Dal 2018 ad oggi La banca dei sogni è uno spettacolo-indagine che agisce sul territorio. Abbiamo intervistato bambine/i, adolescenti, adulte/i e anziane/i di diverse città d’Italia, indagando con loro come si trasforma il percorso dell’attività onirica lungo l'arco della vita.
Niente psicanalisi o interpretazione.
L’obiettivo dell’indagine è scattare una fotografia, o meglio una radiografia del nostro presente, condotta attraverso uno strumento che generalmente si considera intimo e individuale. Attraverso i sogni delle persone cerchiamo di captare le tematiche che riguardano ciascuna età della vita. In questo modo abbiamo il termometro di quella comunità, di quella città di “sognatori” che incontriamo di volta in volta con la nostra indagine.
Ci siamo ispirate all’omonimo libro degli antropologi J. & F. Duvignaud e F. Corbeau, che con i sogni hanno raccontato le tensioni di classe della società francese degli anni ‘70 e ‘80. Oggi noi miriamo a raccontare la nostra, nel percorso esistenziale e anagrafico dal bambino all’anziano.
Dopo Firenze, Milano, Novara, Treviso, Lecce e Trieste, nel 2024 La banca dei sogni approda a Padova.
8 marzo dopo lo spettacolo TAVOLA ROTONDA
A che cosa servono i sogni? Questa è la domanda a cui lo spettacolo cerca di dare una risposta. La compagnia teatrale Domesticalchimia ha percorso un’indagine sul sogno in tutta la città di Padova. La domanda che resta è: può il sogno rappresentare la nostra società? Essere lo specchio collettivo di una città?
L'8 marzo, subito dopo lo spettacolo, una tavola rotonda per provare a rispondere a questa domanda. La compagnia dialogherà con l'Università e le associazioni che hanno partecipato all'indagine da cui è nata la drammaturgia di questo spettacolo.
L’intento è riflettere insieme al pubblico sulle similitudini che esistono tra teatro e antropologia, tra teatro e psicologia, tra teatro e filosofia mostrando anche come una interdisciplinarietà tra queste realtà all’apparenza così differenti, possa creare un’alleanza efficace.