Una commedia nera, kafkiana, incentrata sul potere del linguaggio. The City, di Martin Crimp, uno dei più importanti e radicali autori contemporanei, è denso, stratificato, inquieto. Chris lavora in una grande società, ma è a rischio licenziamento. Clair è una traduttrice che ha appena avuto un ambiguo incontro con un noto scrittore. La crisi tra marito e moglie è palpabile. Nessuno sembra capace di ascoltare. I confini fra realismo e finzione cadono, i personaggi scompaiono nelle loro affabulazioni. E la tensione si trasforma in un delirio a due.