti-Locandiera pienamente borghese (l’anno di composizione è lo stesso) assistiamo a un passo significativo verso il dramma moderno e suoi labirinti interiori – scrive Giorgio Sangati nelle sue note di regia -. È un Goldoni horror, più nordico che mediterraneo, un thriller psicologico che anticipa Ibsen e tiene il pubblico col fiato sospeso, ma anche un’opera corale che racconta di un mondo violento e individualista e mescola magistralmente tragedia e commedia”. Sangati, vero e proprio cultore dell’opera di Carlo Goldoni di cui ha messo in scena in precedenza Arlecchino, il servitore di due padroni e Le donne gelose, ha affidato il ruolo di Rosaura, la moglie saggia, a Camilla Semino Favro, già premio Mariangela Melato nel 2015 e poi Le Maschere del Teatro come miglior attrice nel ‘19, artista poliedrica di teatro, cinema e TV – (sul grande schermo in Mia Madre di Nanni Moretti e L’ultima notte di Amore di Andrea De Stefano). Ottavio è Ivan D’Aloisio, protagonista ne I Demoni di Dostoevskij per la regia di Peter Stein (premio UBU miglior spettacolo 2010) e reduce dalla fortunata pièce Clitennestra di Roberto Andò nella scorsa stagione, anche lui volto televisivo ha preso parte a serie come il Commissario Montalbano, Doc nelle tue mani, Don Matteo, mentre al cinema è stato diretto da Mario Martone, Marco Cassini, Francesco Bruni e Dario Argento. Olga Rossi, in scena è la marchesa Beatrice, attrice di esperienza ha lavorato con maestri come Massimo Castri, Giancarlo Cobelli, Carmelo Rifici e Luca Ronconi e nell’ultimo anno ha preso parte agli spettacoli The City di Martin Crimp e Macbeth di Shakespeare entrambi con la regia di Jacopo Gassmann. Al cinema ha lavorato con Gabriele Salvatores, Rocco Pappaleo, Giuseppe Loconsole, Eugenio Cappuccio, mentre per il piccolo schermo da citare la sua partecipazione alla serie Netflix La legge di Lidia Pöet. Le scene offrono allo spettatore un cantiere drammaturgico, uno spazio conteso, una trappola per topi funzionale e pericolosa. I costumi, pur mantenendo una linea storica, si spoglieranno dei decori per raccontarci personaggi con sfumature contemporanee. Dopo un tour nelle città istriane di Fiume, Pola e Pirano lo spettacolo approderà nella culla naturale del Teatro Goldoni di Venezia per il suo debutto italiano per poi chiudere la tournée al Teatro Verdi di Padova.
Cosa c’entra Shakespeare con la salute mentale? In che modo il teatro può avere un impatto positivo sul benessere psicologico specialmente dei più giovani? A cercare una risposta a queste domande sarà un team di esperti di teatro e di salute mentale messo insieme dal Teatro Stabile del Veneto, dal Teatro Nazionale Marin Sorescu di Craiova, dalla compagnia Fringe Ensamble di Bonn e dalla Fondazione Fitzcarraldo di Torino e con la collaborazione del Dipartimento di Psicologia Generale dell’Università di Padova nell’ambito del progetto europeo STORM - Shakespearean Theatre for Outlasting Resilience in Mental Health, finanziato all’interno del Programma Europa Creativa, che è stato presentato questa mattina al Teatro Verdi di Padova in occasione del primo incontro tra i partner. Nel corso dei prossimi due anni il regista Frank Heuel assieme alla drammaturga veneta Marta Dalla Via, a due attori, a un ricercatore di teatro shakespeariano e a uno psicologo specializzato nelle problematiche giovanili, coinvolgeranno almeno 90 giovani di diverse nazionalità tra i 18 e i 25 anni in tre workshop che saranno condotti tra Italia, Romania e Germania con l’obiettivo finale di mettere in scena una co-produzione internazionale incentrata sulla salute mentale e ispirata alle opere di Shakespeare, che debutterà nell’estate 2026 e girerà poi l’Europa in tournée. Tra i suoi scopi il