UNIVERSERÌE, il format teatrale ideato e diretto dalla Compagnia Amor Vacui in collaborazione con il Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale con l’obiettivo di portare in scena il mondo universitario, arriva alla sua ottava edizione. Un instant drama che si ispira ai dispositivi delle serie tv composto da quattro episodi e una maratona finale dell’intera stagione, che rende protagonisti le studentesse e gli studenti universitari, coinvolti in prima persona come autori e attori. Ogni stagione è stata un capitolo unico, una finestra aperta sulle sfide, le vittorie, i fallimenti e i contrattempi degli studenti e delle studentesse dell'Ateneo di Padova. Obiettivo della nuova edizione è catturare l'autenticità delle vite universitarie, mettendo in luce le sfumature di crescita, cambiamento e scoperta che accompagnano questo capitolo fondamentale della vita. L'ottava stagione di UNIVERSERÌE è un invito a esplorare il mondo universitario di Padova a partire dall’esplorazione di se stessi attraverso gli occhi e le storie dei suoi protagonisti: gli studenti e le studentesse Il progetto prevede un laboratorio di drammaturgia, uno di messa in scena, e uno dedicato ai social media che seguirà passo passo il percorso di prove e di messa in scena. Studenti e studentesse parteciperanno, oltre agli incontri di scrittura e messa in scena, ad una prima fase laboratoriale in cui assieme avranno modo di conoscersi e contribuire attivamente alla raccolta dei materiali necessari per la stesura degli episodi. Il Bando è rivolto prevalentemente a studenti e studentesse universitari, ma anche a dottorandi assegnisti, specializzandi, ricercatori, professori, personale tecnico e amministrativo, collaboratori esterni, magnifici rettori, e a tutti coloro che, a vario titolo, abbiano un rapporto formalizzato con l’Università di Padova. La scadenza per la presentazione delle candidature è stata prorogata al 7 marzo 2024
“Avete fatto un’opera straordinaria. Con la vostra abilità e fantasia siete stati capaci di tradurre in termini accessibili il tema principale di uno dei testi più difficili di Shakespeare, quello della riconciliazione e del perdono. Nel percorso di rieducazione, che secondo la nostra Costituzione deve connotare la carcerazione, la cultura rappresenta un elemento essenziale. I classici e in particolare Shakespeare, che della natura umana è il migliore interprete, svolgono un ruolo fondamentale”. Con queste parole il Ministro della Giustizia Carlo Nordio ha salutato in un videomessaggio i detenuti della sezione Alta Sicurezza della Casa di Reclusione “Due Palazzi” di Padova che questo pomeriggio si sono cimentati nello spettacolo teatrale L’isola, liberamente ispirato alla Tempesta di Shakespeare. La rappresentazione, che resterà in scena all’interno dell’istituto penitenziario padovano fino al 29 giugno, è il risultato del laboratorio promosso dal Teatro Stabile del Veneto-Teatro Nazionale e curato dalla compagnia Matricola Zero nell’ambito di Per aspera ad astra. Un progetto, giunto ormai alla sua quinta edizione, che si interroga su come riconfigurare il carcere attraverso la cultura e la bellezza, promosso da Carte Blanche/Compagnia Teatrale della Fortezza di Volterra e sostenuto da Acri con Fondazione Cariparo. “Ringrazio il Teatro Stabile del Veneto e l’istituto penitenziario che stanno portando avanti questo progetto con cui stiamo lavorando per favorire la rieducazione in funzione anche del reinserimento sociale di chi, a fine pena, avendo appreso un lavoro in carcere, può trovare occupazione – ha continuato il Ministro della Giustizia Nordio –. Questo è uno degli obiettivi primari di questo governo e di questo ministero. Spero che dopo questo spettacolo seguiranno altri adattamenti di altre opere shakespeariane. La sua tavolozza di sentimenti e ricognizioni delle caratteristiche della nostra umanità è infinita. Tutte le emozioni umane, pregi e difetti, Shakespeare li ha tradotti come nessuno mai avrebbe meglio potuto. Vi auguro di tutto cuore di continuare con questa opera meritoria”. “Siamo grati al Ministro per le sue parole e per il sostegno dato a questo progetto, che ci sembra aiuti l’Italia a rendere i luoghi di detenzione più vicini al dettato costituzionale – ha commentato Giampiero Beltotto, presidente del Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale –. Conosco da vicino l’attenzione del Guardasigilli e del suo capo di gabinetto, il dott. Alberto Rizzo, nei confronti di una tematica così ardua e assicuro loro che lo Stabile del Veneto, assieme a tutti coloro che hanno partecipato, assume senza riserve la responsabilità di reiterarlo”. A condurre il laboratorio sono state le registe dello spettacolo Alice Centazzo e Federica Chiara Serpe, Maria Celeste Carobene, Marco Mattiazzo e Leonardo Tosini. Un progetto sviluppato seguendo diversi percorsi paralleli, al fine di rendere l’esperienza artistica e culturale più completa e sfaccettata, a partire dal training teatrale condotto dal regista Gabriele Vacis affiancato dal tutoraggio di Cinzia Zanellato. Durante i giorni dello spettacolo sarà allestita una mostra di pittura e maschere in collaborazione con A&T, gli oggetti di scena sono a cura di area48 e laboratorio scolpiAMO e i costumi sono a cura della Accademia delle Belle Arti di Venezia. Copertina di Mattia Riami e foto di scena di Serena Pea.
