Il Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale fa propri i valori di rispetto, libertà e parità di genere che ispirano la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 25 novembre.
Partecipare a questa giornata, per un ente culturale com’è il TSV, vuol dire invitare a una riflessione profonda, fatta di ricordo e sensibilizzazione verso un tema che affligge la società. Il compito del teatro deve essere promuovere un cambiamento radicale, attraverso lo strumento più potente che ha disposizione: alzare il sipario.
Nell’arco della Stagione 2025/2026, sono quattro gli appuntamenti tra produzioni dello Stabile Veneto e ospitalità che denunciano la violenza sulle donne e si fanno promotori del cambiamento. Al Teatro Maddalene di Padova in questi giorni e fino al 29 novembre va in scena Vestire gli Ignudi di Pirandello, per la regia di Alessandro Businaro e con le attrici della Compagnia Giovani del TSV. Uno spettacolo che attraverso i suoni e il rumore denuncia la violenza di genere, spogliando la narrazione che tende a nasconderla. A febbraio debutta Mirandolina, riscrittura de La locandiera di Goldoni, un progetto realizzato dal TSV con l’Abbey Theatre di Dublino e il Teatro di Rejeka e attesa in tutti i teatri dello Stabile del Veneto. Nella riscrittura di Marina Carr, la protagonista Mirandolina è messa in pericolo da uomini che vorrebbero soggiogarla al loro volere. Sempre a febbraio per la rassegna Fuoriserie, al Teatro Goldoni di Venezia, è atteso Picchiamoci di Arianna Porcelli Safonov. Un incontro a teatro contro la violenza di genere sul genere umano, che mette tutte le carte della violenza sul tavolo. Ultimo appuntamento a Padova il 31 marzo, sempre per la rassegna Fuoriserie con Prima Facie di Suzie Miller, una storia sconvolgente che la Compagnia Finzi Pasca porta sul palcoscenico proponendo una profonda riflessione sulla giustizia e la violenza di genere.