progetto si propone di abbattere gli stereotipi legati alla salute mentale, di dotare gli artisti di strumenti e conoscenze utili a operare su queste tematiche e di coinvolgere attivamente i giovani perché possano sviluppare competenze artistiche e trovare nel processo creativo strumenti per gestire le emozioni e affrontare situazioni difficili. ETC – European Theatre Convention, l’ingresso in una rete internazionale Nel 2025 lo Stabile del Veneto, che da poco è entrato a far parte della rete dei principali teatri europei ETC – European Theatre Convention, sarà protagonista anche di un secondo progetto europeo, confermando così un’attenzione sempre maggiore ai temi dell’inclusione sociale e un crescente impegno nella dimensione internazionale attraverso progetti di cooperazione oltre alla produzione di spettacoli in collaborazione con prestigiosi teatri e compagnie d’Europa. Nel mese di gennaio, infatti, una delegazione di funzionari del TSV è volato a Novi Sad in Serbia per l’avvio dei lavori del progetto UAD – Universal Art Design che nell’arco dei prossimi diciotto mesi mira a coinvolgere un gruppo di giovani artisti emergenti, compresi artisti con disabilità o provenienti da contesti di emarginazione sociale, per la realizzazione di periodi di formazione e residenze artistiche tra Italia, Serbia e Polonia con l’obiettivo finale di organizzare una rassegna internazionale nel 2026. Questo progetto si realizzerà applicando alle arti performative il principio del design universale per rendere lo spettacolo teatrale un’esperienza condivisa e accessibile a tutti, permettendo cioè a chiunque, indipendentemente dalla propria cultura, lingua, abilità o esperienza, di operare senza deficit. L’attività europea è stata resa possibile anche dalla collaborazione dello Stabile del Veneto con l’ufficio di Bruxelles della Regione Veneto dove il TSV è domiciliato. Da Fiume a Dublino, co-produzioni internazionali Dopo l’esperimento riuscito di Titizé – A Venetian Dream che nell’estate 2024, al Teatro Goldoni, ha intrattenuto con la Compagnia svizzero-canadese Finzi Pasca oltre 14mila spettatori provenienti da tutto il mondo, il percorso di internazionalizzazione procede per il prossimo triennio con nuove collaborazioni: il 1° febbraio debutterà in prima assoluta al Teatro Ivan de Zajc a Rijeka La moglie saggia di Carlo Goldoni per la regia di Giorgio Sangati, una co-produzione con il Dramma italiano - Teatro Nazionale Croato di Rijeka, mentre dal 10 febbraio, a Padova, all’interno della rassegna Maddalene Factory andrà in scena Test your writing una serie di mise en espace di tre testi di drammaturghe internazionali contemporanee a cura di tre registe venete e, infine, dopo una tournée europea che prevede anche un mese di permanenza a Parigi, Titizé tornerà a Venezia per l’estate 2025 con altre 45 recite dal 9 luglio al 21 settembre. Nel 2026, invece, in vista delle cerimonie olimpiche di Milano Cortina, il TSV sta lavorando al fianco della Regione del Veneto per una co-produzione con il Teatro Nazionale di Dublino. Il percorso di internazionalizzazione riguarda, infine, anche l’ATCG – Accademia Teatrale Carlo Goldoni che si sta aprendo sempre più a iniziative di scambio internazionali grazie alla partecipazione a programmi di mobilità come l’Erasmus +, in particolare, al progetto Still Connected Theatre Education via Digital Skill. Nelle scorse settimane, infatti, le allieve e gli allievi del III anno dell’ATCG - Accademia Teatrale Carlo Goldoni sono stati ospiti dell’Academy for Theatre and Digitality di Dortmund, l’area di ricerca e sviluppo del Teatro di Dortmund, per potenziare la conoscenza di nuovi strumenti e tecnologie in ambito digitale utili alla produzione teatrale.