Torna nel capoluogo della Marca GEA “GIOIOSAETAMOROSA – Treviso Contemporary Theatre Festival”, rassegna di teatro contemporaneo in programma dall’8 al 22 luglio 2023 come sempre in varie location del centro storico. Due settimane tra spettacoli al Teatro Mario Del Monaco, laboratori e processi creativi, di scrittura, performance e critica aperti al pubblico di ogni età, un premio di drammaturgia contemporanea, incontri con gli artisti e le artiste ospiti e performance itineranti che trasformeranno Treviso in un palcoscenico diffuso e aperto a tutti. Un festival che travolgerà la città come una festa che, unendo artisti e pubblico, genererà nuove relazioni, condivisioni e comunità, per celebrare la vita, la gioia e l’amore. I biglietti per gli spettacoli saranno a disposizione da domani sul sito del festival. L’edizione di quest’anno della kermesse, realizzata dal Comitato Teatro Treviso in collaborazione con il Comune di Treviso e il Teatro Stabile del Veneto, all’interno del progetto triennale GEA.22, GEA.23 e GEA.24, porta il titolo “RADIC(CH)I”, inteso come metafora identitaria che evoca anche la tematica della natura e dell’ambiente. Guardare alle radici significa narrare di ciò che si conosce profondamente sul piano dell’esperienza e dell’identità, ma per metterlo in relazione alle esperienze e alle conoscenze di altri perché diventino dialogo e apertura a ciò che è diverso da noi. L’apertura di GEA.23 è affidata al Premio di Drammaturgia Contemporanea “Giuseppe Bepo Mafioli”, premio nazionale di scrittura per la scena promosso da Comitato Teatro Treviso, Comune di Treviso, Teatro Stabile del Veneto e Archivio Giuseppe Maffioli. Sabato 8 luglio al Teatro Mario Del Monaco, dopo l’inaugurazione ufficiale si terrà quindi la cerimonia di premiazione del concorso, con la lettura scenica della drammaturgia vincitrice accompagnata dalle illustrazioni di Elisa Canaglia del Treviso Comic Book Festival. Sempre il Mario Del Monaco ospiterà poi i principali spettacoli in programma nei 15 giorni di festival: mercoledì 12 luglio Bobby & Amy, venerdì 14 luglio Via del Popolo e domenica 16 luglio Pietre Nere, sempre alle 19.30. A questi spettacoli si aggiungono due appuntamenti che vedranno diverse repliche durante la manifestazione: Spirito del Teatro, una produzione di Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale e Comitato Teatro Treviso, in programma dall’11 al 16 luglio e dal 18 al 22 luglio alle 15 e R+G, in scena dal 18 al 22 luglio alle 19.30, sempre al Teatro Del Monaco. Altri momenti clou del programma di GEA.23 saranno poi le restituzioni dei processi creativi con la cittadinanza che si svolgeranno tra fine giugno e inizio luglio: “drammatizziAMO”, “esploriAMO” e “partecipiAMO”. A questi tre processi creativi se ne aggiungerà un quarto, “commentiAMO frequenze clandestine”, l’unico le cui iscrizioni sono ancora aperte, che si svolgerà durante i giorni stessi della kermesse, e che si presenterà come un laboratorio di osservazione e critica teatrale. Come per la scorsa edizione, torna l’apprezzato format “ciacoliAMO”, momenti di confronto quest’anno ospitati alla Loggia dei Cavalieri, in cui gli artisti e le artiste ospiti del festival incontreranno il pubblico e dialogheranno con un’associazione o realtà del territorio.