Per la sua prima regia al LAC, Jacopo Gassmann sceglie di misurarsi con The City di Martin Crimp, autore britannico tra i più importanti e radicali del panorama drammaturgico contemporaneo. Una commedia nera, inquietante ed enigmatica, in equilibrio tra finzione e realtà, tra ricordi e memorie.
Scritto nel 2008, il testo venne allestito al Royal Court Theatre di Londra con un cast composto da Benedict Cumberbatch, Hattie Morahan e Amanda Hale. Come dichiarò lo stesso Crimp, l’idea di The City gli venne suggerita dalla lettura di due opere: L’uomo flessibile, libro in cui Richard Sennett racconta le difficoltà della classe media colpita dalla disoccupazione, e Il pomeriggio di uno scrittore di Peter Handke, di cui è protagonista un traduttore che non riesce a soddisfare la sua ambizione di essere un autore. Tradotto da Alessandra Serra, The City è al suo primo allestimento in lingua italiana.
Ambientato in quello che potrebbe apparire come un normale interno borghese, lo spettacolo si apre su una vera e propria crisi di coppia di cui sono protagonisti Chris (interpretato da Christian La Rosa), impiegato di una grande società informatica che ha saputo che la sua divisione si appresta ad una “riorganizzazione” del personale, e sua moglie Clair (Lucrezia Guidone), traduttrice che ha appena avuto un incontro fortuito ed ambiguo con uno scrittore di nome Mohamed il quale, dopo averle rivelato di aver subito delle torture, le consegna un diario destinato alla figlia da cui è stato crudelmente separato. A questi si aggiunge la vicina di casa Jenny (Olga Rossi), infermiera sposata con un medico impegnato in una guerra segreta all’estero, la quale si lamenta del fatto che i bambini urlanti di Chris e Clair disturbano il suo sonno diurno.
La tensione tra marito e moglie è evidente, nessuno sembra capace di ascoltare. Impercettibilmente, quadro dopo quadro, il loro rapporto – come il testo stesso – comincia a mostrare le prime crepe: i confini tra realismo e finzione vengono meno, i personaggi sembrano quasi scomparire nei loro dialoghi.
“Influenzato da Beckett, Pinter e Mamet, il teatro di Crimp – dichiara Jacopo Gassmann – è caratterizzato da un’inquietudine e una crudeltà di fondo, spesso stemperate da una vena grottesca e surreale. The City è uno dei suoi testi più rappresentativi: una commedia nera, inquieta, kafkiana, incentrata sul potere del linguaggio. [...] Quella che era nata come una semplice tensione domestica si trasforma inesorabilmente in un delirio a due, attraverso cui si insinuano le minacce del mondo esterno: un mondo dove si può essere licenziati di punto in bianco e in cui le guerre, apparentemente lontane, possono irrompere improvvisamente tra noi, dentro di noi, come degli incubi in pieno giorno.”
Personaggi e interpreti
Clair
Lucrezia Guidone
Christopher
Christian La Rosa
Jenny
Olga Rossi
ragazzina
Lea Lucioli