Questa mattina al Teatro Goldoni di Venezia si è svolto per la prima volta dalla costituzione dei Teatri Stabili l’incontro tra i Presidenti dei sette Teatri Nazionali sul futuro del sistema teatrale italiano. La riunione, tenutasi a porte chiuse in teatro, è stata presieduta dal Sottosegretario di Stato alla Cultura Gianmarco Mazzi. Hanno partecipato inoltre la Consigliera Regionale Francesca Scatto e la Consigliera del Comune di Venezia Deborah Onisto che hanno portato rispettivamente i saluti del presidente Luca Zaia e del Sindaco Luigi Brugnaro. Assieme al presidente della Fondazione Teatro Stabile del Veneto, Giampiero Beltotto, in rappresentanza dei Teatri Nazionali erano presenti i presidenti Giuliano Barbolini per la Fondazione Emilia Romagna Teatro, Alessandro Bianchi per la Fondazione Teatro Stabile di Torino, Luciano Cannito per il Teatro di Napoli, Alessandro Giglio per il Teatro di Genova e Francesco Siciliano per la Fondazione Teatro di Roma. L’incontro è stato principalmente occasione di confronto attorno al recente decreto ministeriale sui teatri, di cui il sottosegretario ha articolato la struttura e le ragioni in vista di un profondo rinnovamento e un potenziamento della presenza dei giovani anche nei ruoli apicali. Il sottosegretario si è dichiarato, inoltre, disponibile a ogni forma di collaborazione con i Teatri Nazionali, i quali si riuniranno nuovamente a Roma entro l’estate. Tra i temi discussi anche la necessità di attivare nuove modalità di comunicazione attraverso l’utilizzo dei nuovi media per incontrare i gusti delle giovani generazioni. “Oggi a Venezia si è si è tenuto un incontro epocale per la storia del teatro italiano. Con questa prima riunione dei presidenti dei teatri nazionali abbiamo riempito un vuoto istituzionale e questo rappresenta un fatto straordinariamente positivo. – commenta Giampiero Beltotto, presidente del TSV – Teatro Nazionale - Il teatro è vivo e mettere in rete i teatri nazionali, che del teatro italiano sono l’ossatura portante, non è altro che un modo per amplificarne la forza e la voce su tutto il territorio. Ringrazio il sottosegretario e tutti i presidenti che si sono messi in gioco in questa occasione di confronto e discussione per lavorare assieme sul futuro del teatro. Un ringraziamento speciale va anche alla Fondazione Musei Civici per aver messo a disposizione i preziosi autografi che testimoniano il prestigio del Teatro Goldoni e della sua lunga storia”. Per l’occasione la Fondazione Musei Civici di Venezia ha messo a disposizione dei presenti alcuni documenti autografi di Carlo Goldoni e il passaggio di proprietà, datato 1622, con cui la famiglia Vendramin definiva il destino di quel “magazeno over teatro per recitar commedie” che sarà poi il teatro Goldoni, il più antico teatro italiano di epoca moderna ancora in attività che ha da poco festeggiato i suoi 400 anni.
Ieri sera, 16 gennaio, in occasione dell’apertura della rassegna Angolazioni 2025 è stato annunciato il vincitore del premio produzione da parte del TSV, selezionato tra i progetti presentati dalle compagnie padovane nell’ambito di AngolAzioni 2024: HANNAH E LA SHOAH Abracalam IN FONDO AL BUIO Michele Angrisani 63AZIONI Carichi Sospesi SEI PERSONAGGI PIU' UNO, IN CERCA D’AMORE Ottavo Giorno LE ALLEGRE COMARI DI WINDSOR TOP - Teatri Off Padova LA ROTTA DELLO STOCCO Teatro Laterale. La commissione, composta da Filippo Dini (Direttore Artistico del TSV – Teatro Nazionale), Carlo Mangolini (Responsabile Sviluppo Artistico del TSV – Teatro Nazionale) e Silvia Zampieron (Responsabile Produzione e Programmazione del TSV – Teatro Nazionale) ha scelto di conferire il premio di produzione a IN FONDO AL BUIO di Michele Angrisani, che avrà l’opportunità di presentare una versione aggiornata del progetto presso il Teatro Maddalene nei giorni 30 e 31 maggio 2025. Lo spettacolo è stato scelto come vincitore con le seguenti motivazioni: Per aver saputo recuperare una vicenda, quella dell’assassinio di Matteo Toffanin, che si è tragicamente consumata a Padova ma che è rimasta per troppo tempo sconosciuta in questo territorio, capovolgendo un tabù linguistico e culturale: il Veneto come terra di mafia. Per il coinvolgimento in fase di evoluzione del progetto di due artisti di rilevanza nazionale come l’attore Giancarlo Previati e lo scenografo Antonio Panzuto, arricchendo l’iniziale monologo di Giulia Briata sia dal punto di vista drammaturgico che sul piano dell’impianto scenico. La commissione ha comunque segnalato l’alta qualità di tutte le proposte presentate, auspicando di proseguire questo percorso condiviso tra Teatro Stabile del Veneto e Compagnie professionali padovane che già nell’edizione 2025 troverà nuove modalità di affiancamento. IN FONDO AL BUIO Morire innocenti di mafia in Veneto. Storia di Matteo Toffanin. Con Giancarlo Previati e Giulia Briata Drammaturgia e regia Michele Angrisani Scenografia Antonio Panzuto Luci Paolo Pollo Rodighiero Musiche Sergio Marchesini Assistente alla scenografia Sofia Rampon Foto di scena Serena Pea e Lamberto Gozzo Lo spettacolo narra una vicenda avvenuta a Padova il 3 maggio 1992, quando due ragazzi poco più che ventenni, Matteo Toffanin e Cristina Marcadella, sono stati vittima di uno scambio di persona che è costato la vita di Matteo, a soli 23 anni. Matteo aveva chiesto in prestito allo zio, Luigi, la Mercedes bianca per trascorrere quella giornata al mare. Trent’anni dopo quella terribile sera, Cristina e Luigi rivivono il dolore, ripercorrendo quanto accaduto. La drammaturgia e la messa in scena, a partire da un lavoro di ricerca su documenti giudiziari e interviste orali, rappresentano i fatti accaduti, prima e dopo il buio. Si può morire innocenti di mafia, in Veneto. In quel 1992. E la storia di Matteo, Cristina e Luigi parla a tutti noi. Perché tutti noi potevamo e possiamo essere come loro.
Stefano Bollani e Valentina Cenni, attraverso la storia di un grande musicista, conducono il pubblico in un viaggio fatto di racconti, canzoni, improvvisazioni e incontri con ospiti speciali. In ogni puntata del programma un ospite si unisce a loro per parlare del proprio rapporto con la musica. Nella puntata di stasera dedicata a Boris Vian, in onda alle ore 20.15 su Rai 3, insieme a Stefano e Valentina c'è Filippo Dini, direttore artistico del Teatro Stabile del Veneto.
La storia prevede lunghe stagioni di continuità e improvvise rotture, spesso agevolate, se non scatenate, dall’azione di singoli uomini e singole donne che mettendo in discussione i costumi, le mentalità, le regole, aprono orizzonti nuovi di possibilità. Ai ribelli che sono riusciti a cambiare radicalmente il corso degli eventi, a coloro che ci hanno provato e a coloro che hanno immaginato strade diverse da quelle battute, è dedicato questo nuovo ciclo di “Lezioni di Storia”. Ricostruire il pensiero e l’azione di quattro grandi figure del passato vuole essere un’esortazione a coltivare la speranza di un cambiamento sempre possibile. Il 9 febbraio sarà Vito Mancuso ad aprire il ciclo, con un interrogativo: Gesù intese esplicitamente essere un ribelle? Sì, perché venne giustiziato per la sua dura contestazione della tradizione religiosa. E no, perché la sua ribellione fu il risultato di una più profonda obbedienza. Quale? A cosa? E cosa significa oggi per noi? Il 23 febbraio Maria Giuseppina Muzzarelli racconterà la figura storica, il carisma e la personalità complessa di Giovanna d’Arco: molte le domande ancora aperte su questa giovane in armi arsa sul rogo a 19 anni. Il 9 marzo Luigi Mascilli Migliorini condurrà il pubblico nel mondo di Robespierre, beneducato avvocato di una cittadina di provincia, simbolo della Rivoluzione francese – delle sue illusioni e dei suoi orrori. Sarà infine Costantino D’Orazio a chiudere il ciclo il 30 marzo con una lezione su Frida Kahlo, che esplorando la complessità dell’identità di genere dipinse il suo corpo, le cicatrici, il dolore e la vulnerabilità. Biglietti a 7€ in vendita dal 15 gennaio ore 10.30 per i primi due appuntamenti: 9 febbraio >> https://www.teatrostabileveneto.it/spettacolo/1158_858_ges___la_rottura_della_legge#acquista 23 febbraio >> https://www.teatrostabileveneto.it/spettacolo/1159_858_giovanna_d_arco__una_donna_in_armi#acquista 9 marzo >> https://www.teatrostabileveneto.it/spettacolo/1160_858_robespierre__al_cuore_della_rivoluzione_#acquista 30 marzo >> https://www.teatrostabileveneto.it/spettacolo/1161_858_frida_kahlo__maestra_di_libert_#acquista Il ciclo è ideato e progettato dagli Editori Laterza, promosso dal Comune di Padova e realizzato con il supporto del Teatro Stabile Veneto. Media partner dell’iniziativa: “il Mattino di Padova” - Nord Est Multimedia.
Dal 16 gennaio al 1 febbraio 2025 si terrà al Teatro Maddalene la rassegna teatrale “AngolAzioni - scorci dalla scena padovana” Questa seconda edizione, realizzata in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Padova e il Teatro Stabile del Veneto, torna ad animare l’ex chiesa di Via San Giovanni di Verdara anche per il 2025 con il coinvolgimento di sei compagnie teatrali professionali padovane che da anni sonoimpegnate nel territorio con proposte originali e innovative nel panorama della ricerca contemporanea. La selezione degli spettacoli, curata da Paolo Caporello del Teatro Laterale, rappresenta una proposta culturale che intende affrontare le grandi tematiche del nostro tempo: l’immigrazione, la crisi climatica, il mondo del lavoro, le diverse declinazioni dell’essere, l’importanza della memoria storica e la solitudine metropolitana, ne sono un sintetico esempio. Il primo appuntamento in programma sarà il 16 gennaio con lo spettacolo “BINARIO VIVO” (Produzione TOP-TEATRI OFF PADOVA); seguirà il 18 con “STORIE IN UN BICCHIERE. VITA ED OPERE DI ERNEST HEMINGWAY” (Produzione BELTEATRO); giovedì 23 in scena “MY BODY IS A CAGE – LA PERFEZIONE È UN FALSO E RENDE PAZZI” (Produzione CARICHI SOSPESI/ COOP VITE VERE DOWN DADI); sabato 25 sarà la volta di ALTRE TEMPESTE (Produzione ABRACALAM); il 30 andrà in scena “LA CLASSE ESTINTA” (Produzione compagnia ANGRISANI). Il 1 febbraio a chiusura della rassegna ci sarà “ANIMALI NOTTURNI “(Produzione TEATRO LATERALE) “ANGOLAZIONI” vuole essere una proposta teatrale concepita come occasione di crescita, individuale e collettiva promovendo situazioni inclusive capaci di fare Comunità e agevolare i confronti di idee e di esperienze. Biglietto unico 10,00 euro Prenotazione online: https://oooh.events/ Inizio spettacoli: ore 21.00 Biglietti disponibili dalle ore 20.00
Il Teatro Stabile del Veneto attraverso la Provincia di Padova ha messo a gara la nuova concessione per il servizio di piccola ristorazione e caffé presso il Teatro Verdi. Il futuro gestore avrà a disposizione per la sua attività ca. 80mq all’interno del Teatro con accesso autonomo e ca. 45mq all’esterno per erogare un servizio durante tutto il giorno e in occasione degli spettacoli al Verdi. Si tratta quindi di un ulteriore servizio rivolto sia agli utenti del teatro ma anche a tutti i cittadini che vogliono vivere gli spazi del Verdi in un’area che sarà sempre più valorizzata anche con l’arrivo in futuro della fermata del tram. La scadenza per le offerte è fissata il 17 febbraio 2025. Per maggiori info clicca qui.
Caro pubblico, ecco giorni e orari di apertura delle biglietterie dei nostri teatri durante le festività natalizie: Teatro Verdi, Padova 24, 25, 26 dicembre 2024 chiuso 31 dicembre 2024 aperto 1 gennaio 2025 aperto dalle 16.00 Teatro Goldoni, Venezia 24 dicembre aperto solo la mattina dalle 10.30 alle 13.00 25 dicembre chiuso 26 dicembre aperto il pomeriggio dalle ore 16.00 31 dicembre aperto dalle 10.30 alle 13.00 e dalle 16.00 fino a inizio spettacolo 1 gennaio aperto dalle ore 16 Teatro Del Monaco, Treviso 24, 25, 26 dicembre 2024 chiuso 31 dicembre 2024 aperto 1 gennaio 2025 aperto dalle 17.00 6 gennaio aperto dalle 15.30
Sogni di fare l’attore ma in quanto a preparazione parti dalla preistoria? Con Anno Zerø il Teatro Stabile del Veneto presenta un corso di propedeutica teatrale con l’obiettivo di offrire gli strumenti dell’arte teatrale ai giovani che desiderano avvicinarsi al mondo del teatro. Il corso prevede 130 ore di lezioni frontali che si svolgeranno presso il Teatro Mario Del Monaco di Treviso, dal 22 febbraio al 31 maggio 2025. Gli insegnanti, tutti attori professionisti ed esperti nella formazione teatrale, metteranno a disposizione degli allievi la profondità della propria competenza nel lavoro con la maschera, la voce, il corpo e la parola per affinare le abilità comunicative e per affrontare al meglio i provini di accesso all’Accademia Teatrale Carlo Goldoni o di qualsiasi altra accademia teatrale. Ai docenti e alle docenti Davide Falbo, Meredith Airò Farulla, Claudio Colombo, Silvia De Bastiani, Emilia Piz si affiancheranno per cinque lezioni magistrali alcuni tra gli insegnanti e le insegnati più rappresentativi dell’Accademia Carlo Goldoni: Karina Arutyunyan, Paola Bigatto, Michele Modesto Casarin, Renato Gatto, Adriano Iurissevich. → Candidature entro lunedì 3 febbraio 2025 all’indirizzo propedeutica.teseo@teatrostabileveneto.it. Il Corso di propedeutica teatrale Anno Zerø è parte dell’Accordo di Programma tra Regione Veneto e Teatro Stabile del Veneto per la realizzazione del Progetto Te.S.eO. Veneto – Teatro Scuola e Occupazione (DGR n. 1646 del 19 dicembre 2022).
Mito del palcoscenico, pioniera della parità di genere nel teatro, icona per l’universo femminile, ieri come oggi inesauribile fonte d’ispirazione. A cento anni dalla scomparsa di Eleonora Duse la Fondazione TSV – Teatro Nazionale chiude il progetto speciale DonnaDuse, realizzato grazie anche al contributo del Ministero della Cultura e della Regione del Veneto, presentando il suo primo podcast in collaborazione con Chora Media: Lo specchio di Eleonora, un viaggio in tre puntate – la prima disponibile già da domani, 18 dicembre, su Spotify e Apple Podcast – scritto e raccontato da Luca Scarlini, scrittore, drammaturgo e storyteller. Un secolo fa, Eleonora Duse ha dato avvio a una rivoluzione teatrale che, partita dal palcoscenico, continua a ispirare e interrogare anche nell’era digitale. Questo viaggio in tre puntate esplora tre opere fondamentali che l'hanno definita come attrice: La signora delle camelie, Casa di bambola e La città morta. Con queste interpretazioni, Duse non solo ha definito un’epoca, ma ha sfidato convenzioni, gusti e modi di pensare, lasciando un segno indelebile nella storia del teatro. A raccontare questa figura rivoluzionaria è Luca Scarlini, che intreccia la memoria della Duse con riflessioni sul presente. Ad accompagnarlo, Maura Gancitano, filosofa e fondatrice di Tlon, la sociolinguista Vera Gheno, Chiara Albanese, responsabile delle redazioni di Roma e Milano di Bloomberg, Silvia Scognamiglio, Maria Lucia Schito e Giulia Morelli, autrici e voci del podcast Mis(s)conosciute, scrittrici parentesi. I puntata - L’arte che sfida le convenzioni (disponibile dal 18 dicembre) A cento anni dalla scomparsa di Eleonora Duse, celebriamo la “divina” del teatro, innovatrice e promotrice ante litteram della parità di genere. Partendo dal ruolo iconico de La signora delle camelie, esploriamo come la sua arte abbia sfidato convenzioni e trasformato il teatro moderno. In dialogo con Maura Gancitano, filosofa, riflettiamo sull’identità femminile, il corpo come simbolo e la tensione tra espressione personale, arte e società moderna. II puntata - Nora e la rivoluzione del teatro femminile (dal 19 dicembre) Nel febbraio 1891 Eleonora Duse debutta al Teatro Filodrammatici di Milano in Casa di bambola di Henrik Ibsen, interpretando la ribelle Nora Helmer. Un ruolo rivoluzionario per l’epoca, che Duse difese contro censure e critiche, trasformandolo in un manifesto per l’emancipazione femminile. Insieme a Silvia Scognamiglio, Maria Lucia Schito e Giulia Morelli, autrici e voci del podcast Mis(s)conosciute, scrittrici tra parentesi, esploriamo il legame tra la figura della Duse, l’arte teatrale e i movimenti femministi, svelando l’attualità del suo messaggio. III puntata - L’arte di una imprenditrice (dal 20 dicembre) Eleonora Duse, icona del teatro internazionale, unisce genio artistico e spirito imprenditoriale in una carriera di trionfi e sfide. Pioniera nel dirigere compagnie teatrali e investire in opere innovative, si confronta con i limiti sociali imposti alle donne del suo tempo. La sua relazione con Gabriele D’Annunzio è intreccio di passione e impresa culturale. A cento anni dalla morte, il suo lascito resta un simbolo di arte senza confini. In questo ultimo episodio della serie, ci accompagnano Chiara Albanese responsabile delle redazioni di Roma e Milano di Bloomberg e la linguista Vera Gheno.